Quanto successo al “Garilli” di Piacenza ha dell’incredibile, ma fino a un certo punto. A metà secondo tempo Cristian Bunino è stato espulso per aver fatto la pipì a distanza rispetto al campo di gioco. Non è la prima volta che accade, anche se non si riscontrano precedenti nel calcio professionistico: una roba del genere è successa nel 2019 nel girone di Prima Categoria veneta durante una sfida tra Limana e Plavis Pizzocco. Nulla da eccepire, a termini di regolamento: ogni calciatore si deve attenere a un comportamento corretto e mai volgare, di conseguenza il cartellino rosso mostrato all’incredulo attaccante del Lecco è da considerarsi in linea con quanto previsto dalla normativa. Galipò è stato allertato dal primo assistente Marco Cerilli, che a sua volta sarebbe stato messo sul chi va là dai giocatori biancorossi che si stavano scaldando a lato della linea laterale.
Decisione che ci sposa con il regolamento, ripetiamo, e come tale va presa. Ma ci sentiamo di dover fare una piccola considerazione, anche perchè la questione sta avendo rilievo nazionale: gli ufficiali buttino spesso l’occhio anche al confine tra la Tribuna e la Curva Sud del “Rigamonti-Ceppi”, dove molto spesso i giocatori avversari vanno a urinare durante la fase di riscaldamento che si svolge dietro la schiena del primo assistente arbitrale di turno. Per un Bunino che pecca d’ingenuità, ci sono centinaia di colleghi che fanno altrettanto e non vengono manco richiamati. Insomma, che il metro sia equo e la mano sia pesante per tutti.