La questione inscrizioni in Serie B tiene banco e lo farà ancora per un po’ di tempo. Lecco e Reggina possono diventare le prede di Brescia e Perugia, anche se per motivi decisamente diversi. In casa bluceleste si potrebbe pagare il ritardo della trasmissione della pec arrivata – sempre in ritardo – dalla Prefettura di Padova, mentre in Calabria non è stata ancora saldata la pendenza con l’Agenzia delle Entrate da 757mila euro che tanto aveva fatto discutere mesi fa. Massimo Cellino, patron delle Rondinelle, si sente già in Serie B e sta facendo pressione per arrivare già domani al ritorno in cadetteria, ma pure in Umbria si nutrono delle speranze ed è già stato fatto l’accesso agli atti. Venerdì l’assemblea di Lega dovrebbe decidere sul parere della Figc. In ogni caso, è chiaro da qualche fronte partirà la battaglia legale che in linea teorica rischierebbe di bloccare la partenza della prossima stagione, ma in realtà l’iter in questi ultimi anni è stato snellito in maniera sostanziale.
Il merito sportivo delle Aquile dev’essere riconosciuto, pena la definitiva bollatura del calcio come uno sport in cui quello che succede sul campo tende a contare sempre meno. E credibilmente il Collegio di Garanzia del Coni – giudice terzo – dovrebbe sposare la linea difensiva lecchese; alla questione si starebbe interessando anche il Coni Lombardia, che ha due società coinvolte nella faccenda. Il tutto dovrebbe risolversi entro la fine di luglio, motivo che potrebbe portare a formare i calendari con “X” e “Y”, senza procedere con le riammissioni e con l’ampliamento del girone a 21 squadre, eventualità mal vista dalla Lega B.
La Gazzetta dello Sport, in un articolo a firma di Nicola Binda, ci dà fuori dalla corsa: «Bocciatura inevitabile», si legge, e vengono pure mosse due accuse alla società, rea di «non essersi mossa prima» e di «non aver chiesto una proroga» che, stando a quando risulta, sarebbe stata invece chiesta martedì sera. Come noto, il “si” dalla Prefettura di Padova è arrivato solamente mercoledì mattina, mentre il resto della documentazione necessaria – fidejussione da 800mila euro compresa – è stata depositata addirittura il 19 giugno, meno di 24 ore dopo l’ottenimento della promozione in Serie B. Tutti elementi che fanno pensare a un accoglimento del ricorso in casa bluceleste. La famiglia Di Nunno, incassato il “no” da quell’avvocato Mattia Grassani con cui si sarebbero stati degli screzi in passato, potrebbe affidarsi al napoletano Eduardo Chiacchio, un altro professionista tra i più accreditati nel campo del diritto sportivo che nel 2015 fa si occupò della possibile riammissione in Serie C del Lecco, ma in quel caso la società partiva dalle retrovie della graduatoria.