Il Lecco si butta via e non strappa una vittoria che sarebbe stata strameritata al “Del Conero” di Ancona. Più bravi nell’espressione del gioco e sopra nel risultato fino ai minuti finali, la compagine bluceleste si è fatta rimontare da quella dorica, con le energie ridotte al lumicino ma spinta da 5mila persone anche sotto 0-2. C’è l’errore di uno Zuccon la 93′ dopo una partita spettacolare, ma il punto è che le Aquile la partita non avrebbero dovuto nemmeno portarla fino a quel punto così scivoloso. Negli occhi, passata la delusione, rimarrà una partita di ottima fattura mischiata al tifo incessante dei 124 tifosi che, chi prima e chi dopo, non hanno smesso di cantare per un secondo. Lunedì 22 alle 20.30 il secondo atto al “Rigamonti-Ceppi”: il Lecco avrà due risultati su tre, ma nel lungo ritorno dalle Marche dovrà rimanere ben in testa che i blucelesti non hanno ancora nelle proprie corde il saper gestire le partite abbassando il ritmo.
Ancona 2-2 Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, mezzo o delitto intero non vincere questa partita?
«Intero. Hanno rimesso in piedi una partita che sembrava avessimo messo sui binari giusti, però abbiamo fatto due gol e creato tante occasioni. Sullo 0-2 la partita sembrava finita, poi abbiamo smesso di giocare da squadra e quando facciamo calare l’intensità soffriamo con tutti. Sapevo di giocare con una squadra forte, che sta facendo grandi cose: avevamo messo la qualificazione nella direzione giusta, invece è tutto da giocare. Dobbiamo ricaricare le pile, è chiaro che essere scontenti per un pareggio in trasferta è quasi paradossale, ma è così: i ragazzi sono demoralizzati per gli ultimi dieci minuti».
Sui cambi:
«Bianconi e Galli avevano i crampi, erano cambi richiesti ma sono stati sostituiti egregiamente. Mi aspettavo di più dagli altri e gliel’ho detto: i play off si giocano con tutti e ventotto gli effettivi, sbagliare l’atteggiamento mi fa arrabbiare molto perché la partecipazione dev’essere totale. Ho bisogno di tutti perché altrimenti non andiamo avanti: l’Ancona ha segnato con i due che sono entrati e questo dev’essere da stimolo per i nostri. Gli dico sempre che devono essere tutti pronti per essere importanti, da tutto il gruppo mi aspetto questo atteggiamento».
Cosa temi dell’Ancona al ritorno?
«Temo più la mia squadra, che ha preso un contropiede al 92′ o che all’89’ ha buttato dentro un angolo al posto di tenerla lì. Non giochi contro chi ti permette di fare qualche errore, che in queste partite paghi caro. Il 2-2 lo prendiamo per buono, per il pareggio fuori casa avremmo firmato prima della gara; ora noi siamo amareggiati e loro hanno il vento in poppa. Noi abbiamo cercato il terzo gol, ma siamo stati troppo leggeri in due-tre situazioni».
Una squadra più offensiva del solito:
«No, la nostra forza è sempre stata quella di essere aggressivi e facendo gol con tanti giocatori diversi proprio per questo motivo. Abbiamo uno spirito di squadra importante e per 80′ ho avuto la sensazione di avere una squadra con la partita in mano. Dopo l’1-2 siamo andati in difficoltà, al posto di cercare il terzo gol sarebbe stato meglio gestire».
Ancona 2-2 Lecco, l’intervista di Vedran Celjak
Vedran, cos’è successo?
«Inesperienza, credo. Abbiamo fatto tutta la partita in un modo senza pressare alto, poi abbiamo iniziato a fare tutt’altro. Non abbiamo preso due gol da squadra matura. Sono incazzato».
Sui cambi:
«Non credo che chi entri lo faccia in malafede. Abbiamo sbagliato come squadra a livello di atteggiamento, buttando una partita. Andiamo a casa e dobbiamo giocarcela di nuovo».
Però per 85’…
«È una cosa positiva, c’è una crescita sotto questo aspetto.».
100^ presenza con gol?
«Non penso né al gol né alle pagelle. Penso alla squadra e basta».
Ancona 2-2 Lecco, l’intervista di mister Marco Donadel
Mister, all’inferno e ritorno:
«Contro squadre organizzate, che si difendono bene e hanno un’identità dobbiamo portare la gara su un terreno diverso dal loro solito. Sono partite aperte e sappiamo che possono avere un’evoluzione inaspettata nei 95′: se hai giocatori in panchina come i nostri, che entrano con quella voglia, hai più chanche di recuperarla».
Sui cambi:
«Non invento niente, nel calcio c’è il gruppo che si allena tutto insieme. In certe partite c’è chi dà di più dall’inizio e chi in corsa. Sono partite particolare e la storia è piena di gente che arriva all’ultimo e diventa l’eroe di questa città. Chi è entrato ha fatto il suo e tutti sono stati al top».
La sensazione è che il Lecco non abbia avuto altrettanto:
«A me non interessa cosa fanno, i miei ragazzi si allenano meglio di come giocano e vorrei far fare 45′ a metà rosa e altrettanti all’altra metà».
Un Lecco più propositivo nei primi minuti:
«Non l’ho rivista, ma non ho avuto questa impressione».
Perucchini ci ha messo del suo:
«È il nostro portiere, è lì per parare da gran portiere qual è».
Quattro gol nei finali ai play off:
«Non so se sia un caso, me lo sono chiesto. Siamo fortunati ad avere partite che durano 95’».