Cosa dicono i numeri del prepartita di Lecco-Piacenza? I blucelesti hanno 21 punti in classifica, in casa hanno fatto 9 gol e ne hanno incassati 4 contro Trento (1-2) e Pro Sesto (0-2). I biancorossi sono a quota 8 lunghezze, fuori casa hanno incassato 13 reti e ne hanno segnate solo 4. Ma, perchè c’è sempre un “ma”, la squadra di mister Cristiano Scazzola i quattro punti ottenuti lontano dal “Garilli” li ha messi insieme nel corso delle ultime due uscite: 2-2 a Trento, 1-2 a Mantova, due scontri diretti affrontati nella maniera adeguata. Del resto la Lupa è squadra che con l’ex bluceleste, richiamato in panchina poche settimane fa, qualche segno di vita l’ha mostrato dopo un avvio di stagione a dir poco complesso, durante il quale ha spesso veleggiato in fondo alla graduatoria. Difesa compatta e contropiede dovrebbero essere le armi impiegate anche al “Rigamonti-Ceppi”, cercando di sfruttare le noie difensive dei blucelesti un po’ come fatto dal Trento poche partite fa: il potenziale tecnico per fare buone cose all’ombra del Resegone c’è tutto.
Per quanto riguarda il Lecco, con il Piacenza, 15 gol fatti e 28 subiti in 13 partite, è lecito attendersi qualcosa di più dal punto di vista della produzione offensiva. Una sorta di missione numero tre dopo quelle compiute a Salò: compattezza ritrovata, per l’appunto, e classifica mossa. Con mister Cristiano Scazzola, subentrato a Scalise a inizio ottobre, la situazione non è radicalmente cambiata: otto partite, 10 gol all’attivo e 15 gol al passivo nelle sole gare di campionato, forse non la svolta attesa dal mondo biancorosso. Occhio, però, perchè in trasferta la compagine emiliana potrebbe essere in grado di far vedere le cose migliori. Le qualità tecniche tutto sommato ci sono, solidità difensiva e compattezza invece hanno sin troppo spesso fatto difetto alla squadra allenata dall’ex centrocampista bluceleste.