«Siamo un foglio bianco gli uni per gli altri». Le parole proferite da mister Alfredo Aglietti durante la conferenza stampa di presentazione in qualità di nuovo allenatore della Calcio Lecco 1912 significano fondamentalmente una cosa: tutti sono rimessi in gioco. La fase finale dell’esperienza Bonazzoli–Malgrati–Nenciarini è stata contraddistinta da una certa ostinatezza a livello di gestione della rosa e d’impostazione tattica: niente “pullman” nonostante l’emorragia difensiva, tanto per capirci, e tasti dolenti come la gestione di un Giorgio Galli sempre tra i migliori; gli auspicati tempi migliori non sono arrivati e il patron Paolo Leonardo Di Nunno ha deciso per il cambio, optando per un tecnico dalla lunga esperienza in Serie B dall’alto delle sue 329 panchine. Il giochisimo lascerà spazio a un tipo di calcio più pratico, così a naso, con la ferrea necessità di riportare la squadra a esprimersi a un livello agonistico più adeguato, soprattutto per quanto riguarda la lotta sulle seconde palle.
Interessante sarà capire anche l’intelaiatura della squadra: detto della base di partenza legata alla classica difesa a quattro, lo storico di Aglietti parla di un’idea tattica non rigida; 4-4-2, 4-3-1-2 e 4-3-3 sono stati adottati spesso durante le ultime esperienze dell’allenatore toscano: da questo punto di vista troverà una squadra già abituata a giocare con le tre punte, ma anche in fase di studio per quando riguarda lo schieramento a rombo visto in corso d’opera con Cremonese e Bari. Il classicone dei quattro centrocampisti in linea con le due punte di peso (Novakovich–Inglese) tornerà sicuramente utile anche viste le buone abilità di fase di cross da parte di vari elementi – Lepore su tutti, dati alla mano -, ma la condizione fisica dell’ex Parma è ancora in fase di lavorazione: al “Rigamonti-Ceppi” ci si è concentrati soprattutto sul tema fisico nei primi due giorni di lavoro, ma a breve inizieranno le prove per trovare il vestito che possa mettere insieme le idee di Aglietti con l’obbligo di scaricare a terra il potenziale di una squadra che a gennaio ha fatto un passo in avanti dal punto di vista della profondità della rosa. I blucelesti saranno una discreta sorpresa anche per il Cosenza, che potenzialmente avrà di fronte un bel rebus.
Ogni giocatore, ovviamente, dovrà mettersi a disposizione sì del tecnico, ma soprattutto del compagno di squadra: solo abnegazione, spirito di sacrificio e di gruppo potranno portare alla risalita della classifica. Quelli che erano i titolarissimi potrebbero anche doversi sedere in panchina, ma il contributo in corso d’opera potrebbe anche diventare quello decisivo.