Da queste parti il gol subito all’ultimo minuto è quasi una consuetudine. Una consuetudine ancora una volta dolorosissima per la Calcio Lecco 1912, che lascia per strada un altro punto – sperare in qualcosa di più con questa pochezza offensiva sarebbe stato quantomeno difficile – e chiude con la testa bassa anche sul campo del Sudtirol. I padroni di casa vanno fondamentalmente al piccolo trotto per tutta la gara e basta la stoccata di capitan Tait su azione di calcio d’angolo – solita roba, insomma – per regalare tutta la posta in palio ai bolzanini, comunque poco pericolosi dalle parti di Melgrati in precedenza. Il concetto è proprio questo: basta veramente il minimo sforzo per aver ragione della squadra guidata da Aglietti, che non ha letteralmente mai calciato tra i pali della porta di Poluzzi al netto di sette tentativi finiti in linea di massima ad almeno tre-quattro metri di distanza dai legni. E la panchina del tecnico blucelete trema.
Sudtirol 1-0 Lecco, l’intervista del direttore generale Angelo Maiolo
Direttore, impossibile vincerla ma almeno pareggiata…
«Almeno della sfortuna che ci perseguita, non abbiamo fatto bene ma neanche male. È anche una questione di fortuna».
Come mai abbiamo te davanti?
«Il presidente Di Nunno è molto arrabbiato, si deciderà cosa fare con questo staff».
La squadra sembra essere allo sbando:
«Non sono d’accordo, chi è allo sbando prende quattro-cinque gol. Avete visto questa partita e si meritava quantomeno di pareggiarla: se si prende gol al 94′ c’è anche della sfortuna. Giochiamo anche contro gente forte e ce la mettiamo tutta, se guardiamo la classifica allora amen ma non stiamo giocando da squadra allo sbando».
C’è rammarico per la rivoluzione fatta a gennaio?
«Quando stravolgi non sai a cosa vai incontro: a Lecco per tre mesi ho sentito dire che i giocatori non erano adatti, forse chi è arrivato non sta rendendo e allora è un altro discorso».
Avete contestato al mister l’assenza di Novakovich?
«Ha fatto un sacco di partite ed è un lottatore, ultimamente stava calando e Inglese negli ultimi allenamenti ci ha fatto vedere di essere abbastanza in forma: non l’ho visto male, ma dopo 45-50′ non ne aveva più. Sono decisioni del mister, non certo mio».
Vi aspettavate di più da Aglietti?
«Ha alle spalle sulle 400 partite di Serie B, parlano i campionati per lui. Non ci aspettavamo un punto in 4 partite, questo è vero, ma non saprei cos’altro dire».
Il Lecco di oggi non ha dimostrato di avere il carattere che serve a un’ultima in classifica:
«Sono d’accordissimo, chi è ultimo ci deve mettere più rabbia. Credo si siano accontentati dello 0-0 e del portare a casa un pareggio».
In caso di esonero di Aglietti, nuovo allenatore o un richiamo in panchina?
«A Milano con il patron vederemo, domattina ne sapremo di più. Adesso non so dire quale sarà la scelta».
Sudtirol 1-0 Lecco, l’intervista di mister Federico Valente
Mister, avete pagato un po’ i recenti sforzi?
«L’importante sono i tre punti, per il resto abbiamo avuto una settimana dura con il viaggio lungo sei ore per tornare da Reggio Emilia. Altre volte abbiamo giocato meglio e perso».
La partita è cambiata nella ripresa?
«Il cambio di Odogwu l’abbiamo avuto in testa per 10-15 minuti, poi siamo andati un po’ lunghi. Ma io sono contento per la squadra, che ha fatto sette punti in tre giorni: una buona base, abbiamo ancora tanto lavoro da fare».
Mister, non può sempre andare bene:
«Analizziamo la partita e la guardiamo insieme a staff e direttore, parliamo di quello che si può fare meglio. Penso sia importante avere autocritica, ma penso che oggi la squadra abbia fatto una partita di gamba: ci potevano stare prima i cambi, ma oggi è andata bene così».
La salvezza resta l’obiettivo, ma avete un punto di distanza dai play off:
«Non ci facciamo neanche un pensierino, facciamo bene tutti a guardare in giù. Tait? Fabian è un capitano decisivo per la squadra, ma è importante come uomo perché parliamo tanto insieme e questo gol se l’è meritato: ha voglia di spingere e mi fa piacere che sia un uomo positivo in campo».



















