Il 2023 è l’anno di Alessandro Manzoni. La città sta ricordando la figura del celebre scrittore, e in allegato “I Promessi Sposi”, con una serie d’iniziative pensate in occasione dei 150 anni dalla sua morte che non possono vedere lo sport assente. Anche la Calcio Lecco 1912 farà la sua parte, vestendo letteralmente un passaggio fondamentale del romanzo più famoso d’Italia: l’”Addio Monti” è tra i dettagli fondamentali della nuova terza maglia disegnata da Legea Hub Lecco: fondo nero, scritte in trasparenza, dettagli celesti e una patch che richiama ulteriormente l’importanza dell’evento celebrato. E non avrebbe potuto una location diversa da Villa Manzoni a ospitare la presentazione ufficiale della divisa, che va ad affiancarsi così alla prima maglia bluceleste e alla seconda, bianca con una banda trasversale che richiama i colori sociali. Modelli d’eccezione capitan Luca Giudici, Mats Lemmens e Alessandro Caporale, i primi giocatori a mostrarsi con il nuovo capo.
Legea-Calcio Lecco, presentata la terza maglia
Pietro Mattia Maddaluno, amministratore unico di Legea Hub Lecco, ha spiegato che «una maglia è complementare all’altra, noi raccogliamo lo spunto della società sulla valorizzazione dei giovani. La prima maglia è un simbolo di connessione tra le radici del territorio con la squadra, la seconda maglia valorizza l’aquila che porta avanti i nostri principi e obiettivi, la terza maglia porta a conoscere un nuovo mondo così com’era successo a Lucia mentre andava a Milano».
«Si rafforza il legame tra società e città in un luogo simbolo – ha aggiunto Giovanni Cattaneo, assessore all’attrattività territoriale del Comune di Lecco -. Da assessore al turismo sono molto grato di questa occasione e di come la società venga sostenuta dalla città. Importante è che su questa sponda del lago ci sia una città accogliente e in grado di essere riconosciuta come fortemente attrattiva per tutti, imprenditori e non».
Villa Manzoni sta diventando la casa dello sport: «Quest’anno abbiamo inaugurato una rassegna che ogni settimana ha proposto incontri di vario genere, ma che soprattutto ha inaugurato due importanti accordi di partnership con delle società sportive cittadine – ha fatto presente Mauro Rossetto, direttore scientifico del Museo Manzoniano -. Che il Museo si colleghi a loro è importante: tra cultura e sport non ci dev’essere una barriera, sono state loro a venire da noi per fare da ambasciatori di Manzoni, ci saranno dei concreti momenti di collaborazione».
Chiusura affidata al presidente Cristian Paolo Di Nunno: «In questa maglia si riflette l’eredità lasciata da Manzoni, un omaggio al grande scrittore. Uniamo il calcio con la cultura locale, indosseremo questa maglia con orgoglio. Il cofanetto verrà consegnato a tutte le squadre avversarie per portare avanti la memoria di Manzoni».
Addio ai Monti: il testo
«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.»