Partiamo dal presupposto che il tema iscrizione non dovrebbe avere tutta quest’enfasi. Se è nelle intenzioni produrre tutta la documentazione e prendere parte al prossimo campionato, già sarebbe fuori luogo darne semplice comunicazione formale. Il problema è che a Lecco la questione è stata messa alla luce dei riflettori direttamente dal patron Paolo Leonardo Di Nunno: per quanto poi riportato a più miti consigli, l’amministratore delegato bluceleste non ha dato seguito a dichiarazioni riprese da ogni parte d’Italia, lasciando che la cosa generasse un certo interesse a chi, soprattutto il Milan per la sua squadra U23, è interessato a soffiare su un possibile fuoco. Detto ciò, la fideiussione da allegare alla documentazione per presentare la domanda d’iscrizione alla Serie C 2024/2025 è stata prodotta – ma non emessa direttamente dal patron Di Nunno – e consegnata a mano dal segretario Nicodemo Cecconi: entro martedì 4 giugno dovranno essere trasmessi tutti i documenti per evitare di perdere il diritto a partecipare al prossimo campionato di terza serie, sempre tenendo conto che sarà necessario ottenere il seguente “via libera” da parte della Covisoc e della Commissione infrastrutture. Pare una formalità, ma la prima bocciatura nel 2023 è costata due mesi abbondanti di ansie e preoccupazioni.
Sul tema della possibile cessione non si registrano particolari avanzamenti, piuttosto uno stallo, con Aniello Aliberti che aspetta il deposito di tutta la documentazione per provare a eseguire l’affondo decisivo. Sabato, come rivelato da lcnsport.it, l’imprenditore campano ha fatto capolino allo stadio per un altro summit dopo quello di qualche settimana fa con parte della squadra. Un “Rigamonti-Ceppi” che non è disabitato nemmeno in campo – al di là dell’attività del settore giovanile dopo la cacciata dal Bione -, perché alcuni allenatori stanno svolgendo degli allenamenti facoltativi legati in vista di una stagione che partirà tra poco più di un mese.