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Post partita | Foschi: «Cori fuori luogo». Battistini: «Serve più cattiveria». Gentilini: «Soddisfatto»

I blucelesti confermano la scarsa forma sottoporta e sfiorano i cinquecento minuti senza gol all’attivo. Alla fine della partita la Curva Nord ha chiesto di «tirare fuori gli cogl…»

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Tempo di lettura 7 minuti

476′ senza gol per il Lecco, 507′ recuperi compresi. Contro la Triestina si è chiuso un mese senza gioia sottoporta: lunga empasse, a tratti meglio gli ospiti, traversa di Battistini, alabardati in dieci nel finale e un paio di palle sporche in zona Matošević non convertite in rete. Si riassume abbastanza facilmente l’ennesimo pareggio a reti bianche dei blucelesti, che chiudono il mese di marzo senza andare in gol: una serie con pochissimi precedenti nella storia delle Aquile, per la precisione uno e risalente agli Anni Ottanta e all’Interregionale. E si perde anche l’occasione di accorciare rispetto alla FeralpiSalò, fermata sabato pomeriggio (0-0) sul campo del Trento: un ciapanò che vale per tutti e inevitabilmente lascerà della delusione sparsa in giro, tanto che alla fine la Curva Nord ha chiesto alla squadra di «tirare fuori cogl….».

Lecco 0-0 Triestina, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, la grande difficoltà è nelle troppe assenze:
«Ci sono tante piccole cose che non tornano. Voglio fare una precisazione per non perdere di vista le cose: quando sono arrivato c’era il terrore di retrocedere, una squadra come la nostra ha fatto le sue fortune perchè è un gruppo coeso che lotta su ogni pallone. Se non fosse così, perderebbe con chiunque: la Triestina penultima ha più qualità di noi, sappiamo cosa dobbiamo sopperire a queste mancanze. Questa squadra ha lottato per la Serie B fino a oggi, ha sudato 55 punti su ogni pallone correndo più degli altri. Con tutto il rispetto avuto per i nostri tifosi, credo che i loro cori siano fuori luogo: questa squadra corre, lotta e suda per la maglia, nelle doti migliori non ha la qualità tecnica. Mi dispiace dire queste cose ma è la verità, poi devo consolare i miei ragazzi che hanno fatto 0-0 contro giocatori che hanno visto in televisione fino a due giorni fa. Capisco il malcontento, sono il primo ad avere il morale sotto i piedi ma certamente ci abbiamo provato: era una partita sporca, nel primo tempo abbiamo sofferto tanto e al 35′ sono stato costretto a prendere una decisione difficile; mi dispiace per Tordini, ma non potevamo reggere le tre punte e con un centrocampista in più abbiamo fatto una partita come tante altre. Abbiamo creato dei presupposti, con un po’ di fortuna la vinci ma rimani lì anche senza accorciare verso la prima in classifica: stasera siamo quarti, serve equilibrio».

Equilibrio da parte dei tifosi:
«Soprattutto. Societario? No, non mi permetterei mai. In campo c’era una squadra penultima che ha speso otto volte rispetto a quella quarta in classifica: a fine partita sentire cori così diversi… I ragazzi non lo meritavano. Non è polemica né niente, se vogliamo parlare della partita è chiaro che ho visto cose che non mi sono piaciute».

Ancora sul cambio di Tordini:
«In tanti non erano al top, l’entrata di Lakti ci ha permesso di fare il nostro gioco. Sulla prestazione di Tordini non posso dire nulla, ci abbiamo lavorato tutta la settimana per essere più offensivi e alla fine si è verificato quasi il contrario, con la palla che tornava troppo spesso verso il centrocampo. Quando è entrato Lakti siamo stati arrembanti, nel secondo tempo abbiamo fatto una partita aggressiva rischiando solo un contropiede. Ci è già capitato: se vuoi vincere in casa, qualcosa agli avversari lo devi concedere».

Con Lakti avete recuperato in dinamismo:
«Una volta recuperato il centrocampo, siamo tornati a essere più propositivi. Ribadisco: i nostri 55 punti nascono dal fatto che abbiamo corso e lottato più degli altri. Se avessi puntato sul calcio champagne sarei stato scemo, il gruppo che lotta su ogni pallone è sempre stata la nostra forza: in questo momento non basta, davanti non abbiamo il giocatore di qualità che risolve la partita. Prima di arrivare qui, Buso e Pinzauti non erano dei bomber; dobbiamo vincere le partite come una squadra, sfruttando le qualità che abbiamo. Fisicamente stiamo bene e corriamo tanto, loro dopo 10′ del secondo tempo hanno giocato per lo 0-0: noi non molliamo niente, questa settimana facciamo ancora il doppio perché se dobbiamo andare ai play off dobbiamo farlo correndo tanto».

Cos’ha detto a Tordini?
«Che non aveva nessuna responsabilità, perché non stava giocando male. A fine partita mi ha abbracciato, il rapporto che ho con lui è onesto e sincero: lui è intelligente e ha capito, rischiavamo di finire sotto il primo tempo».

Su Stanga:
«È un giocatore importante, un 2002 che ha fatto una crescita enorme. Abbiamo fatto fatica a presentarlo, adesso come adesso me lo porterei altrove se cambiassi squadra come allenatore».

I tifosi si sono abituati troppo bene?
«Non capisco neanche cosa voglia dire prendere in giro: sono a 200 chilometri dalla mia famiglia e non lo faccio neanche per soldi. Qui si fa tutto per ottenere il massimo risultato, ma sotto di noi ci sono squadre che hanno speso otto volte tanto: lì davanti ci siamo noi e la Pro Sesto che abbiamo speso “poco”, dire che questa roba è merda mi sembra assurdo. Sono dispiaciuto per non aver vinto questa e le ultime partite, se andremo ai play off cercheremo di andare a farli per vincere, fregandocene di chi troveremo: sarà il campo a dire la verità».

Lecco 0-0 Triestina, l’intervista di Matteo Battistini

Matteo, per un difensore ci sarà soddisfazione, però…
«Per noi difensori c’è il piacere di non subire gol, ma c’è da dire che da quattro partite non si fa gol e qualcosina in più evidentemente va messo. Cosa? Sottoporta serve più cattiveria».

Una frase precisa:
«Per gli attaccanti è una cosa mentale, ma le occasioni le abbiamo create anche nelle partite precedenti. Qualcosina in più lì davanti bisogna metterla, chiunque vi si trovi».

Siete delusi?
«Fino a un certo punto, abbiamo fatto un bel percorso. Vedendo le ultime 4-5 partite un po’ di rammarico c’è perchè il primo posto è un po’ lontano».

C’è un momento in cui si è spenta la luce?
«Trento non è stata una partita positiva, anche se abbiamo preso gol su due errori individuali anche se abbiamo avuto le palle gol per ribaltarla».

Obiettivo secondo posto?
«Andiamo avanti di partita in partita, cerchiamo di ritrovare la fiducia per fare gol e vincere le partite».

Lecco 0-0 Triestina, l’intervista di mister Augusto Gentilini

Mister, un’altra dimostrazione di solidità:
«Ci abbiamo provato a fare la nostra gara, al di là delle assenze posso contare su un gruppo di ragazzi eccezionali. Nel primo tempo probabilmente avremmo meritato di più, ma sapevamo delle difficoltà che ci avrebbe potuto creare il Lecco. Sono soddisfatto di questa prova, con un primo tempo chiuso in vantaggio probabilmente avremmo parlato di altro. Bisogna continuare a lottare».

Nella ripresa una battaglia in dieci:
«L’ennesima dimostrazione che il gruppo c’è ed è unito, abbiamo portato via un risultato positivo. I ragazzi stanno rispondendo sempre al meglio».

Avete mantenuto l’identità:
«È la nostra idea di calcio, per noi è importante cercare il massimo da ogni gara e anche oggi abbiamo cercato di vincere. Nel finale abbiamo cercato di vincere. All’assenza di Celeghin abbiamo risposto con attenzione e solidità, alla fine ci poteva stare l’arrembaggio del Lecco: abbiamo rischiato poco e niente, abbiamo fatto un altro passettino in avanti. Ci prepariamo all’ennesima finale: dobbiamo segnare? Bisogna migliorare in tutto».

Su Mbakogu:
«Sappiamo le sue caratteristiche, ma anche Adorante ha sempre dato il massimo facendo un paio di gol. Torno all’inizio: alleno dei ragazzi con lo stesso obiettivo finale e c’è compattezza».

Il cambio Lakti-Tordini ha variato l’equilibrio?
«Modificando il modulo eravamo più sereni, un conto è affrontare un 3-4-1-2 creando tantissimo: forse li abbiamo obbligati a modificare per timore. Sottolineo ancora la prova dei miei ragazzi».

Sulla posizione in classifica della squadra:
«Posso analizzare l’andamento del gruppo da quando sono arrivato, il prima l’ho vissuto da esterno ed è difficile giudicare».

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