Quarantacinque minuti allucinanti costano al Lecco tre punti sul campo della Pergolettese. I blucelesti, sopra al giro di boa grazie alle reti di Carlo Ilari e Nicolò Buso, si fanno letteralmente mangiare dalla compagine di casa, che con Fabio Abiuso e Kevin Varas – due gol a testa – ribalta completamente la situazione e ne fa addirittura quattro alla squadra di mister Luciano Foschi. Testa che si spegne? Gambe che non girano più? Supponenza e presunzione? Un po’ di tutti questi elementi, evidentemente, come spiegato dal tecnico nella sala stampa del “Voltini”. L’unico, l’allenatore, a presentarsi di fronte a telecamere e taccuini dopo la batosta subita all’alba del 2023. Un inizio d’anno da incubo per tutto il mondo bluceleste.
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Mister, mai ci si sarebbe aspettati questo tracollo:
«Il punto è proprio lì. Abbiamo perso meritatamente, ma l’abbiamo buttata via dopo un primo tempo con pochi rischi corsi: voglio capire il perché e farlo in fretta, perché si era creata un’opportunità importante per ripartire in maniera giusta. Forse la responsabilità è mia perché ho tardato i cambi, poi prendere tre gol su calcio d’angolo vuol dire che c’è qualcos’altro e manca della concentrazione. La Pergolettese nella ripresa ci ha surclassati e dobbiamo capire cos’è successo: l’impatto è stato buono, rilassarsi così… Siamo mancati sotto tanti aspetti, forse anche fisicamente: ci ritroviamo domani per valutare bene quanto fatto, lavorare e rimediare in fretta».
Quale aspetto ha inciso maggiormente?
«Un insieme di cose, mi fa arrabbiare più di tutto la mancanza di attenzione: prendere tre gol su calcio d’angolo e uno lo fa Varas mi fa pensare che c’è dell’altro. Sicuramente siamo calati a livello fisico e per questo i cambi si potevano fare prima: sul 3-2 abbiamo concesso un cross facile per Abiuso in situazione di tre contro due. Una squadra matura non può prendere 4 gol in 45′ e perdere questa partita».
Su Melgrati e sulla gestione:
«Eravamo in ritardo sempre, tamponavamo nella fase difensiva ma eravamo lenti in ripartenza. A fine primo tempo ho ribadito che la velocità di esecuzione ci ha permesso di metterli in difficoltà. Melgrati come gli altri, sono tutti sintomi che vanno a confermare quanto detto prima: mentalmente eravamo tardivi, a differenza della Pergolettese».
Ancora sulla gestione:
«A fine primo tempo sapevamo che sarebbe stata difficile, la volontà era quella di fare il terzo gol in ripartenza. Sul perché questo non sia successo… Ho tolto il giorno libero anche per capire subito, al di là del fatto che giocheremo già sabato. Solo un caso fisico non mi farebbe arrabbiare, ma non era solo questo».
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Mister, una grande reazione della squadra:
«Voglio fare i complimenti ai miei giocatori, dopo un mese di sofferenza e di buone prestazioni senza punti è difficile. Ci siamo trovati sotto 0-2 senza saperlo e creando tanto, a fine primo tempo li ho visti con la testa bassa e gli ho detto che sarebbe bastata una scintilla per girarla. Così è stato, il gol di Fabio ha cambiato tutto».
Su Abiuso:
«Per me è l’attaccante del futuro, un 2003 con potenzialità incredibili. Ho in testa la foto del terzo gol, ne vedi pochi in queste categorie».
Tre gol su calci d’angolo:
«A volte vengono e a volte no, bisogna migliorare perché ne abbiamo preso anche uno. Avevamo tanta benzina nelle gambe e l’abbiamo tirata fuori. Sono contento per loro, non era facile dopo le vacanze passate così: la mazzata del primo temo avrebbe ucciso chiunque, loro hanno dimostrato di essere prima uomini e poi giocatori. Bisogna continuare ad avere questa fame e questa cattiveria, gli episodi arrivano».
Su Guiu a centrocampo:
«Bisognava dare il cambio, non è stata una giornata positiva per lui. Può adattarsi, deve solo pensare ad allenarsi per bene».
La costante sono i gol subiti:
«Il primo deriva da una lettura sbagliata, il secondo da una marcatura fatta male. Una squadra come la nostra non se lo può permettere, eppure lavoriamo sempre tanto: succede, oggi un episodio positivo ha cambiato la nostra partita».
Sul mercato:
«La società sa che movimenti bisogna fare, vediamo l’occasione che ci può capitare. Bisogna portare al 100% chi non lo è, si è visto oggi che con più elementi possiamo avere delle soluzioni in più».
Ti aspettavi il crollo del Lecco?
«Mi aspettavo questo, una squadra quadrata e di gamba. Parlo della mia squadra e basta».