Passo ufficiale: il Comune di Lecco affiancherà la Calcio Lecco 1912 anche al Consiglio di Stato. La decisione è stata resa nota attraverso la delibera della Giunta comunale apparsa all’interno dell’albo pretorio lo scorso 22 agosto: l’incarico di costituzione in giudizio avanti al C.d.S. verrà affidato a professionista esterno, abilitato all’esercizio delle Giurisdizioni Superiori. Il compenso totale preventivato, pari 729,56 euro, troverà copertura tramite risorse stanziate nel bilancio di previsione 2023/2025. Lo scorso 8 e 10 agosto Palazzo Bovara ha ricevuto le notifiche relative ai ricorsi in appello presentate da Foggia e Perugia e le motivazioni della costituzione, come spiegato in “Diario 1912”, sono di natura prettamente, ma non esclusivamente, economica: come spiegato nella delibera della Giunta del 27 luglio, il Comune di Lecco «è proprietario dello stadio sul quale sono in corso importanti e costosi interventi al fine di adeguarlo ai requisiti tecnici ed infrastrutturali previsti per il campionato di Serie B».
800mila euro dalla Regione per lo stadio di Lecco
«La mancata iscrizione della squadra al campionato di B per l’anno 2023 / 2024 esporrebbe l’Amministrazione al rischio di perdere il finanziamento dei fondi regionali per la ristrutturazione dello stadio di calcio», con importo del contributo richiesto pari a 800mila euro. «Si ricordano, inoltre, i molteplici interessi (di natura sociale, turistica ed economica nonché educativa e di promozione sportiva nei confronti delle società sportive dilettantistiche) di cui beneficerebbe la comunità, in termini di riflessi e positive ricadute generali, in caso di partecipazione della propria squadra cittadina a tale campionato. L’Amministrazione, per i motivi sopra esposti, intende ribadire il proprio sostegno legale alla Calcio Lecco 1912 s.r.l. costituendosi in giudizio anche in Consiglio di Stato per il rigetto dei ricorsi in appello. L’incarico di patrocinio legale verrà affidato a professionista esterno in quanto l’avvocato dell’Ente non possiede abilitazione all’esercizio della professione davanti alle Magistrature Superiori».