Sampdoria-Lecco è stata una partita tranquilla dal punto di vista dell’ordine pubblico. Tifosi blucelesti e blucerchiati si sono anche mischiati per le vie della città prima dell’ingresso allo stadio, ma questo non ha generato alcun tipo di problema. Del resto non c’era nessun alcun tipo di criticità legata al match, al di là di quelle (quali?) che ha rilevato l’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive e che hanno portato alla richiesta di esibizione della fidelity card: i gruppi organizzati hanno disertato la trasferta e i Cani?Sciolti hanno inscenato una protesta pacifica e rumorosa a Modena contro l’articolo 9 del Decreto Amato del 2007. Anche all’esterno dello stadio “Luigi Ferraris”, però, si è verificato un episodio incompresibile: il gruppo Oggiono Bluceleste non ha potuto esporre lo striscione recante la temibile scritta “Trasferte libere”, mentre lo striscione in rima dei Desperados 23900 è passato senza problemi, giustamente.
Sampdoria-Lecco, vietato lo stricione “Trasferte libere”
«Ieri Genova ha dovuto fare a meno di un pezzo del grande vecchio cuore bluceleste – scrive il gruppo Oggiono Bluceleste -. Quello più pulsante, vivo, passionale dei gruppi del tifo organizzato. Il nostro Gruppo ha partecipato alla trasferta, e avrebbe espresso un semplice concetto, tramite uno striscione: TRASFERTE LIBERE. All’ingresso lo striscione ci è stato sequestrato, in nome di un non meglio precisato problema. Peccato. Le idee e le libere espressioni non si fermano, specie se rispettose e non volgari. La trasferta si è svolta senza incidenti e problemi. La domanda quindi è una sola: qui prodest? Avanti Lecco. Sempre».