È il patron Paolo Leonardo Di Nunno a fare capolino nella sala stampa del “Rigamonti-Ceppi” dopo il pareggio interno con la Pro Vercelli che ha visto il Lecco chiudere la stagione al terzo posto dietro a FeralpiSalò e Pordenone. Ciò significa che i blucelesti torneranno teoricamente in campo il 7 maggio in trasferta e l’11 maggio in casa per il primo turno nazionale dei play off: solo teoricamente perchè è più che credibile lo slittamento della partenza degli spareggi per la Serie B visti i casi di Siena, Viterbese e Monterosi che sono sui banchi dei tribunali. Il numero uno del Lecco ha parlato senza alzare i toni, ma ha fatto presente di non essere soddisfatto per il risultato raggiunto al termine della stagione regolare, facendo trapelare un certo pessimismo in vista della corsa che regalerà la quarta promozione in cadetteria.
Lecco 0-0 Pro Vercelli, l’intervista del patron Paolo Leonardo Di Nunno
Patron, terzo posto storico…
«Ho visto la squadra un po’ stanca, anzi molto stanca. Ci fa bene riposare, ma non penso che arriveremo dove volevamo arrivare. Questo era un problema da risolvere prima, a Trento quando abbiamo perso sbagliato un rigore dopo averli aggrediti nel secondo tempo. Non bisogna piangere adesso. Mi dispiace per la Pro Sesto che è arrivata dopo di noi con una squadra di rincalzi».
È stato comunque un grande campionato. Se l’attendeva?
«Era il campionato da poter vincere, questa è la mia idea. Se non l’abbiamo vinto quest’anno, quando? Serve anche un po’ di fortuna, però oggi. Eusepi? Con lui avremmo vinto noi il campionato, abbiamo avuto delle puntine che s’impegnano, ma non è gente che butta dentro la palla. Non è colpa mia, però, ma sua. Una punta a gennaio? E perché? Avevo i miei da far giocare, e poi costano l’iradiddio perché non le puoi toccare. Avevano una barca di soldi per vincere il campionato, non l’hanno vinto perché sono stanchi anche mentalmente, anche a Padova si è visto. I play off non mi danno chissà che cosa, andiamo a trovare degli squadroni».
Due settimane per ricaricare le batterie:
«Zuccon è in Nazionale, Girelli sarà squalificato. Non ho avuto la fortuna di avere un attaccante in grado di mettere dentro la palla. Avevo Eusepi, ma non sapevo che sarebbe andata a finire così; l’ho tenuto qua perché mi è dispiaciuto per la situazione: ho chiesto alla Lega e a Gravina una grazia di due mesi, ma mi hanno detto che non è possibile per questo tipo di reati. Palomino? Non so, a lui manca l’appello comunque. Eusepi costa come uno dei più grandi attaccanti, quando mi ha spiegato la situazione famigliare mi è dispiaciuto».
Ci si può divertire ai play off?
«Bisogna vedere chi troviamo. Ripeto, ci mancherà anche Girelli: l’arbitro ha fatto a modo suo, ha fatto il suo dovere in modo non sempre preciso. Sbagliamo tutti nella vita, può sbagliare anche lui. Guardialinee di Pordenone? Non c’entra niente, hanno giocato meglio di noi. I nostri hanno bisogno di dormire per dieci giorni».
Il risultato la soddisfa?
«No, pensavo di arrivare primo. Dopo il rigore sbagliato a Trento la squadra è scoppiata tutta d’un tratto: pensavo di vincere il campionato. Ci riproviamo l’anno prossimo? Non lo so, questa settimana ho avuto un piccolo attacco di aritmia. A questo punto devo stare un po’ tranquillo: o trovo soci che entrano, oppure da solo non ce la faccio più».
Ci sono le basi per costruire?
«Si, è stato un campionato molto strano senza una squadra che ha preso e se n’è andata. Anche la Pro Sesto avrebbe meritato di più, non ha speso soldi. Senza l’infortunio della punta (Bruschi, ndr) avrebbero potuto vincere il campionato. Noi non eravamo all’altezza di vincere il campionato, ma ci è andato tutto bene eh».
Sul Comune:
«Mi dispiace che anche oggi non ho visto nessuno a vedere la partita. Se non avevano 5€ glieli potevo dare io. Non è normale che uno si dissangui per il Lecco e poi non si veda nessuno della giunta».
Lecco 0-0 Pro Vercelli, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, si è fatto quello che si poteva con quello che si aveva. Un po’ stanchi?
«Abbiamo fatto quello che potevamo fare, alla 38esima partita un po’ di logorìo era preventivabile. Mi soffermo un attimo su quello che siamo riusciti a fare: a fine partita i ragazzi della Pro Vercelli mi hanno fatto i complimenti per il gruppo che sono riuscito a fare, io devo ringraziare i ragazzi per quello che sono riusciti a farmi perchè mi hanno fatto divertire per come sono uomini. Troppo spesso si parla di gruppo e senso di appartenenza, ma sono parole con un senso e un significato: in questo spogliatoio ho toccato con mano ciò che non era tangibile, sono tutti uomini veri e oggi ci tenevano particolarmente ad arrivare secondi. A pari con noi è arrivato un Pordenone che ha speso dieci volte tanto. Io ho vinto con gli uomini. L’altra cosa che voglio dire è che mi sono emozionato nel vedere la Curva così, sono tornato ai tempi in cui giocavo qui: ho goduto, mi dispiace che non siamo riusciti a dar loro una soddisfazione maggiore. Negli spogliatoi parlavamo dei play off nazionali, che penso siano un record nazionale».
Cosa ti ha detto il presidente?
«Il presidente è il presidente: è colui che paga e tiene in piedi il Lecco Calcio. Possiamo discutere dei modi, ma è il presidente e va rispettato quanto tale. Quando vieni qui sai che hai a che fare con una persona che esterna più di quello che vorrebbe. Lui vuole vincere sempre e questo è uno stimolo: anche ora mi stava chiedendo degli infortunati per capire come farli arrivare al meglio ai play off. La visione futura di questa società è ottimistica».
In realtà non crede tanto ai play off:
«L’importante è che ci credano i giocatori, io ci credo più di tutti. Se dovessi annusare il pensiero che si vanno a giocare i play off tanto per, allora prendo e me ne vado a casa: io voglio andare in Serie B, voglio passare alla storia di questa società dopo averne scritto già un pezzettino. Non ho paura di nessuno: ci saranno altre squadre più forti, ma ho un grande gruppo».
Quanto pesa l’espulsione di Girelli?
«Abbiamo due settimane di tempo per preparare questa situazione. Dobbiamo solo recuperare le energie e prendere un attimo di respiro, siamo consci solo di avere un piccolo vantaggio. C’era il rosso? Penso che il direttore potesse respirare un attimo vista la partita ad alta tensione, pur con il rispetto che c’è stato tra i giocatori. Non ho visto brutti falli da parte di nessuno, sinceramente».
Su cosa lavorerete?
«Faremo la prima settimana tipo, con una partitella tra noi domenica. Dobbiamo recuperare gli infortunati come Celjak, che stamattina ha avuto un problema fisico. Bianconi? Aveva dato tutto, forse sul terzo cambio ho sbagliato io. Non ci ho pensato, era l’unico a tener testa a Saco sulle palle aeree e mi sono preoccupato di quello».
Lecco 0-0 Pro Vercelli, l’intervista di mister Massimo Gardano
Mister, quali sono le emozioni?
«È quella della partita, c’è la soddisfazione personale per aver riconsegnato qualcosa che mi avevano dato».
Un risultato importantissimo per tutti:
«Ci siamo infilati in una foresta scura senza trovarne un’uscita. Con me abbiamo fatto 11 punti in 10 partite, oggi abbiamo fatto 0-0 con il Lecco che è una squadra forte e ha fatto un percorso importantissimo, meritando dov’è».
Importante fare una partita così:
«Il primo giorno disponibilità – e ringrazio tutti i giocatori per avermela data -: anche domenica scorsa non abbiamo sbagliato partita, siamo rimasti in 10 al 15′ e in quella situazione fa fatica qualsiasi squadra. Ero sicuro che i ragazzi sarebbero stati questi: ho perso Emmanuello, Comi che non ho mai allenato, a tratti Rizzo, Perrotta non in condizioni. Questa squadra mi ha dato delle cose e per questo la ringrazio, le emozioni sono importanti per i rapporti umani».
Si riparte da qua?
«La Pro Vercelli rimane in questa categoria, poi io non so da dove si partirà. La mia Primavera è arrivata in semifinale play off e la squadra che ho allenato fino a oggi si è salvata».
Lecco 0-0 Pro Vercelli, l’intervista di Matteo Battistini
Matteo, il risultato è eccezionale: più amarezza od orgoglio?
«C’è un po’ di amaro in bocca, sarebbe bastato un gol. Ora dobbiamo ricaricare le pile».
Eravate stanchi?
«Penso che abbiamo fatto una buona partita, penso che non si sia sentita più di tanto».
Avete tirato poco:
«Loro hanno chiuso gli spazi e ci aspettavano bassi, logicamente avremmo potuto incidere di più in alcune situazioni da fermo o con delle giocate individuali».
Questo il girone più competitivo?
«Chi arriva a questo punto, in ogni girone, non cambia tanto la storia. Passando giocheremo una partita dietro l’altra».
Dopo Trento si è spenta la luce?
«Difficile vincere, sempre. Dopo quella partita abbiamo fatto diversi risultati utili senza prendere gol: abbiamo fatto un grande campionato, che nessuno si aspettava a inizio anno».