È un risultato rotondo a spedire il Lecco in Serie C. I blucelesti prendono una rumba sul campo del Parma, figlia di un atteggiamento dimesso e pure masochista: il gol che stappa la partita siglato da Bernabè è un regalone, l’ennesimo stagionale, della retroguardia; palla persa in uscita, tre passaggi e finalizzazione sin troppo facile per il diamante di Pecchia. A quel punto la partita non c’è più: bomba di Mihaila sul primo palo, piazzato di Bernabè che fa 3-0 già ben prima del 45′. Nella ripresa Melgrati evita il poker in un paio di circostanze, poi a ridosso del 90′ è tutto sin troppo semplice per Camara sotto la Matteo Bagnaresi. La retrocessione è aritmetica, dal settore ospiti non arrivano fischi ma solo cori a squarciagola, mentre la tribuna Petiot accompagna l’uscita dal campo dei blucelesti con dei sentiti applausi che sanno tanto di onore delle armi. Tutti elementi che non cancellano l’amarezza per l’esito di una stagione buttata via.
Parma 4-0 Lecco: l’intervista di mister Andrea Malgrati
Mister, una prestazione imbarazzante:
«La nostra non è stata presunzione, ma voglia di giocare: sono errori che facciamo da tutto l’anno, se uno ha 50 punti più di te paghi quegli errori. Abbiamo dimostrato di non aver paura, abbiamo peccato in una finta presunzione».
Che partita volevate fare?
«Abbiamo cercato d’impostare una partita come quelle disputate in precedenza, facendo il nostro calcio. Certo, le pressioni sono tante e tanti giocatori non hanno mai visto questi stadi: logico che alla prima difficoltà salti la testa, si perdono certezze e la voglia di andare a prenderli alti».
Il verdetto era già scolpito, ora è aritmetico:
«Ho detto dal primo giorno che i ragazzi dovranno andare oltre l’aritmetica per onorare la passione dei tifosi, anche oggi eccezionali: ci hanno sorretto, spendono soldi e tempo, le contestazioni ci stanno perché il campionato è stato fallimentare. Si pedalerà sin da domani».
Non hai mai creduto nei nuovi:
«Con Lunetta ho giocato insieme e so che è un esterno; avevamo delle defezioni, ci mancava un attaccante con caratteristiche simili a quelle d’Inglese».
Un’analisi di questo campionato l’avrai già fatta:
«Sapevamo di dover fare un’impresa incredibile, quando sono tornato ho chiesto di dare il massimo. L’annata è stata di grandi rimorsi, si sarebbe potuto fare in modo diverso e migliore; le colpe principali sono le mie, non ho permesso a questi ragazzi eccezionali di poter raggiungere un sogno. Di analisi ne ho fatte tante e continuerà a farne: dobbiamo già pensare alla Sampdoria».
Cosa ti ha colpito del Parma?
«Ha un’eccezionale qualità nei singoli, il divario di categoria è nei 50 punti. Sono belli da vedere, hanno avuto un piccolo come tutti ma sono sicuro che faranno il loro percorso».
Quanto ha inciso la partenza in ritardo?
«Veramente tanto, l’ho vissuta con mister Foschi ed è stata veramente tosta. Sono arrivati giocatori poi andati via, è stato un grosso handicap: il campionato non perdona, appena abbassi la concentrazione vieni castigato».
Come sta Inglese?
«Ha avuto un infortunio questa settimana e stiamo provando a gestirlo: non discuto il giocatore e la persona, si è messo a disposizione ma non è stato facile per lui. Ha dato tanto in campo e fuori, è un piacere poter allenare un giocatore così importante».
Parma 4-0 Lecco: l’intervista di mister Fabio Pecchia
Mister, avete fatto quello che dovevate fare:
«Soprattutto nel primo tempo abbiamo fatto una grande prestazione, è una prova di forza in una bella atmosfera».
Infortuni e squalifiche vi complicano la vita:
«Per “Benek” non sembra niente di grave, sicuramente mi dispiace per questo aspetto molto negativo: ci diranno di più gli approfondimenti. Per Camara dispiace tantissimo, era entrato con il piglio del giocatore conosciuto in un momento di stanca della partita».
Bernabè fa due gol inserendosi, Camara e Som entrano e segnano. Tanto merito?
«Io voglio stare sempre davanti a loro per cercare di capire le cose, le qualità le mettono loro sul campo. Ingressi positivi, ma mi è piaciuto il voler continuamente aiutarsi della squadra. Bisogna tenere dentro tutto. Difesa? La solidità della squadra è anche mentale, abbiamo fatto il primo gol su un grande recupero palla; quando tutti i reparti sono stretti possiamo fare queste cose. C’è da essere contenti del risultato, non scontato nelle dimensioni».
Rivisto il Parma veloce e implacabile:
«Oggi nelle azioni di ripartenza è stato fatto tutto al momento giusto, va bene ma bisogna continuare a farlo perché abbiamo ancora tre partite: tutti stanno bene e sono a disposizione, tranne le defezioni odierne; tutti i discorsi sono aperti, è la dimostrazione di un campionato straordinario. Mihaila non ha gradito il cambio? Ci sono abituato».
Squadra matura e serena?
«Quando abbiamo trovato il gol nella parte iniziale della partita, hanno trovato anche la leggerezza di voler fare le cose e ha aiutato, alimentando l’entusiasmo; a volte siamo andati anche in overconfidence, ma preferisco una squadra così».
Mancano nove punti:
«È quello che si respira dentro lo spogliatoio, ci sono tre partite da giocare e nove punti a disposizione».
Recuperi Man?
«Sì, è stata fatta una valutazione generale: niente di particolare, tra benefici e rischi abbiamo preferito prendere la strada della prudenza. Ho un gruppo e la possibilità di fare delle scelte».
Sulla catena di destra Hernani-Del Prato e sulla prova di Chichizola:
«Leo è stato bravo a farsi trovare pronto nelle situazioni di pericolo. La squadra è solida soprattutto mentalmente, ho avuto fiducia nei miei perché l’hanno affrontata con il piglio giusto».
Stupito di vedere un Lecco presuntuoso?
«Noi abbiamo fatto una partita di grande spessore, ricordo molto bene la partita d’andata come tutti anche se è passata. Nell’ultimo periodo il Lecco si è giocato le partite in questo modo, oggi non abbiamo permesso questo tipo di atteggiamento. Degli Innocenti? Non volevamo lasciarlo libero, Hernani è più predisposto all’attacco degli spazi e copre bene gli spazi: penso quella mossa da diverso tempo perchè gli piace molto andare senza palla».