Un fiume in piena. Il patron Paolo Leonardo Di Nunno non è venuto meno a sé stesso nell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. Il numero uno delle aquile non ha rilasciato molte dichiarazioni, ma quelle che bastano per agitare ulteriormente le acque intorno al Lecco e al Perugia, due delle squadre coinvolte nella querelle riammissioni che vede protagoniste pure Reggina, Brescia, Spal e Benevento, con il Foggia unico spettatore dalla piazzola di coloro che ambiscono al ripescaggio. L’amministratore delegato bluceleste ha attaccato direttamente gli umbri capeggiati da Massimiliano Santopadre, che si sono visti accettare il ricorso dal Collegio di Garanzia del Coni nella giornata di lunedì.
«È un incubo e non so chi lo voglia – ha spiegato Di Nunno alla rosea -. So soltanto che fino a settembre non cominceranno i campionati. Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli: noi faremo la B. Andiamo avanti come se nulla fosse. E facciamo il mercato. Il 2 agosto andremo al Tar e poi al Consiglio di Stato, bisogna solo aspettare. Il Perugia con i guai che ha avuto si mette a fare ricorsi: è una vergogna. La verità e che vogliono andare in B soltanto per vendere meglio la società. La verità è un’altra: ci sono poteri forti che non mi vogliono dentro, sanno che faccio casino. E di materiale per fare casino in questo mondo ce n’è in abbondanza. Sta a loro calmare i tifosi».