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Il Lecco con la trappola Pordenone: «Vogliamo arrivare in fondo. Problemi? Lovisa li risolverà»

I blucelesti devono vincere almeno una delle due gare per sperare nel passaggio del turno, mentre i neroverdi sono alle prese anche con seri problemi extracampo

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Tempo di lettura 5 minuti

Lecco contro Pordenone, atto terzo. Siamo alla vigilia del debutto nei quarti di finale dei play off di Serie C, che mettono in palio la prima metà della semifinale con una tra Cesena e Vicenza. Già superata quota tremila biglietti venduti per l’appuntamento, con le code che hanno iniziato a formarsi già durante la mattinata di venerdì all’esterno della segreteria. La squadra di mister Luciano Foschi ha superato l’Ancona grazie a un doppio pareggio, mentre quella guidata dall’amico Domenico Di Carlo è al debutto ed è alle prese con i concreti problemi societari scoppiati nel corso degli ultimi giorni, con tanto di freschissimo ingresso di un nuovo socio di minoranza. Il Lecco deve vincere almeno una delle due gare per poter ambire all’accesso alla final four, ma intanto mezza Italia guarderà a un “Rigamonti-Ceppi” pronto a rivestirsi a festa per l’occasione.

Verso Lecco-Pordenone, l’intervista alla vigilia di mister Luciano Foschi

Mister, i problemi economici non influiranno sul Pordenone:
«Giusto, giustissimo. In campo non ci sarà nessuna variabile, non ci sono alibi. Conosco l’allenatore avendoci lavorato insieme, è molto preparato ma non devo dirlo io. In campo ci vanno dei professionisti che hanno tutti i vantaggi e gli interessi del mondo nel voler andare in Serie B, magari il presidente metterà a posto le cose. Ho conosciuto Lovisa e mi stupirei del contrario, con mille difficoltà ma ne salterà fuori: spero per lui che suoi figlio, con cui ho avuto un buon rapporto, che le cose si possano sistemare nel migliore dei modi indipendentemente da come andrà questo spareggio».

Trovate un bel punto di domanda:
«Sono cambiate tante cose dalla partita d’andata e quella di ritorno, dove abbiamo giocato alla pari. Sappiamo di trovare una squadra forte come tutte le altre, noi sappiamo il fatto nostro e abbiamo un bell’entusiasmo che ci sta dando la città intera. La gente ci ha spinti verso un obiettivo raggiunti tutti insieme, mi auguro che lo stadio sia ancora più popolato e che ci possa spingere al di là della Curva. Sappiamo di essere tra le prime otto del campionato, questa cosa non dev’essere un traguardo: nei ragazzi questa cosa non la vedo, c’è la voglia di arrivare fino in fondo mettendo in difficoltà chiunque con le nostre qualità».

Quanto conta il giocare prima in casa?
«Il campo conta poco, si gioca in due tempi da 90′. Sappiamo di dover fare un gol in più di loro, se lo facciamo qua bene ma se lo facciamo là altrettanto. A Pordenone non ci sarà la stessa cornice di pubblico di Ancona, ci sarà un fattore campo che chiunque fa valere. Con un buon risultato domani, giocheremo in casa anche là».

Su Galli e Lepore:
«Oggi abbiamo diversi test da fare, dobbiamo valutare bene Galli perché possiamo rischiare di non averlo domani per averlo mercoledì. Si è fatto male Lakti l’altro giorno, che sicuramente non ci sarà. Per gli altri parliamo di piccoli acciacchi, giocando ogni quattro giorni il recupero diventa fondamentale».

Su Ardizzone:
«Bene. Con chi ha giocato meno ho parlato singolarmente, quando ho bisogno di tutti non lo dico per caso: ho parlato con lui, Mangni, Zambataro e altri per andare oltre l’aspetto tecnico-tattico. Tutte le cose vengono messe a disposizione del collettivo: in queste partite non è importante il quanto, ma il come si vuole essere protagonisti. Questo è un bellissimo gruppo e giovedì qualcuno dopo la partita stava litigando: vuol dire che sono vivi, nervosi e tesi. Arrabbiarsi per un passaggio sbagliato vuol dire tutti vogliono far bene. Ardizzone fisicamente c’è, sta molto bene».

Sulla necessità di ruotare i giocatori:
«Mandare in campo la formazione migliore è fondamentale, non si può rimediare a una fatta male. Il margine di errore è al limite, dobbiamo essere bravi a capire qual è il giocatore più adatto. I tempi sono molto stretti, noi abbiamo due partite nelle gambe: tempi e ritmi possono essere pagati dal Pordenone, sono cose che vanno sfruttate nella prima partita. Ricordo un Renate-Padova finito 1-3 e che al ritorno era 0-3 prima di un eurogol di Ronaldo: i play off sono strani, Entella e Foggia erano praticamente già fuori e invece lo svantaggio è stato completamente ribaltato. Nel sorteggio tutti volevano incontrare il Lecco e ci va bene: non succede ma se succede…».

Trovi Di Carlo in un momento importante:
«Questo è lo sport, bisogna essere professionisti. Lo sport non c’entra niente con l’amicizia, quello che succede dentro il campo non cambia niente rispetto a quello che c’è fuori. Sono amico fraterno di Carmine Parlato, quando allenavo la Reggiana ho perso contro il Rovigo e sono stato esonerato: piangeva a fine partita e ha vissuto un momento di grande difficoltà, ma non ha cambiato niente del nostro rapporto. Bisogna essere professionali e fare il proprio dovere: magari ci troviamo a cena insieme quando sarà finito tutto, la stima reciproca non cambierà».

Sui precedenti:
«Sicuramente hanno avuto delle problematiche, altrimenti non sarebbe stato esonerato e richiamato. Ho solo una speranza: che non abbiamo risolto a fondo i loro problemi, ma mi aspetto una squadra organizzata e attrezzata, con tantissime qualità come noi. Non siamo lì per caso, ce lo siamo guadagnati sul campo: per un anno intero abbiamo sentito parlare della Pro Sesto – anche da parte dei nostri dirigenti – e ho grande rispetto per un campionato eccezionale. Detto ciò, li abbiamo messi sotto e siamo andati avanti di un turno nei play off: questa cosa va rimarcata, abbiamo avuto qualcosa in più e abbiamo vinto questa corsa personale che sembrava esserci».

Verso Lecco-Pordenone, i convocati di mister Luciano Foschi

Tutti convocati da mister Luciano Foschi, anche Erald Lakti nonostante l’infortunio muscolare che lo terrà fuori dagli elementi a disposizione.

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