Se non è la mazzata finale, siam comunque lì. Il Lecco incassa l’ennesima rumba della stagione, perde 4-1 nel fondamentale incrocio con l’Ascoli e rimane ad ampia distanza dalla zona play out. I blucelesti approcciano bene una partita decisamente sporca, andando avanti con il rigore di Lepore e spegnendosi rapidamente per le proprie colpe: il secondo penalty permette a Caligara di pareggiare, il terzo allo stesso di fare doppietta e di mandare i bianconeri al riposo sul 2-1. A inizio secondo tempo Viviano compie tre parate che fanno da spartiacque della serata: Bellusci trova l’incrocio dei pali dal limite con una sassata di rara bellezza, poi nel finale Duris butta a terra una squadra che ormai ha già la testa altrove, a due settimane di lavoro che saranno pesantissime in vista della gara con il Cittadella che riallaccerà il filo del discorso con un campionato vissuto quasi totalmente con la testa bassa, eccezion fatta per un mese e mezzo che ci aveva mostrato ben altre qualità morali. L’ennesimo schiaffo contro una piazza che ha portato 170 persone anche al “Del Duca” nella trasferta più scomoda della stagione.
Ascoli 4-1 Lecco, l’intervista di mister Alfredo Aglietti
Mister, una gara non proprio brillante:
«Il risultato è anche troppo pesante per quello che si è visto in campo, fino al 70′ abbiamo tenuto il campo creando le nostre occasioni. La tripla parata di Viviano ha indirizzato la partita, ma dietro dobbiamo stare attenti perché ogni palla arrivata in difesa è stata un pericoli. La chiave della partita, però, è stata sul prendere subito l’1-1: con un rigore molto, molto dubbio la partita si è reindirizzata e noi abbiamo fatto molta fatica».
Continua il digiuno degli attaccanti:
«Inglese veniva da una stagione con pochissime partite, Novakovich ha tirato tantissimo la carretta durante l’anno ed è anche un po’ sfiduciato. Ho provato a dare vivacità con Buso, tutto sommato abbiamo fatto bene per 20-25 minuti, non sfruttando le nostre occasioni. Dopo il 3-1 era da gestire meglio il finale, che non è stato bellissimo».
Mister, soprattutto sul secondo rigore c’è un intervento che non ha senso d’esistere:
«Sono errori che fai fatica a commentare, fatti da giocatori esperti. In questo momento la testa non è libera e si fanno errori che non ci stanno. Dispiace, perchè le partite vengono decise da questi episodi ed è già successo: oltre alla poca tranquillità, c’è una situazione che non ci permettere di portare punti a casa. Anche oggi abbiamo approcciato bene, poi il rigore nasce da una palla alta e da una spiazzata».
Hai davanti due settimane pesanti:
«Dobbiamo anche dimostrarci professionali, seri e finire la stagione con orgoglio, dignità. Lo dobbiamo a noi stessi, alla società e anche ai tifosi: oggi c’erano quasi 200 ragazzi che si sono fatti la trasferta da Lecco a qua, questa cosa è encomiabile perché non so quante tifoserie avrebbero portato così tante persone in una situazione come la nostra. Anche per loro, anche per la gente dobbiamo onorare questa maglia, onorare questo campionato fino alla fine. È normale che dobbiamo cercare di iniziare a vincere una partita, ma se non limiamo determinate cose è difficile anche riuscirci per darci una speranza».
Hai parlato nello spogliatoio?
«Io dopo la partita non parlo quasi mai, a maggior ragione dopo una sconfitta del genere siamo affranti, c’è chiaramente delusione. Perdere così questa partita, per l’importanza che aveva, non ci piace ma è normale che dobbiamo guardare avanti con orgoglio e dignità, finendo il campionato nel migliore dei modi. C’è grande delusione, era inutile arrivare nello spogliatoio e dire cose che avrebbero dato altro peso ai ragazzi».
Ascoli 4-1 Lecco, l’intervista di mister Massimo Carrera
Mister, buona la prima. Una squadra più attenta:
«Ho cercato di mantenere le loro certezze e mettendo qualcosa in fase di palleggio. Sono stati bravi loro a capire quello che voglio da loro, gli faccio i complimenti perché hanno fatto una gara attenta e di sacrificio».
Tanto fraseggio:
«Nel calcio ci sono tanti momenti, ogni tanto devi gestire la palla e sul 4-1 abbiamo rischiato di prendere dei gol al posto di far correre gli avversari. Questa cosa va migliorata e loro hanno le qualità per farlo. Stanno bene fisicamente e l’allenatore che c’era prima ha fatto un buon lavoro, lo ringrazio».
Ha fatto delle scelte non definitive, la prima quella del portiere:
«Io di portieri non ci capisco niente, parlo con il preparatore e in base a quello facciamo le scelte. Mi fido ciecamente dello staff e lui mi ha detto la sua sulle qualità dei portieri».
C’era tensione?
«L’importanza della gara la sapevamo tutti. Ho detto loro che era una partita di calcio, non dovevamo vincere a tutti i costi».
Questa squadra ha le possibilità per crescere ancora?
«Sicuramente ha le qualità per fare determinate trame di gioco. Grazie a Dio hanno l’innata voglia di andare ad aggredire gli avversari, è più facile intervenire sulle giocate rispetto a queste cose».
Il pubblico vi ha aiutato:
«Normale che dia una mano se il giocatore dà tutto in campo. Non devi guardare solo il risultato, ma io voglio vedere il giocatore che esce stremato dal campo, deve spendere fino all’ultima goccia di sangue».
Il doppio intervento è stata la sliding doors?
«Ha fatto una doppia parata e ci ha permesso di rimanere avanti. È stato bravo a farsi trovare pronto, ci sta concedere delle occasioni».
A inizio gara si è vista la portata dell’incontro:
«Non era tensione, ma fa parte dello studio tattico della partita: non entri in campo e aggredisci subito, ci sono degli assestamenti da fare per poi andare ad aggredire».
Sulla scelta del rigorista:
«Non ho neanche pensato ai rigori questa settimana, è una cosa di squadra. Se Caligara si è andato a prendere la palla ha personalità».