È stato un sabato nero quello della classe arbitrare italiana. Parlando di Serie B, ben due episodi totalmente oggettivi hanno caratterizzato il pomeriggio: ovviamente siamo interessati direttamente da quanto accaduto in Cremonese-Lecco, ma nel corso di Parma-Modena si sono toccati livelli forse superiori. Allo “Zini” ha tenuto banco il rigore non concesso ai blucelesti per il netto fallo di mano di Antov, già ammonito, all’88’: Camplone non vede, il Var non lo manda nemmeno al monitor; dubbi anche sul duro contrasto Vasquez–Degli Innocenti del primo tempo – manca un rosso? -, mentre sul tocco sospetto in area di Bonaiuto le immagini non chiariscono fino in fondo. A Parma, invece, il Modena trova il vantaggio con Duca in fuorigioco di un metro: al Var si controlla solo la posizione di Falcinelli, che con un bel tocco manda il porta il compagno di squadra, ma non quella più rilevante: topica assurda.
Come, sul finire del 2023, si possano commettere certi errori è tanto inconcepibile quanto inaccettabile: ci si vanta di avere la migliore classe arbitrale del mondo, ma troppo spesso ci si dimentica di aggiungere che probabilmente non è ancora non in grado di utilizzare a dovere uno strumento potente (e costoso) come il Var. Un grande spreco, di soldi ed equità sul campo.