Nuovi aggiornamenti, nuova interpretazione sul caso Lecco. L’iscrizione alla Serie B dei blucelesti e della Reggina è uno dei grandi temi del calcio italiano e il “Corriere della Sera” fornisce un particolare non di poco conto, legato alla visita degli ispettori della Lega B avvenuta martedì mattina e di cui vi abbiamo raccontato lunedì sera a “Il Blu e il Celeste”. Secondo quanto era emerso nelle ore seguenti e ripreso sulla versione online del quotidiano nazionale, la visita della commissione-stadi non si è potuta tenere in presenza del consulente-capo della commissione stessa – l’ex arbitro Carlo Longhi -, assente per motivi di salute, come riferito dagli altri quattro incaricati presenti. Quella programmata per il giorno seguente è stata invece annullata per l’emergere dei problemi di cui parliamo ormai da giorni.
La visita, quindi, si sarebbe ridotta allo status di ufficiosa e quella ufficiale non si è potuta ripetere, prima della scadenza del termine stesso previsto per la consegna dell’iscrizione. Un dettaglio, un cavillo come quello che sta tenendo in scacco tutta la documentazione presentata dalla società bluceleste alla Lega B già il 19 giugno: senza una certificazione ufficiale, lo stadio “Rigamonti-Ceppi” non può essere ancora identificato come non a norma e il ritardo, dipendente dalla stessa Lega, potrebbe portare a una proroga per una seconda – e questa volta ufficiale – valutazione dello stadio lariano. “Facendo slittare anche la successiva (e conseguente) indicazione di un impianto alternativo. Con tempistiche allungate”. Dato che si gioca su interpretazioni e sfumature giuridiche, anche questo dettaglio potrebbe avere il proprio peso specifico: in ogni caso ci sarà da dibattere, magari per lungo periodo, tra gli elementi che sostengono un punto di vista o l’altro, ma è un elemento che tende a dare speranza all’ambiente bluceleste.
Venerdì l’assemblea di Lega
Venerdì alle 18, invece, si riunirà l’assemblea della Lega Serie B. Secondo le ultime indiscrezioni raccolte, l’assise sarà fondamentalmente interlocutoria in attesa che si pronunci la Covisoc sui conti delle 20 società che hanno fatto domanda d’iscrizione al campionato 2023/2024, così come ha fatto la Serie C nella giornata di mercoledì eccezion fatta per il caso del Pordenone che non ha proprio presentato la necessaria domanda e ha quindi spalancato le porte alla riammissione del Mantova.