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Cosenza, ultima chance per Foschi? «Non ho paura, meritiamo la categoria». Maiolo: «La squadra va “a mille”»

Il tecnico e il direttore generale provano a scacciare le nubi: «La squadra è avvelenata e vuole dimostrare di valere la Serie B»

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Tempo di lettura 5 minuti

Vigilia di Cosenza-Lecco, prima trasferta per i blucelesti al sud Italia. La compagine guidata da mister Luciano Foschi è ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale e, come capita spesso, le voci sul possibile futuro del tecnico si sprecano. La conferenza stampa prepartita, quindi, è stata anche l’occasione per provare a far diradare le virtuali nubi che aleggiano sopra al “Rigamonti-Ceppi”, dove in realtà splende un sole ancora estivo: parole al tecnico e anche al direttore generale Angelo Maiolo, mentre il patron Paolo Leonardo Di Nunno si trova all’ospedale “Galeazzi dopo un brutto infortunio capitatogli nella giornata di giovedì.

Verso Cosenza-Lecco, la vigilia di mister Luciano Foschi

Mister, hai paura per la tua panchina?
«No, vedo quello che fanno i ragazzi. Sudano la maglia ogni giorno e lavorano per fare la prestazione. Vedo che crescono, anche fisicamente: ora i tempi sono maturi per fare i risultati, oltre che per la prestazione. Meritiamo questa categoria e c’è tanta voglia di dimostrare che questo è vero: spero che si possa fare con il sottoscritto, ma io devo preoccuparmi di fare il mio lavoro fatto bene. L’imponderabile, poi, non si allena: la sfortuna non c’è, ma ci sono gli errori che fanno parte del gioco. Non ho mai vissuto situazioni da “Oh mamma cosa mi succederà?”: chi mi valuta ogni giorno sa che siamo qui dalle 8 del mattino, i ragazzi credono fortemente in quello che fanno e tanto basta. Le dinamiche che verranno fanno parte di qualcosa che non conosco».

Siete la squadra con più occasioni create, ma anche quella che concretizza meno:
«Se non crei è difficile fare gol, io mi devo preoccupare di questo e del miglioramento a livello di concretizzazione, ma anche di come non subire. Tutte cose che ci consentono di portare a casa dei risultati utili. Dobbiamo fare la partita che sappiamo fare, scegliendo i giocatori migliori e migliorando anche la situazione nei cambi perché questa pretesa l’ho rivolta anche ai ragazzi: chi entra deve farmi vincere la partita, in qualsiasi categoria determinano in positivo prestazione e risultato».

Com’è stata riassorbita la botta di Cittadella?
«Abbiamo cercato di ricomporre i cocci. I ragazzi sono coscienti di dover insistere sul bel gioco, ma non abbiamo perso per la sfortuna: è stato tutto figlio degli errori, altrimenti avremmo portato a casa una vittoria. La reazione arriva da uno stimolo, credo che con i direttori – sempre molto vicini – siamo riusciti a fare un lavoro molto oculato sulla testa dei ragazzi: siamo stati qua tutti i giorni, mattino e sera, per lavorare. Stamattina i ragazzi mi sembravano avvelenati, ho una sensazione molto positiva perché ho visto una squadra che ha fatto di tutto per superare Cittadella e andare a Cosenza per vincere. Se la mia squadra continua ad allenarsi così, con determinazione e voglia di dimostrare, sono convinto che i risultati arriveranno: mi auguro a partire da domani, ma sono fortemente convinto che la squadra possa raggiungere l’obiettivo nelle 33 partite che ci rimangono da giocare. Ci sono tutti i presupposti per portare i porto la nave».

Il Cosenza segna molto alla fine:
«Anche noi non molliamo fino alla fine e ci viene riconosciuto. Raramente ci è successo di subire gol nel finale, è il campionato che vede squadre determinate a dimostrare di essere più forti di nomi e blasone».

Sulle possibili novità:
«Galli, Melgrati, Doudou e Zambataro rimangono a casa. Gli altri sono tutti convocati, anche perché si sono allenati molto bene».

Hai provato ancora la difesa a quattro?
«Si, ma stiamo provando di tutto. Poi bisogna capire perché dovremmo giocare a tre o a quattro, dipende se l’errore è legato al singolo giocatore o meno: il calcio non è così semplice in questa cosa, certe volte bisogna fermarsi e capire cosa dà sicurezza ai ragazzi. L’anno scorso ci sono mancati sette giocatori e mi dicevano di cambiare modulo, ma era importante mantenere le certezze date alla squadra: ben vengano queste difficoltà».

Verso Cosenza-Lecco, la vigilia del direttore Angelo Maiolo

Direttore, qual è il pensiero rispetto al momento?
«Sono d’accordo con il mister, lo vedo qui dalla mattina alla sera e la squadra si allena “a mille”. Ieri sera io e il direttore Fracchiolla siamo stati al Galeazzi dal patron, abbiamo parlato di tutto meno che del mister: penso che si racchiuda in tutto, meno che in questo. In altri anni siamo partiti perdendo più partite, sarà strano ma abbiamo parlato solo di chi gioca e chi non gioca».

Verso Cosenza-Lecco, i convocati di mister Luciano Foschi

Rimangono a Lecco i vari Galli, Melgrati, Doudou e Zambataro: primi due per infortunio e gli altri due per scelta tecnica, mentre a Cittadella era arrivata la convocazione per entrambi prima del mancato inserimento nella distinta e la collocazione in tribuna. Fuori dalla lista Ardizzone. Piccola novità: al giovane portiere Cecchini, non convocato per la trasferta, è stato assegnato il numero 97.

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