Il più bel Lecco della stagione batte il Renate e vola a un punto di distanza dal Pordenone. Il più bello dal punto di vista dell’impostazione tattica e dell’abnegazione, voglia e cuore letteralmente esplosi dopo l’inferiorità numerica per l’espulsione comminata Buso, giustificata da una trattenuta ingenua sul contropiede lanciato da Esposito. I blucelesti hanno capitalizzato il gol siglato da Giudici sul tramonto del primo tempo: rientro da destra a sinistra, tiro sul secondo palo pizzicato da Possenti e messo sotto l’incrocio dei pali. Nella ripresa il baricentro si è quindi abbassato notevolmente: Renate lasciato a palleggiare fino alla trequarti difensiva, duecento palloni buttati dentro e quasi tutti respinti, con Melgrati, aiutato anche dal palo, bravo e pronto a respingere il poco passato dietro la linea difensiva. Si chiude con un grande boato e una nuova, grande soddisfazione per la banda di mister Luciano Foschi.
Lecco-Renate, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, grandissima partita di carattere e sofferenza. Ma l’arbitro…
«Ha applicato il regolamento sul fallo di Buso, ha tirato la maglia… Chiaro è che la partita venga rovinata, ma non è colpa dell’arbitro: ha dimostrato di essere bravo, ha fatto la propria prestazione».
Grande cuore, caratteristica fondamentale per ogni fascia della classifica:
«Gli errori ci stanno, ma alle mie squadre non deve mai mancare sotto il profilo agonistico. Il Dna non può essere diverso rispetto a quello di oggi, non sono riuscito a trasmettere questo dappertutto. Farlo rafforza le mie convinzioni relativamente alla realtà di questo campionato, le partite le vinci anche lottando con il coltello tra i denti, uscendo dal campo stremati tre giorni aver giocato e dopo sette ore di pullman: Giudici e Celjak già alla fine del primo tempo non erano sicuri di finire la partita. Questo gruppo vuol fare capire alla gente che magari ».
Su Melgrati:
«La mia più grande vittoria è stata quella di aver fatto capire che sono tutti importanti, questo si. So che in panchina ho delle alternative valide, il fatto che Galli mi chieda il cambio e Pecorini si metta a disposizione per giocare davanti alla difesa fa capire che il gruppo c’è. Abbiamo giocato contro una squadra che ha fatto calcio, Morachioli gioca così contro tutte le squadre: gli abbiamo concesso dei cross e abbiamo lavorato sulla conquista degli stessi. Abbiamo concesso poco, sul palo siamo stati bravi e fortunati, ma non abbiamo mai concesso l’uno contro uno davanti al portiere. Forse abbiamo peccato sulle ripartenze durante il primo tempo, potevamo creare i presupposti per fare un altro gol… Devo trovare il modo per farli recuperare il prima possibile, da domani ci penseremo».
Su Giudici e Zambataro:
«L’avevamo già pensata, Giudici ha un passo più vicino a quello di Morachioli che non è mai entrato in area. Siamo stati bravi, tatticamente è stata una partita difensiva quasi perfetta».
Eravate consapevoli di concedere qualcosa tecnicamente:
«Si, è un fatto di consapevolezza: bisogna sapere cosa si ha in mano, se la qualità è la fase difensiva la proposizione di qualcosa di diverso crea delle difficoltà. Le partite si vincono con l’organizzazione e sfruttando le qualità, in casa e fuori le partite vanno approcciate nel medesimo modo: a volte si trovano avversari più bravi, a volte siamo più bravi noi».
Ripartire dopo partite così è sempre arduo:
«Si, ma lo è molto più difficile dopo averne presi cinque con il Pordenone e due in casa. A Salò avevo il timore che la squadra perdesse delle certezze, ma così non è stato: la squadra ha dei valori morali. A volte si vuole il calcio spettacolo, ma bisogna anche mettersi d’accordo su cosa sia: ognuno può dire la propria, a me va bene così».
Lecco-Renate, l’intervista di mister Andrea Dossena
Mister, partita bellissima ma l’espulsione l’ha resa brutta:
«Anche io avevo quel timore, ci è capitato anche a Padova. Sapevamo che il Lecco avrebbe lucrato in ripartenza, rimasto in dieci si è abbassato ancora di più. In queste situazioni dobbiamo imparare a velocizzare o creare qualcosa di estemporaneo negli ultimi trenta metri, altrimenti bisogna aspettare l’errore altrui».
Su Morachioli:
«È cresciuto tantissimo, sta sfruttando il lavoro che facciamo e ha capito come può essere importante».
Vittoria meritata del Lecco?
«Il campo ha detto questo. Io non farei mai cambio tra le due prestazioni, ai miei ragazzi ho detto che sono stati bravi: vado via da qui con soddisfazione. Abbiamo un modo diverso di fare calcio e possiamo dare fastidio alle corazzate: ad aprile e marzo vedremo se ne avremo abbastanza per stare attaccati».
Tante squadre sullo stesso livello:
«È vero, se facessimo la schedina dovremmo giocare sempre la tripla. Prima o poi la corazzate arriveranno, Vicenza in primis perchè è la squadra più forte. I campionati si decidono a marzo e aprile, a me questo sta piacendo tantissimo e ben venga che sia così».
Lecco-Renate, l’intervista di Luca Giudici
Luca, grande applicazione e cuore:
«Assolutamente, rimasti in 10 quello dovevamo fare perché avevamo di fronte la squadra peggiore per farlo. Abbiamo fatto una fase difensiva impeccabile».
Gran fatica dal 55′ in poi:
«Penso che nel primo tempo ce la siamo giocata alla pari, l’espulsione ha cambiato completamente la partita anche vista la stanchezza per la gara di domenica».
Sei tornato a destra:
«Non è stato per un preciso motivo, abbiamo provato così ma penso che durante il campionato io e Zambataro ci scambieremo. Ho trovato questo gol che cerco parecchie volte, oggi una leggera deviazione mi ha aiutato».
Allora siete veri:
«Indubbio, i numeri sono lì e stiamo facendo cose importanti. Non dobbiamo guardare la classifica, portando via punti tra pareggi, vittorie sofferte e più larghe. A marzo, magari, ci porremo degli obiettivi chiari».
Sulla gestione arbitrale, da protagonista:
«Era una bella partita, aperta. Sulla seconda ammonizione di Buso non ho visto bene, stavo guardando un avversario alle mie spalle. Per il resto penso che l’arbitro abbia fatto una gran partita, impeccabile sugli episodi».
Avete risposto subito alle difficoltà:
«Magari quest’anno noi “vecchi” abbiamo imparato dalla situazione venutasi a creare l’anno passato. A Salò, dopo due sconfitte, ci siamo messi lì a non prendere gol per portare via un punto su un campo difficilissimo. Bravi a ripartire con il Piacenza, reagendo di carattere: abbiamo fatto qualcosa d’importante».