Renate-Lecco banale lo è stata per 45′. I primi, nello specifico: poco, pochissimo da segnalare su entrambi i fronti. Poi, ecco il tiro di Zambataro che Furlanetto non trattiene e stappa la partita: il Lecco manca due volte il colpo del ko con Buso e Ilari, poi Melgrati, Battistini ed Enrici stoppano tre colossali occasioni costruite dai brianzoli. Ci pensa Lakti, in un contropiede uno contro nessuno, a mettere fine alla partita giocata. Inizia quella delle parole grosse e degli spintoni, che costa il rosso a Baldassin da una parte e Battistini dall’altra: due giocatori importanti che Dossena e Foschi non avranno a disposizione contro Mantova e Pro Patria.
Renate 0-2 Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, dal niente avete ridato vita al Renate:
«Nel secondo tempo abbiamo trovato più profondità, a fine primo tempo mi sono molto arrabbiato perchè eravamo un po’ addormentati. Nella ripresa ho visto la squadra che voglio io, poi è chiaro che se sbagli il gol del 2-0 per tre volte puoi soffrire. Siamo stati bravi e fortunati, alla fine loro l’avrebbero anche meritato il pareggio. La ripartenza del secondo gol avremmo dovuto farla prima».
Buso non ha benzina per tutta la partita?
«Lui e Pinzauti hanno tirato la carretta per tutto il campionato, avevo bisogno di più verve e gamba. Doudou e Bunino si sono dati da fare, siamo stati poco incisivi davanti perchè tutta la squadra era un po’ remissiva ma nel secondo tempo le cose sono cambiate».
Cos’è successo nel finale con Battistini espulso?
«Non lo so, quando abbiamo fatto gol mi sono seduto in panchina perché soffro di pressione alta. La responsabilità è sempre mia, ma quando succedono queste cose sono molto comprensivo: il ragazzo paga già abbastanza, ma non dobbiamo cadere in queste provocazione perché abbiamo già abbastanza da rimetterci. Da cosa nasce? Ero a settanta metri di distanza, c’erano talmente tanti giocatori che si spintonavano… Credo che gli arbitri abbiano visto giusto. La partita è stata onesta, era un derby e le società vivono una sana rivalità quindi nessuno voleva perdere. Dobbiamo essere più furbi nel non cadere in queste provocazioni, che adesso ci tolgono un giocatore».
Renate 0-2 Lecco, l’intervista di Erald Lakti
Erald, stavate soffrendo come dei pazzi:
«Sono stati bravi Enrici e Battistini a salire sulla linea. Il gol dell’ex ci stava. Conto aperto dall’anno scorso? Si, dalla sconfitta interna».
Cos’è successo nel finale?
«Non so, la partita era finita e io ero contento della vittoria».
Come ti spieghi la sofferenza finale?
«CI siamo abbassati un po’, ci siamo salvati bene e siamo stati fortunati con due salvataggi sulla linea e bravi nel portarla a casa».
C’era un po’ di peso mentale?
«È stato uno sblocco per tutti, oggi era importante vincere»
Secondo posto?
«Ci crediamo, bisogna crederci fino alla fine».
La chiave di volta della partita:
«L’intervallo ci è stato di aiuto, il mister ci ha svegliati tutti e siamo rientrati con la mentalità giusta».
Renate 0-2 Lecco, l’intervista di mister Andrea Dossena
Mister, il replay della gara d’andata?
«Un ottimo primo tempo tra due squadre equilibrate. Volevo uno step in più sotto la proposta di calcio e l’ho visto, così come ho visto la giusta cattiveria che era mancata in precedenza. L’episodio del gol ha condizionato la gara e non c’è stata subito una reazione: abbiamo ingranato calcio e subito due contropiedi pericolosi, ma anche 3-4 occasioni nitide da parte nostra. Spero di non trovare più il Lecco, 180′ così fanno male».
Meglio il Renate di quello con il Padova?
«Si, molto dipende anche dall’avversario che ti trovi davanti. Nella proposta di calcio mi sono piaciuti, i ragazzi sono tornati a essere in fiducia dopo un febbraio con tanti gol subiti. Passetti in avanti che hanno portato alla buona prestazione di oggi, anche se la sconfitta fa male».
Rosa contata anche oggi con sette assenze:
«Una prova caratteriale, anche da parte di chi è entrato. Certe prestazioni individuali me le tengo strette. Alcuni giocatori non li avremo fino alla fine dell’anno, sono cose che vanno accettati perchè derivano da traumi e situazioni di gioco».
Inizia la volata a Mantova:
«Hanno aperto ai tifosi con i biglietti gratis. Ci aspetta uno stadio stimolante e la pressione ce l’hanno loro: andiamo là per vincere, ma sono loro a doversi sbilanciare e potrei cambiare ancora qualcosa. Certamente sarà una battaglia, le partite le prenderemo psicologicamente e fisicamente una alla volta».
Cos’è successo alla fine?
«Ero in panchina avvilito. Sono arrabbiato per aver perso un giocatore importante come Baldassin, ma penso dipenda dalla voglia di non perdere. Normale adrenalina da partita».
La reazione nel finale:
«Ho messo una punta di peso come Artistico e ci sta perdere delle linee di passaggio. C’è stata anche una grande parata su Baldassin da pochi metri e negli ultimi minuti abbiamo avuto due salvataggi sulla linea. Ben venga una prestazione così importante e l’essere rimasti in gara fino alla fine».