È capitato, in questa come in altre stagioni, di vederlo stampato sulle maglie da gioco. Per Padella del Mantova simboleggiava l’anno di nascita, ma lo vestiva anche il giovane Oviszach del LR Vicenza, giusto per fare due esempi pratici. Dal 2023/2024, però, il numero 88 sarà vietato. La novità nasce dalla dichiarazione d’intenti firmata dal minsitero dell’Interno con il mondo del calcio per portare avanti la lotta al razzismo. A firmare il documento anche il ministro dello Sport e dei giovani Andrea Abodi, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro. C’è un motivo ben preciso: secondo l’accordo, il numero 88 è usato dai gruppi neonazisti per simboleggiare il saluto “Heil Hitler” (la lettera h è l’ottava nell’alfabeto). Per molti anni alcuni calciatori hanno utilizzato questo numero potendo scegliere tra l’1 e il 99.
Il comunicato ufficiale
“Sottoscritta oggi al Viminale una dichiarazione d’intenti per la lotta contro l’antisemitismo nel calcio. L’intesa si pone l’obiettivo di rafforzare le azioni di contrasto al fenomeno, intervenendo con iniziative che coinvolgono le Istituzioni, i tesserati e le tifoserie.
Nel documento, accanto ad attività di sensibilizzazione e comunicazione sulle tematiche dell’antisemitismo – organizzazione di visite al Binario 21 e in altri “luoghi della memoria”, collaborazioni con media e social network – sono previste azioni concrete, tra le quali l’inserimento nel codice etico delle società di un riferimento esplicito alla definizione di antisemitismo elaborata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), l’impegno a non assegnare ai giocatori la maglia con il numero “88”, l’interruzione della partita al verificarsi di cori, atti ed espressioni di stampo antisemita, il rigoroso rispetto dell’assegnazione nominale del posto negli stadi”.





















