Il tempo passa e il parere dell’Osservatorio non è ancora arrivato. La relazione del Gos sullo stadio “Rigamonti-Ceppi” è stata spedita martedì a Roma, perché è nella capitale che si scrivono le determinazioni sulle manifestazioni sportive. E sicuramente Lecco-Brescia è una partita a rischio per quanto avvenuto a Temù nel 2011 – 13 Daspo per i blucelesti – e anche tenendo conto della gara tra Brescia e Cosenza valevole per i play out 2023. In piedi ci sono le possibilità legate a porte aperte, porte chiuse e divieto di trasferta per i tifosi ospiti, a decidere sull’ordine pubblico saranno Prefettura e Questura: il problema è che siamo a mercoledì pomeriggio, la partita è in programma alle 14 di sabato 16 e ancora non è stato possibile vendere nemmeno un biglietto. In via Don Pozzi dovranno essere consegnate anche le circa 1.800 tessere di abbonamento che sono in corso di stampa: la macchina organizzativa della biglietteria ha spesso sofferto quando si sono registrati grandi carichi come per Lecco-Foggia o nei primi due giorni di campagna abbonamenti.
Il rischio concreto, con due riunioni in programma nel pomeriggio e poche ore a disposizione per decidere per non andare addirittura a domattina, è che si rivedano lunghe code all’esterno del “Rigamonti-Ceppi”: di sicuro ricorderemo quest’estate come quella dell’attesa per le sentenze, che hanno condizionato prima il calciomercato e ora anche la semplice cessione di abbonamenti e biglietti. E ci sarà da fare un’altra corsa contro il tempo.