Seguici

Calcio

Post partita | Foschi: «L’ha vinta il pubblico». Melgrati: «Sensazioni ancora positive». Stefani: «Abbiamo rispettato il Lecco»

Pareggio a reti bianche al “Rigamonti-Ceppi” tra Lecco e Pordenone, che scivolano a cinque punti dalla vetta: mercoledì il nuovo big match con la FeralpiSalò capolista

Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 5 minuti

Nulla di fatto tra Lecco e Pordenone. Come spesso capita in questi appuntamenti, la partita non ricalca fino in fondo la lunga attesa verso la partita stessa: tra le due compagini esce una gara agonisticamente intensa, ma quasi completamente priva di grandi occasioni da gol. I blucelesti vengono respinti da Festa in un paio di circostanze, mentre Bunino non riesce a infilare nel sacco una bella palla di Lepore dalla sinistra; sull’altro fronte del campo, Melgrati si esalta su Palombi, per il resto ai friuliani manca lo spunto giusto per pescare il jackpot. Certamente rimane fisso negli occhi e nelle orecchie lo spettacolo offerto dal “Rigamonti-Ceppi”, riempito da oltre duemila persone e in grado di fare la voce grossa dal primo all’ultimo minuto. Festeggia solo la FeralpiSalò, mentre la Pro Sesto rimane a tre punti di distacco dalle due compagini uscite con la metà della posta in palio da via Don Pozzi.

Lecco 0-0 Pordenone, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, un pareggio buono. Il Pordenone vi ha frenati:
«Siamo mancati, e lo sapevamo prima, nel corso della gara per via delle condizioni precarie di alcuni giocatori. Abbiamo fatto un grande lavoro a centrocampo, a loro abbiamo concesso una sola, grande occasione con un nostro errore. Il pareggio che esce è giusto e meritato da entrambe le squadre. La cosa che mi piace di più è che siamo stati alla pari: pur constatando la loro superiorità, il Lecco è stato all’altezza della situazione. Il rammarico è quello di non aver avuto diversi giocatori nelle giuste condizioni. Siamo contenti, pur a metà: la partita l’ha vinta il pubblico, ci hanno incitato dall’inizio alla fine e mi auguro che mercoledì faranno la stessa cosa, augurandomi che la condizione di alcuni elementi sarà migliore».

Il rammarico rimane per qualche buona opportunità:
«Ne abbiamo parlato anche con Bunino, quel colpo di testa lo era ma si è trovato la palla indietro. Non è un alibi, ma un dato di fatto: sapevamo di non aver dei giocatori al top. La nostra preoccupazione nel commettere meno errori possibili, fortunatamente il nostro portiere ha messo una pezza sull’unico».

Ardizzone e non Lakti: lo rifaresti?
«Sono contento di entrambi, alla prestazione dei ragazzi non posso dire niente. Mercoledì ci sarà un’altra partita difficile, ma vogliamo assolutamente cercare di non lasciare andare questo campionato. Il Pordenone è convinto di poter andare in Serie B e fa il tifo per noi (ride, ndr)… Anche noi facciamo il tifo per noi».

Buso cambiato per la spalla?
«Si, quando fai giocare un elemento non al top e in un’ora vedi poco, è inutile insistere ed è meglio puntare su qualcuno che può sgasare. L’abbiamo preservato in vista di mercoledì».

Mercoledì con la stessa squadra?
«Un’altra domanda? Non posso dire oggi la formazione di mercoledì?».

Lecco 0-0 Pordenone, l’intervista di Riccardo Melgrati

Riccardo, il migliore con Celjak. All’inizio qualche titubanza:
«C’è stata solo una palla che hanno messo sopra la linea, abbiamo preferito scappare e lasciare l’uno contro uno con il difensore. Interventi miracolosi? Ringrazio».

Partita molto difficile:
«Con questo punto la sensazione rimane positiva, sappiamo che le ripartenze fanno parte del nostro gioco e che dietro possiamo soffrire. Abbiamo preso qualche conclusione, ma c’è stata la palla di Lepore per Bunino che avrebbe potuto farci vincere. Tordini? Si poteva far correre, non ha simulato».

Cosa cambia questa pareggio?
«Siamo a diverse lunghezze dalla prima, ma abbiamo la fortuna di giocarcela in casa mercoledì. Chi viene qui deve vincere, come prima cosa… Ne riparliamo mercoledì sera, li accoglieremo alla grande».

La parata più difficile di oggi?
«L’uno contro uno con Palombi».

Lecco 0-0 Pordenone, l’intervista di mister Mirko Stefani

Mister, ti aspettavi una partita così?
«Si, l’avevamo preparata per battagliare. Lo richiede la categoria e lo richiedono gli avversari: la classifica non mette, se una squadra ha 51 punti devi portare rispetto. Nel secondo tempo abbiamo conquistato metri e sviluppato più occasioni, sono uscite le nostre qualità; ho apprezzato lo spirito della squadra nel primo tempo».

Hai apprezzato la mentalità della squadra:
«Se pensiamo di avere tre occasioni per tempo, allora sbagliamo. In questa categoria determinano gli episodi e le giocate individuali, poi ci sono la bravura del portiere e degli avversari. La mia squadra ha fatto tutto quello che doveva».

Hai fatto dei correttivi:
«L’aspetto del modulo lo ritengo relativo, alla base ci devono essere la voglia di soffrire e aiutarsi, qualità che oggi ho visto. Negli ultimi venti metri servono qualità e combinazioni, ci siamo andati vicino ma possiamo migliorare».

Tutto molto veloce nella tua carriera:
«In questa settimana ho visto molte partite del Lecco in casa, è evidente la differenza che c’è nelle gare in trasferta. Ho battuto sul tasto del portare rispetto e l’umiltà, ho visto squadre perdere 2-3-4 gol con un’intensità altissima. C’è un lavoro alle spalle, tanto di cappello perché quei punti non si fanno per caso in categoria».

Questa è la fuga definitiva?
«È ancora tutto molto lungo, mercoledì ci saranno delle partite importanti per entrambe le squadre. Qui ci sarà uno scontro diretto importante, noi dovremo dare continuità».

Hai chiuso le fasce del Lecco:
«La mia preoccupazione era nello sviluppo su una fascia con la chiusura sull’altra. Abbiamo studiato l’avversario, come tutti, ma non sempre basta perchè talvolta ci sono variabili che non si possono controllare».

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio