Seconda sconfitta in due partite per il Lecco. L’approdo in Serie B rimane amaro: dopo quella sciorinata con il Catanzaro, anche con il Brescia è arrivata una buona prestazione, ma nuovamente senza punti all’attivo. Sicuramente ci sarà molto da ragionare sui rigori sbagliati da Novakovich ed Eusepi: al di là del peso specifico diverso che avrebbero avuto nell’economia della partita, rimane la necessità di fissare una gerarchia all’interno della rosa; andare a sentimento può andare bene in determinati momenti, ma quello legato agli undici metri è tutto meno che un fondamentale legato alla casualità. 1.322 gli spettatori paganti per un totale di 3.587 tenendo conto anche dei 1.745 abbonati: festeggiano solamente i 520 alloggiati nel settore ospiti, il Lecco esce dal “Rigamonti-Ceppi” con pensieri e amarezza, pur tenendo conto degli applausi che hanno accompagnato l’uscita dal terreno di gioco.
Lecco 0-2 Brescia, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, c’è tanta amarezza:
«Difficile commentare le sconfitte quando magari non sono meritate e vengono dopo prestazioni convincenti per larghi tratti. Da una parte c’è la nostra crescita a livello di prestazione e l’abbiamo dimostrato. C’era la voglia di fare risultato davanti alla nostra gente, ma gli errori si pagano caro in tutte le categorie. È un fatto di alzare il livello dell’attenzione ed essere coscienti sul fatto che serve maggiore determinazione. Non ci possiamo permettere di fare errori banali, dobbiamo rimanere sempre in partita. I rigori li sbaglia chi li tira, quello del primo tempo avrebbe potuto cambiare la partita. Da una parte c’è la prestazione, perché tanti ragazzi non conoscono la categoria, dall’altra bisogna darsi da fare perché sabato andremo su un altro campo difficile, come tutti. Dobbiamo fare in fretta, ogni tanto vorrei commentare una sconfitta arrivata senza i nostri errori. Ho la convinzione che stiamo facendo le cose nel modo giusto».
Lepore aveva la palla in mano:
«Non ho visto nemmeno l’episodio, non era stabilito il rigorista. Quando un giocatore prende la palla è così convinto che non gli togli la palla. Se avesse fatto gol, magari diremmo cose diverse: per la prossima partita cercheremmo di organizzarci per capire chi può essere il rigorista più affidabile e su questa cosa la responsabilità è mia».
Dietro siete un po’ macchinosi:
«Nel primo tempo non ho visto questo, abbiamo creato venti palle-gol. Risultare macchinosi deriva anche dal fatto che il più piccolo è un metro e novantadue… Dobbiamo essere più concreti: non possiamo creare così tanto e commentare zero gol fatti, servono cattiveria e decisione. Non dobbiamo creare tantissimo per poi concludere poco».
Primo tempo molto buono, alla ripresa sembrava esserci qualcosa di diverso:
«Tanti ragazzi avevano speso veramente tanto. Non avevo più cambi a un certo punto, sono venute meno le forze. Stiamo pagando a caro prezzo la differenza di preparazione. Dobbiamo fare tesoro, come ho detto settimana scorsa, ma lo dobbiamo anche fare in fretta. Non possiamo essere ingenui perché ci affacciamo a questa categoria: ne siamo all’altezza, non va tutto bene perchè siamo neopromossi. Per rimanere in Serie B dobbiamo comportarci come tale».
Il Brescia è una diretta concorrente per la salvezza?
«Questa partita mi dice che li abbiamo messi in grande difficoltà, ma chi vince ha sempre ragione. In due partite hanno fatto sei punti, mi vien da pensare che farà un campionato importante».
Lecco 0-2 Brescia, l’intervista di Giovanni Crociata
Giovanni, forse fin troppo belli:
«Secondo me è stata una bella partita, abbiamo fatto dei passi in avanti importanti. Se c’è qualità va sempre bene, abbiamo fatto un grandissimo primo tempo senza fare gol. Se fai errori, in questa categoria li paghi. Abbiamo dato un segnale positivo e penso che faremo bene».
Cos’ha cambiato la partita?
«Abbiamo preso subito gol perché eravamo un po’ spaesati, ma ci ha dato la spinta per fare bene. Ci sta sbagliare un rigore, non possiamo stare dentro a queste cose».
Portiamo a casa una prestazione positiva:
«Magari nella prossima partita faremo tre gol. Bisogna lavorare ogni giorno su tutto, sono d’accordo e lo faremo. Sempre forte».
Cosa vi siete detti alla fine?
«Di tenere la testa alta e guardare avanti. Ci sono errori da correggere, al di là della prestazione: gli errori si pagano in questa categoria, ma da questi si riparte».
Da ex hai salutato qualcuno?
«Conosco 4-5 giocatori, team manager e direttore. È stata la mia prima esperienza in prima squadra».
Lecco 0-2 Brescia, l’intervista di mister Daniele Gastaldello
Mister, giocate di qualità nella conferenza:
«Sapevamo di trovare una squadra in grado di metterci in difficoltà. Nel primo tempo abbiamo avuto delle difficoltà, ma siamo stati bravi a rimanerci dentro e a tenere duro. Sono segnali importanti, abbiamo avuto un po’ di fortuna che ci vuole sempre, ma sono contento perché ho visto dei segnali positivi. Ai ragazzi avevo chiesto di essere cattivi nelle occasioni, quel gol lì ci ha aiutato».
Gli attaccanti hanno risposto alla grande:
«Sono fortunato, ho 3-4 elementi di alto livello che in questo campionato fanno grandi cose. Ho fatto giocare Bianchi e Borrelli perché con il Cosenza avevano dimostrato di essere pronti. Posso contare su Moncini e Olzer, giocatori altrettanto forti che avranno grande spazio».
Soddisfatto della difesa?
«Alcune cose sono state positive e durante il forcing del primo tempo ci hanno dato una mano. Alcune cose sono andate meno bene, ma ci stiamo lavorando solamente da un paio di settimane».
Quali sono i pregi maggiori del Lecco?
«Sono stati molto pericolosi sulle palle giocate dentro dall’esterno, con Novakovich molto bravo a fare da sponda. Lo sapevo e l’avevamo preparata su questa cosa qui, non era facile. Bisogna essere onesti e dire che il Lecco nel primo tempo avrebbe meritato il pareggio, poi nella ripresa l’avremmo anche potuta chiudere».
Sei punti che…
«Servono per consapevolezza ed entusiasmo. Due partite sono troppo poche, conta come sono arrivate perché vedo un’amalgama importante all’interno della squadra».
A centrocampo risposte importanti:
«Fogliata l’ho cambiato a fine primo tempo perché stava patendo la loro aggressività, ma è un ragazzo che ci torna utile dato che è un 2004 cresciuto molto. Paghera l’ho fatto giocare perché avevo bisogno di tempi ed esperienza, un elemento in grado di stare a fianco di un 19enne».
Due squadre partite tardi e si vede:
«Qui faranno fatica in tanti a giocare, tra campo, clima che si crea e spinta che ha la squadra. Abbiamo anche cambiato modulo, ma la mentalità vista è stata quella giusta: la vittoria è stata presa con carattere e spirito di sacrificio, la Serie B è questa e prima devi mettere questo. Prima la forza del gruppo, poi le qualità come quelle che hanno portato al primo gol. Dentro lì c’è una partita fatta di sacrificio e gomitate, questo è il nostro campionato: dobbiamo crescere ancora molto perchè abbiamo tanti giovani. Vedo lo sprito giusto».