Luglio 2023: alle orecchie del patron Paolo Leonardo Di Nunno arriva la prima voce relativa a un gruppo americano pronto a investire nella Calcio Lecco 1912. E c’è da credere che la bomba lanciata dal ritiro di Saint Vincent avesse attinenza con il fondo rappresentato da Jamie Welch, presidente e chief executive officer del colosso texano Kinetik (2.34 miliardi di dollari di capitalizzazione, 1.3 miliardi come fatturato 2023) attivo nel redditizio settore oil and gas. Non è finita, perché il business man è senior advisor di Blackstone, managing member di AW Energy Partners e membro del CNBC CEO Council: esperienza variegata e di alto profilo, anche sul fronte bancario, per un soggetto non nuovo nel calcio europeo visto che nel corso della stessa estate del 2023 ha acquisito, per conto del medesimo gruppo d’investitori, l’Yverdon-Sport Football Club appena promosso in Swiss Super League mettendo a disposizione un budget di circa 6 milioni di franchi svizzeri e posizionando l’esperto dirigente Jeffrey Saunders al vertice dell’organigramma.
Del resto l’interesse a stelle e strisce per il calcio europeo passa anche dai club di media taglia e ad alta potenzialità come quello del Canton Vaud e il Lecco, che non a caso era finito nel mirino appena dopo la promozione in Serie B: in quell’occasione il patron Di Nunno ha scelto di fare da sé, respingendo nel tempo anche altre avances, ma l’interesse americano è sempre rimasto latente; la situazione è cambiata a inizio 2024 per motivi che da queste parti sono arcinoti, fattore che ha portato a riallacciare i contatti, come rivelato in anteprima da lcnsport.it, e a portarli avanti con costanza e passi in avanti da settimane. Senza fretta, ma senza sosta: una modalità che ha portato lontano la trattativa.
Di Nunno e Welch: primo incontro a Lecco
Durante gli ultimi giorni la famiglia Di Nunno ha incontrato i rappresentanti di Welch – tra cui l’intermediario Marco Belletti -, trasferitosi a Lugano in tempi recenti e investitore primario – ma non solitario – di una holding interessata a sviluppare il modello delle multiproprietà calcistiche, con tanto di conseguente scambio di corrispondenza ufficiale contenente proposta e controproposta economica giudicata congrua: nel primo pomeriggio di venerdì 12 aprile i due massimi esponenti, con rispettivi entourage, si sono incontrati per la prima volta allo stadio “Rigamonti-Ceppi”, sede scelta anche per consentire all’imprenditore americano di prendere contatto con l’ambiente e gli abitanti di via Don Pozzi: Welch, Belletti e gli altri due componenti del gruppo hanno varcato l’ingresso alle 13.38 – accolto dai dirigenti Maiolo e Pennati – con i suoi collaboratori, mentre i Di Nunno l’hanno fatto alle 13.40; alle 15.32 il gruppo Welch&Co è uscito, mentre la famiglia Di Nunno ha preso la direzione del “Bione” alle 15.34 ed è andata a salutare le Under impegnate nella lotta per i play off nazionali.
La holding avrebbe valutato anche altre possibili acquisizioni in Italia, ma Lecco e la città di Lecco sono viste come una buona occasione per eseguire degli investimenti di natura imprenditoriale ad ampia diffusione sul nostro territorio, anche considerando che nel 2026 tutto il mondo guarderà da queste parti grazie alle Olimpiadi di Milano-Cortina: difficile pensare che il centro sportivo comunale non sia stato inserito in questa logica, anche vista la scadenza della gestione fissata al 31 agosto 2024. E, ovviamente, la visibilità ottenuta in questo anno passato nel campionato cadetto ha contribuito a generare interesse in vari ambiti per Lecco e per il Lecco.
Siamo all’ultimo chilometro di una trattativa da ventilati 3.5 milioni di euro, durata poco meno di un anno e passata all’interno di tante fasi, con una notevole cortina fumogena sollevata per permetterle di essere condotta senza i fari dei riflettori: le parti si aggiorneranno.