L’Agenzia delle Entrate bussa a casa Lecco. Questione non banale, da 150mila euro, per la liquidazione dell’imposta di registro legata a quattro verbali delle assemblee dei soci che, dal 2018 in avanti, sono stati scritti per far presente l’intenzione del patron Paolo Leonardo Di Nunno di sanare il rosso di bilancio della società bluceleste. Come spiegato da La Provincia di Lecco, la cifra corrisponde al 3% dei soldi versati dal patron per gli stipendi pagati da allora in poi – circa cinque milioni di euro – vista la mancata registrazione dei verbali e con relativo pagamento della tassa di registro. Un caso che, in linea di massima, non dovrebbe dare particolari speranze al patron – amministratore del Lecco – sull’esito del ricorso che presenterà tramite il suo ufficio legale vista la volontà di non pagare: l’unica leva esercitabile è quella legata al fatto che i soldi usati per coprire le perdite derivano da soldi personali dell’imprenditore, quindi arrivati nelle sue tasche dopo essere stati già tassati.
Giurisprudenza alla mano, il verbale di finanziamento alla società con rinuncia alla restituzione andrebbe pagato: il rischio concreto è che dei nuovi versamenti in favore della Calcio Lecco possano portare ad altri accertamenti di questo genere. Di Nunno, che tra l’altro in quest’ultimo periodo ha accusato dei problemi cardiaci da lui stesso resi noti nel post Lecco-Pro Vercelli, ha già preso contatti con la Lega Pro per rendere nota la situazione e avere un ulteriore parere.