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Il sogno di Daniele: alle Paralimpiadi in due sport diversi

Stefanoni, 58enne già tre volte ai Giochi in carriera, cerca il pass per Parigi 2024 nel canottaggio ed è tornato a gareggiare nello sci di fondo «per passione e motivato da Milano-Cortina»

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Tempo di lettura 3 minuti

Daniele Stefanoni è un atleta paralimpico di altissimo livello: in vent’anni di carriera ha raggiunto grandi risultati nel canottaggio, con la partecipazione ai Giochi olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012, ma anche nello sci di fondo, a Torino 2006.

Proprio nello sci nordico è appena rientrato a gareggiare dopo un decennio, facendo benissimo: due bronzi agli Italiani lo scorso anno, due podi nell’ultimo fine settimana in Coppa Italia.

All’età di 58 anni si dichiara più in forma che mai ed è pronto a inseguire due sogni: Milano-Cortina 2006 e, già quest’anno, le Olimpiadi di Parigi nel canottaggio.

«La passione non se n’è mai andata»

Come si spiega il ritorno nello sci di fondo? «La passione non se n’è mai andata – ha confidato Daniele, ospite nei nostri studi – È stata la mia prima disciplina ma per dieci anni c’è stato un buio federale. Ora da circa tre anni hanno rimesso in piedi il movimento e nel 2023 ho ripreso a fare i Campionati italiani. L’obiettivo di Milano-Cortina è un motore molto potente. C’è un bel livello di atleti e organizzazione, mi sento bene nonostante i 58 anni e voglio riprovarci. Magari il fisico non sempre è al top, ma l’esperienza di alto livello aiuta».

La speranza dei Giochi estivi a Parigi non è ancora tramontata, maggio sarà il mese cruciale. «Con il canottaggio sono sempre rimasto in Nazionale, ho preso parte a tante gare di livello internazionale. I regolamenti spesso sono limitanti e la mancanza di un donna, facendo io il doppio misto, mi ha penalizzato. Adesso c’è un’atleta che sta salendo di livello, aspetto fiducioso».

Stefanoni non ha paura a dedicarsi a due sport in apparenza così distanti. «Essendo discipline di stagioni differenti sono agevolato – racconta – Sono entrambe molto tecniche, la preparazione mentale nei gesti aiuta in tutte e due. Le ore di preparazione atletica sono simili e anche questo è di supporto. La fatica e le questioni tecniche sono assimilabili».

Uno dei discorsi affrontati con Daniele in studio riguarda l’impegno del Cip (Comitato internazionale paralimpico) e i progressi compiuti dallo sport paralimpico: «Siamo sempre più ascoltati. In Italia l’aspetto importante è che ora i gruppi militari si stanno aprendo a ingaggiare e sostenere anche gli atleti paralimpici, permettendo loro di gareggiare tutto l’anno e non solo in occasione di appuntamenti importanti».

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