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Il tredicesimo uomo

I blucelesti hanno stupito l’Italia con le prestazioni di Pisa e Palermo, che hanno portato al raccolto dopo quasi due mesi di semina e l’esonero di Foschi. La Reggiana sarà la classica prova del nove

ll Lecco esulta a Palermo: tre punti! BONACINA/LCN SPORT
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Ha fatto la differenza nella cavalcata nella folle corsa alla Serie B. Ha fatto la differenza nelle vittorie di Pisa e Palermo. Indubbiamente deve continuare a essere il marchio distintivo del Lecco griffato Bonazzoli-Malgrati. Lo spirito di gruppo è ciò che ha permesso di ottenere due risultati insperati, sicuramente nel giro di soli 180′: quelli ottenuti in Toscana e Sicilia sono sei punti bagnati anche da una percentuale di fortuna, ma rimangono ottenuti grazie a una base fatta di spirito di sacrificio. Non che questo possa bastare per segnare quattro gol e subirne due, tenendo sempre conto che sono i duelli individuali a decidere le sorti di una partita e dei campionati: la difesa – Malgrati e non solo – ha vinto i propri, seconda e terza linea hanno ottimizzato il lavoro di costruzione riuscendo anche a mettere in mostra un certo cinismo al “Renzo Barbera”. Il calcio giocato non è fatto di magia e chiaramente l’arrivo sulla panchina di mister Emiliano Bonazzoli non è stato il fattore supremo che ha rimesso in piedi sul sistema basato sull’unità d’intenti che ha regalato la gioia più importante degli ultimi cinquant’anni, così come non lo è il cambio alla preparazione atletica tra Lietti e Scirea.

Dodicesimo e tredicesimo uomo in campo

Evidentemente in via Don Pozzi si erano inceppati i meccanismi che avevano permesso di far fortuna a mister Luciano Foschi dopo anni decisamente complicati a livello professionale: l’esito sono state le batoste incassate, i pochi punti fatti e la scoppola di Cosenza che ha portato all’esonero del tecnico di Albano Laziale, ma reggiano d’adozione. Pisa e Palermo hanno detto che questo gruppo, evidentemente responsabilizzato dopo la cacciata dal tecnico, valeva più di un punto in sette partite, come tra l’altro si era intuito dal buon livello di gioco espresso in alcune gare andate comunque male a livello di risultati. Sulla carta tecnicamente più povero della gran parte delle compagini di questa Serie B, il Lecco ha solo una carta da potersi giocare almeno da qui a gennaio: quella del tredicesimo uomo, ovvero della sopracitata coesione da scaricare su quei circa settemila metri quadri. Per il dodicesimo non c’è problema: qualche “vaffa” giustamente partito, ma il supporto non l’ha fatto mancare né in casa né fuori, portando quasi trecento persone a Palermo nonostante un viaggio complessivo di oltre tremila chilometri. Una prestazione da prima in classifica, apprezzata da tutta Italia: se lo spirito in campo non sarà quello appena visto, basterà guardare gli spalti per capire quale dovrà sempre essere la strada maestra. Alla tosta Reggiana, che in tema di dodicesimo uomo in campo ha parecchio da mostrare, il compito di testare fino in fondo le capacità di quella che è improvvisamente diventata una squadra-sorpresa.

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