Seguici

Calcio

Post partita | Foschi: «Rigore? Non si dà. Partita da sospendere, li avrei denunciati». Giudici: «Non è finita». Di Carlo: «Contento anche con lo 0-0»

Il fischio di Adalberto Fiero di Pistoia ha spezzato un equilibrio che sembrava ormai consolidato: un rigore decisamente dubbio che ha regalato la vittoria al Pordenone

Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 6 minuti

Un Lecco-Pordenone folle apre la serie dei quarti di finale dei play off. La decide il rigore di Salvatore Burrai nel finale, ma si tratta di un penalty da rivedere mille volte per quanto è stato dubbio il contatto tra Deli e Zambataro: dentro o fuori, contatto si o contatto no, obiettivamente troppi dubbi per assegnarlo con la sicurezza del signor Adalberto Fiero della Sezione Aia di Pistoia, che ha vissuto una serata da protagonista assoluto. Si era capito già quando aveva mandato avanti la partita su campo pericolosissimo con le due squadre palesemente orientate verso la sospensione in attesa del passaggio di un temporale che ha mollato la presa dopo mezz’ora a grandissima intensità. Ai punti i neroverdi hanno meritato di portare a casa la vittoria, ma le modalità fanno e faranno storcere i l naso a lungo.

Lecco 0-1 Pordenone, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, il Lecco ha tenuto botta bene. Visto in televisione il rigore non c’era:
«Avevo la sensazione che gli arbitri stessero molto attenti a non essere protagonisti. In quel momento un episodio così dubbio… Credo che potesse stare più attento, ma mi fa arrabbiare che abbiano voluto far giocare. A un certo punto ho detto al quarto uomo che li avrei denunciati se si fosse fatto male un giocatore: bisognava aspettare mezz’ora negli spogliatoi e avere un campo dignitoso. Fra tre giorni dobbiamo rigiocare: l’arbitro può fare un errore o meno, ma un minimo d’attenzione sull’attenzione dei ragazzi ci vuole sempre. Ho 6-7 acciaccati, bastava usare un po’ d’intelligenza e non era la fine del mondo fermarsi un attimo. Per il resto, di quello che ha fatto l’arbitro non me ne frega niente: abbiamo commesso un’ingenuità, il Pordenone ci ha messo in difficoltà ma lo 0-0 sarebbe stato giusto. Andiamo a recuperare un risultato negativo con voglia, si gioca sui 180′ e si può recuperare. Abbiamo subito qualcosa che non meritavamo».

Cos’è successo con Di Nunno?
«Mi sono girato verso la panchina perchè ero arrabbiato visto che secondo me il rigore non c’era. Quando mi sono rivolto al campo l’ho visto in campo, non ho avuto modo di chiederglielo; avrà avuto i suoi motivi, non so cosa sia successo».

In tre partite con il Pordenone zero gol:
«Non so se possa complicare la rimonta o meno. Ci sta anche la forza dell’avversario, possiamo pensare di presentarci là in maniera diversa: dobbiamo ragionarci per i prossimi tre giorni, altre volte abbiamo rimontato lo svantaggio; prima di morire mi devono uccidere e fare una buca molto profonda. Domattina alle 9 saremo qua a preparare la nostra partita per andarci a giocare il secondo tempo: se il Pordenone dimostrerà di essere più bravo come nelle volte precedenti, gli stringeremo la mano; noi abbiamo fatto i loro stessi punti e qualche problema l’hanno palesato. Andiamo là per ribaltarla sicuramente».

Come hai trovato i tuoi giocatori?
«Arrabbiati, in questi play off la qualità degli arbitri dev’essere alta e all’88’ non si dà un rigore dubbio perchè non c’è margine di rimonta. E poi alla fine ha tirato fuori il cartellino rosse a chiunque, sono cose che vanno al di là. Mi dispiace perché la cornice di pubblico era importante, ora dobbiamo toglierci le tossine anche mentali: alla nostra gente voglio dire che ci danno per già eliminati, ma ne ho viste tante di queste situazioni».

Ancora sulla direzione arbitrale:
«Il ragazzo è giù che piange disperato perché dice di non averlo assolutamente preso. Ripeto, in quel momento era solo da non dare un rigore così dubbio. Siamo vivi e non morti, ci prepariamo per dare filo da torcere. Il Pordenone è già in finale, ma ci sono ancora 90’».

Lecco 0-1 Pordenone, l’intervista di Luca Giudici

Una partita da sospendere:
«Abbiamo chiesto di fermarci un attimo, anche se l’idea era quella di finirla perchè non è mai bello tornar a casa. Al di là di quello, vince chi si adatta di più al campo e alle condizioni meteo».

Non è finita:
«No, per niente. È difficile, dura, ma non abbiamo niente da perdere e possiamo ribaltare il risultato. Abbiamo speso tante energie che recupereremo: andremo a giocarcela a viso aperto».

Il rigore:
«Ero in panchina e non ho visto bene, mi hanno detto che era molto dubbio. Potevamo fare di più con il campo in condizioni migliori: fino a un certo punto ci stava giocare sulle seconde palle, ma poi si poteva fraseggiare e non l’abbiamo fatto».

Tre partite senza gol con il Pordenone:
«Sicuramente ci dispiace, soprattutto stasera con un pubblico così. Sicuramente sono forti e hanno reparto difensivo solido. Potevamo sicuramente fare di più a livello offensivo, anche qualche occasione l’abbiamo creata».

Lecco 0-1 Pordenone, l’intervista di mister Domenico Di Carlo

Mister, una vittoria meritata ai punti. Alla fine la decide un rigore dubbio:
«Venire a giocare qui non è semplice, il Lecco ha perso pochissimo in casa e questo è un risultato importantissimo. La squadra si è comportata bene, i due portieri sono stati bravi e significa che le squadre hanno provato a vincere. Forse abbiamo meritato ai punti, ma il Lecco non muore mai: vale per la squadra e anche per i tifosi, la seconda partita sarà difficile come questa. Dalla panchina è difficilissimo vedere quel rigore, forse è stato bravissimo Deli a capire dove sarebbe andata quella palla. La partita è stata corretta, oggi abbiamo visto due belle squadre sotto questa pioggia. Mercoledì sarà un’altra partita importantissima».

Se il rigore l’avesse subito…
«Avremmo perso 1-0. Quest’anno non ce ne hanno dati tanti, se c’è un errore ci può stare. Anche se fosse finita 0-0 sarei stato molto contento. Ci mancano altri 95′ che dovranno essere di livello».

La pioggia ha condizionato:
«Si, tutte e due le squadre che stavano provando a giocare. L’arbitro ha fatto ripartire in ritardo il secondo tempo e questo ha permesso di trovare un campo migliore. Il primo round a noi, ora aspetto la seconda partita».

La partita dopo le vicende della settimana:
«Avevo mandato un segnale, quello di pensare solo al campo ed essere ancora più compatti con i tifosi e la società. Noi dobbiamo fare una battaglia in campo e la facciamo con una proprietà che non ci ha fatto mai mancare niente. Oggi abbiamo dato una dimostrazione di coraggio e attaccamento contro una squadra che è la vera sorpresa del campionato».

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio