Bernardotto, Melchiorri, Costantino, Simeri, Ventola, Cori, Petrovic, Buric. E ora Tumminello che è dato come ben diretto verso una Triestina in rifacimento e dalle ambizioni rinnovate. Uno dietro l’altro, tutti i profili accostati alla Calcio Lecco 1912 sono andati altrove, potrebbero farlo o, come nel caso del 26enne attaccante croato, la trattativa è stata stoppata sul più bello dalle visite mediche. Insomma, più passa il tempo e meno è remota l’ipotesi di rimanere con la rosa attuale: la velocità con cui sono state chiuse le operazioni Cusumano, Rossi, Maldonado e Ardizzone non è stata seguita da altrettanta per quanto riguarda il sentito tema del “9” da affiancare allo stakanovista Lorenzo Pinzauti. Nel corso del tempo mister Luciano Foschi l’ha sostituito con Luca Scapuzzi, Doudou Mangni e Stefano Longo, ricevendo delle risposte altalenanti: un gol per il primo, uno per il secondo, nessuno per il più giovane tra i sopracitati anche a causa di un infortunio che l’ha tenuto fermo per qualche settimana ed è pure sulla lista dei partenti.
La splendida affermazione ottenuta ai danni del Vicenza potrebbe aver allungato la panchina dello stesso tecnico, che da Pecorini e Stucchi ha ricevuto risposte di alto livello, ma già la prossima prova con la Pro Sesto dovrà portare delle conferme. Il primo è destinato a occupare nuovamente il ruolo di difensore centrale nel pacchetto arretrato, mentre il secondo ha sfruttato appieno la chance e si pone come credibile contendente alla titolarità tra i pali con Melgrati, di rientro dalla squalifica comminatagli per le 5 ammonizioni rimediate in 17 partite. Nonostante il 3-0 inferto alla compagine veneta, non va dimenticato che questa rosa sta riuscendo a portare avanti un mezzo miracolo vista la risicata quantità di rotazioni che sono state effettuate nel corso del tempo: Foschi ha puntato su un gruppo ristretto di elementi – solo in 15 hanno almeno 600′ all’attivo – e in questo nucleo si è verificato lo scambio Maldonado–Ardizzone. Intanto lo stesso ha fatto presente come siano «arrivati giocatori che ci hanno dato una mano, se ne arriveranno altri li metteremo dentro, se non lo faranno andremo avanti così». E oggi sembra mancare l’idea giusta per chiudere il discorso centravanti.