Un’altra impresa, il solito Lecco vien da dire. La squadra bluceleste è diventata una sorta di cortocircuito di questa Serie B, qualcosa che fino poco tempo fa sarebbe stato riassunto sotto il termine di ammazzagrandi. Dopo il Palermo, un’altra compagine di altissima classifica – questa volta la capolista – cade sotto i colpi delle Aquile: c’è di tutto nel menù del “Rigamonti-Ceppi”, tra l’allungo dei crociati, l’espulsione di Hernani, la rimontona dei blucelesti, il distacco dimezzato, un rigore dato e cancellato grazie al Var e la grande sofferenza finale. Un’altra impresa all’ombra di Resegone e San Martino, la prima vittoria della stagione tra le mura amiche sarà da tramandare ai posteri.
Lecco 3-2 Parma, l’intervista di mister Emiliano Bonazzoli
Mister, vittoria inaspettata e meritatissima. Quell’undici iniziale ha stupito:
«Bisognavano vedere i ragazzi che stavano meglio, si è fatta una scelta che ha portato bene perchè la prestazione è stata ottima. Bravi a non perdere la testa dopo l’1-0, ma a ripartire nel modo giusto: in certi casi rimanere concentrati ti dà una spinta in più».
Da sosta a sosta cos’è successo?
«Il monte ingaggi in campo si vede, ma il risultato non è quello che si vede lì. I ragazzi sono consapevoli dell’obiettivo che hanno in mano, abbiamo visto che la voglia in allenamento c’è. Io sono arrivato in corsa, la mentalità è cambiata rispetto alle prime prestazioni: parte tutto da loro, che si giochi contro l’ultima o la prima la mentalità dev’essere la stessa. Serve coraggio per battere tutte le squadre».
Dopo il rigore (giusto o ingiusto?) il Lecco si è tolto la paura di prendere gol?
«Preferivo non prenderlo, non saprei dire se ci fosse o meno. I ragazzi hanno resettato tutto e hanno continuato a fare quello che si era preparato in allenamento. La loro espulsione ci ha agevolati, abbiamo avuto un possesso importante e va detto».
Paradossalmente vi hanno messo in difficoltà le riserve del Parma:
«Abbiamo lasciato troppo il pallino del gioco, i due attaccanti hanno dato più fisicità e più gente in area. Dopo il 3-1 c’è stato uno stacco mentale, si pensava a una partita già finita e abbiamo mollato. Questi cali di tensione non ci devono essere per il futuro, la partita non finisce al 75′. Dobbiamo portare fino alla fine quella mentalità».
Si è sbloccato Novakovich:
«Se lo merita, sta lavorando benissimo e dà una grande mano in fase difensiva giocando lontano dalla porta avversaria. Quello che sta dando a questa squadra dimostra il lavoro».
Ti aspettavi questa difesa del Parma?
«La coppia fisica è stata dettata da Novakovich, penso. Lui ha una qualità importante: sa difendere la palla e attacca palla al piede in profondità. La sta sfruttando nel migliore dei modi. Preparata così? Con le sue qualità mette in difficoltà i difensori avversari».
La mossa Lepore ha funzionato:
«Ha qualità da difensore, da mezz’ala ed esterno, si sa adattare in diversi ruoli. Ha fatto un gol da punta, è uno di quei giocatori intelligenti che sanno muoversi nel modo giusto. E poi sa calciare di destro e sinistro».
Lecco 3-2 Parma, l’intervista di Nicolò Buso
Nicolò, il miglior Lecco della stagione:
«Siamo partiti forte, l’espulsione magari ci ha agevolati e l’espulsione ci ha aiutati».
Un’anima già vista qui:
«Dopo il gol non abbiamo smesso di giocare, abbiamo fatto una partita da grande squadra contro una compagine forte e questo ci rende onore».
Ti stai scoprendo?
«Sulla palla recuperata potevo gestirla meglio, ma ero un po’ stanco. Il gol segnato l’abbiamo preparato in settimana, sono stato bravo a crederci».
Vittorie pesanti:
«Dà morale, ora ricarichiamo le pile per ripartire più forte».
Importante la fase difensiva:
«Aiuto la squadra, l’importante è fare tre punti».
Cambia il vostro campionato?
«Fare tre vittorie così non è scontato. Tutti sapranno chi è il Lecco».
Lecco 3-2 Parma, l’intervista di mister Fabio Pecchia
Mister, avevi messo tutti in allerta:
«Sullo 0-1 abbiamo forse pensato che fosse facile, ma il Lecco è stato bravo a venirci sopra. Abbiamo fatto un ottimo secondo tempo, sul 3-1 l’atteggiamento è stato di chi voleva recuperarla. Faccio i complimenti al Lecco, ma ci sono tanti elementi positivi».
Più preoccupato per i tre gol presi o contento per gli ingressi:
«Quello di Lepore è un gran gol, mi dispiace per quelli presi su palla inattiva. Ovviamente perdere fa rabbia, ma continuiamo a voler dare un’impronta alla gara: avremmo dovuto insistere su certe cose. Le sconfitte ci devono aiutare e servire».
Le soste incidono in questi passi falsi?
«La storia dice questo, vedremo… (sorride, ndr)».
Il Lecco ha saputo fare la gara sporca che chiedi ai tuoi:
«Quasi sempre in difficoltà no, dentro l’area avevano un giocatore forte sommato a Ionita. Abbiamo difeso abbastanza bene, c’è stata una parte abbastanza lunga che ci ha visto inseguire la gara, ci siamo allungati e allargati. Poi siamo ripartiti meglio nella ripresa, pur mantenendo quasi tutta la stessa squadra».
Questa sconfitta cambia qualcosa?
«Vincere è complicato, ogni partita è insidiosa. No, servono sacrificio e lavoro perché tutti gli avversari sono attrezzati e vogliono fare punti. Non cambia assolutamente nulla, dobbiamo pensare a quello che è il nostro percorso: una sconfitta così, che brucia, lascia aspetti positivi e negativi».
Cambi dettati dall’espulsione?
«La partita si era messa in un certo modo, eravamo ordinati e stavamo bene il campo. Abbiamo giocato per la prima volta con due punte senza concedere ripartente. Sembrava che la partita andasse verso il pareggio, al momento del rigore sembrava potessimo ribaltarla: faccio i complimenti a Pairetto, l’ha portata fino alla fine grazie alla forza mentale nonostante il suo status fisico».
Un pizzico di sottovalutazione?
«No, prima del rigore eravamo già entrati sulla destra. Dall’esultanza di “Bene”, che non mi sembrava irrispettosa, si è scatenata una situazione che non era congegnale per noi».
Coulibaly dall’inizio?
«A sinistra abbiamo varie alternative, ma la partita richiedeva una forza diversa e il cambio con Di Chiara è stato fatto in quell’ottica».