Come ti condiziono una partita in poche e semplici mosse. Spezia-Lecco è stata una gara godibile e agonisticamente intensa, con i blucelesti che sono tornati a casa masticando amaro. L’hanno fatto anche a causa delle scellerate decisioni del signor Giovanni Ayroldi della Sezione Aia di Molfetta: non arbitrava dalla contestatissima Inter-Genoa del 5 marzo e lo stato di forma è pure peggiorato durante il mese di stop comminato dall’AIA. Parliamo di un fischietto in caduta libera nel 2024, con sole 4 designazioni all’attivo prima della sfida del “Picco”: in Liguria ha dato il meglio (o peggio, dipende dal punto di vista), espellendo Sersanti per un intervento decisamente regolare a metà della ripresa; il centrocampista anticipa visibilmente Verde, che viene toccato lievemente – e una vita dopo il pallone -, ma mette in piedi un teatrino che porta Ayroldi a fischiare la sanzione e a estrarre nuovamente il cartellino giallo all’indirizzo della giovane mezz’ala.
Non è finita: in Spezia-Lecco manca anche un rigore
Ma non è finita qui, perché domenica mattina è emerso anche un altro episodio chiave. Grazie a uno scatto diffuso dalla Calcio Lecco 1912, si ha la risposta a un dubbio rimasto a lungo senza risposta: a metà primo tempo, con lo Spezia in vantaggio grazie alla rete di Hristov, proprio il difensore centrale di casa spizza con la mano sinistra il corner corto messo al centro da Lepore, perfettamente indirizzato verso l’accorrente Celjak; il capitano bluceleste avrebbe potuto colpire da posizione ideale, avendo sovrastato Mateju, ma il tocco dell’avversario è tanto lieve quanto decisivo, soprattutto è palesemente da calcio di rigore. In campo si protesta, al Var Chiffi e Di Vuolo non rilevano niente d’irregolare e si procede con la battuta del calcio d’angolo: il Lecco pareggerà da lì a un quarto d’ora, ma la forte spinta verrà smorzata dall’arrivo del duplice fischio di metà partita.
Dopo Camplone a Cremona e Maresca a Catanzaro, il Lecco si è trovato a dover fare i conti con la direzione horror di Ayroldi a La Spezia. Impossibile dire che il saldo con la classe arbitrale sia in equilibrio.




















