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Di tempo non ce n’è

La squadra ha smesso di rispondere agli stimoli: impensabile la prosecuzione con l’attuale duo tecnico, per la sostituzione c’è anche Stellone

Malgrati e, di spalle, Fracchiolla BONACINA/LCN SPORT
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Il post Bari-Lecco non si è ancora esaurito. L’esonero di Bonazzoli e Malgrati non è ancora stato messo su carta per… Mancanza di alternative. Non in senso stretto, ma perché non sono ancora state sciolte le riserve sul successore del duo tecnico, di fatto svuotato dei propri poteri già a Piacenza. E siamo ancora a quel punto, fondamentalmente: la reazione di pancia vista con la Cremonese è stata una cosa a sé stante, in Puglia si è rivista una squadra fragile e leggera, spenta fisicamente e soprattutto mentalmente. Sul fronte tecnico sono in corso le valutazioni del caso, di carattere prettamente economico: di nomi ne sono rimbalzati svariati, tra un Bisoli che convincerebbe un po’ tutti ma ha costi elevati – ritenuti proibitivi dal patron Di Nunno – e un Dionigi che sarebbe più sostenibile economicamente ma proprio proprio tutti non mette d’accordo (mondo social a parte), fa capolino uno Stellone esonerato da un Benevento in dissesto un anno fa ma anche reduce da una buona esperienza con la Reggina. Con Aglietti spettatore molto interessato: tutti profili credibili e sondati.

La certezza è una: la scommessa è stata fatta e ha portato in dote venti punti anche in maniera inaspettata, ma da Lecco-Ternana in poi è stata persa, stritolata tra un calciomercato in continuo saliscendi che ha evidentemente condizionato l’emotività di un gruppo sensibile e fondato su legami di vecchia data. Non è tempo dei Cannavaro, Brocchi – nomi che facciamo non a caso – e via dicendo, Lecco ha bisogno del navigatore che di questa categoria conosce ogni piega e sfumatura, in grado di avere un impatto forte all’interno di una squadra che ha smesso di rispondere agli stimoli. Su quale volto cadrà la luce, tanto – se non quasi tutto – dipende dall’investimento che vorrà fare la proprietà, con il patron Di Nunno non presente a Bari perché ricoverato per accertamenti dopo qualche giorno non al top della salute. Di tempo non ce n’è: non è neanche lontanamente vicina alla logica la possibilità di far svolgere la seduta di scarico di lunedì pomeriggio all’attuale compagine tecnica. La scelta ricadrà, per forza di cose, su un tecnico in cerca di rilancio, visto che nei mesi di “no” dai vari Iachini, Breda, Castori, Zaffaroni e compagnia ne sono già stati incassati.

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