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Aliberti conferma: «Minadeo diesse, Baldini allenatore. Mangiarano? Contattato, ma… Comprato il nuovo tabellone»

Il nuovo presidente designato della Calcio Lecco 1912 a ruota libera sulla questione tecnica e non solo: tracciate le prime linee della nuova stagione bluceleste

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Tempo di lettura 7 minuti

Aniello Aliberti lascia cadere decisamente tante cose nel corso della prima conferenza. Antonio Minadeo è il nuovo direttore sportivo, l’allenatore sarà Francesco Baldini con il relativo staff prennunciato da lcnsport.it: contratto biennale con tutti, i due sopracitati avranno anche dei bonus legati all’eventuale qualificazione ai play off. Inoltre, questione completamente avulsa dalla questione tecnica, ha annunciato l’acquisto del nuovo tabellone che indicherà punteggio e non solo, come emerso durante uno dei tanti incontri sostenuti durante gli ultimi giorni. Ora si può accelerare, dunque, pur mancando ancora la figura del club manager – diversa dalla delega alla direzione generale che rimarrà in campo al presidente – per il quale erano stati fatti dei passi con Mangiarano.

Aliberti svela un pezzo del nuovo Lecco

«La transazione è stata molto difficoltosa e abbiamo avuto mille problemi, c’è un team di lavoratori che sta lavorando. Quelle che sono le scelte fatte le possiamo comunicare ora: è mia idea tenervi informati con la massima trasparenza. Mi hanno dato fastidio le notizie false che non vanno bene, è uscito che avremmo ridotto gli investimenti sui giovani e mi sta qua perché prima di chiudere la trattativa: a Pennati ho detto che i ragazzi sono la vita, con loro sopravviviamo e andiamo avanti; abbiamo confermato che quanto fatto per i giovani verrà mantenuto, ho fatto l’iscrizione non dormendo la notte per il timore che questa cosa potesse crollare. Ci sono arrivate delle richieste e ho risposto che non vendiamo nessuno. Voglio essere onesto con la tifoseria, non possiamo tradirli».

Si parte con una nuova struttura:
«Confermiamo il Santo Nicodemo Cecconi, Paolo Pennati e Andrea Lafranconi con il supporto di Roberto Morganti con cui ci siamo incontrati. Il responsabile della parte femminile è Giovanni Dossi. Sul gruppo di lavoro abbiamo fatto diverse valutazioni per far creare un clima sereno creando persone in sintonia tra loro: qualche casella l’abbiamo dovuta spostare e abbiamo cancellato dei nominativi perché io qui voglio la serenità e la sintonia. Io non sono il presidente che va a imporre le scelte all’allenatore, vale anche per chi mi sta vicino: non ho le competenze che aveva la buonanima di Berlusconi. Questa soluzione la utilizzo anche per le mie aziende perché non faccio nemmeno più la selezione del personale: i problemi sono di chi si sceglie i collaboratori, direttore sportivo e allenatore stanno già lavorando sulla composizione della squadra eccezion fatta per gli acquisti importanti che potrebbero andare fuori budget».

Arriva una prima novità non banale:
«So che il mondo del calcio è diverso da quello delle aziende, per questo porto un modello di governance di quel tipo: sarà sottoscritto da parte di tutti un codice etico e comportamentale, ripeto che voglio un ambiente sereno. Se verrà disatteso, ci saranno delle attenzioni».

Le prime scelte non sono solo dirigenziali o di staff:
«Con Baldini prendiamo la scatola compresa con Mularoni, Bertaccini, Gemignani e Claiton. Il direttore sportivo sarà Antonio Minadeo, che mi ha fatto subito una buonissima impressione e ha avuto un raddoppio rispetto al budget prospettato dal Legnago, cosa che l’ha portato a fare un salto in avanti. L’accordo è ottimo, si conoscono pur non avendo già lavorato insieme. Mancano tante cose da decidere, per l’ufficio stampa abbiamo contattato Giorgio Dusi, freelance di Bergamo che verrà affiancato da un’altra persona qui a Lecco. Abbiamo già individuato il club manager, penso sarà definito settimana prossima, che sarà il mio occhio: la posizione di direttore generale la assumo a interim, proprio perché non voglio che possa incidere in maniera pesante sulla struttura sottostante. Il commercialista sarà Francesco Micheli. L’elenco delle cose da fare si allunga giorno dopo giorno».

Sul fronte ritiro:
«Stiamo valutando alcune località vicine a Lecco o a noi, ma prima vogliamo confermare la squadra perché il 40% delle persone che ci sono andate l’anno scorso poi sono andate via. Rovetta? Ha strutture e alberti, ma abbiamo diverse località, ci sono anche Clusone e Cortenova. Carenno? Abbiamo valutato, ma no. Abbiamo pensato anche a Sondrio».

Eredita dei giocatori dignitosi per la terza serie italiana:
«Minadeo e Baldini hanno detto che la rosa è più ricca rispetto a quella che pensavano, ma bisogna vedere chi vuole rimanere con il sorriso sulle labbra. Non vengono dalla Serie D, mi hanno detto che alcuni nomi li hanno apprezzati molto: ora dobbiamo tirare la rete e vedere quanti pesciolini restano, qui non voglio qualcuno controvoglia altrimenti partiamo veramente male. Incrociamo le dita per fare un bel campionato».

Buso vale un milione di euro?
«Ne ho sentito parlare ancor prima di conoscere Di Nunno, a oggi fa parte della rosa e ben venga la sua permanenza. Se vuole rimanere qua con il sorriso con le labbra, ben venga; in caso contrario si apriranno mille discussioni: io non vendo nessuno, abbiamo risolto giusto oggi il solo contratto con mister Luciano Foschi che presumo abbia già un accordo con il Renate. Anche qui, se parliamo di monte ingaggi…».

Sulla figura di Giuseppe Mangiarano:
«Non ne abbiamo discusso come direttore generale, noi cerchiamo una figura in affiancamento. Abbiamo seguito una logica: prima il direttore sportivo e poi l’allenatore. Ci abbiamo parlato per fargli fare il club manager. Come mai è mancato l’accordo? Sono arrivate varie proposte, qualcuno ci ha fatto una buona impressione; la persona è qualificata, ma non possiamo prendere tutti coloro che hanno dell’esperienza: abbiamo altri personaggi che possono ricoprire questo ruolo e contiamo di definirlo entro la prossima settimana. Vogliamo gente giovane che ha voglia di vincere, qualche profilo molto più esperto l’abbiamo eliminato. Se mi serve un suggerimento, so sicuramente a chi rivolgermi visto chi c’è in famiglia».

Aliberti svela un retroscena:
«Quando sono stato contattato da dirigenti e allenatori importanti questo mi ha fatto piacere, perché evidentemente questo Lecco tanto male non è. Evidentemente il mio progetto e la mia storia hanno creato un senso di fiducia. Le richieste sono state tantissime».

È in progetto un’operazione simpatia per tenere la gente allo stadio?
«È il mio obiettivo, quello che ho visto con il Modena mi ha emozionato perché vuol dire che la gente è appassionata. Qualsiasi cosa posso fare per i tifosi, la faccio. Non è la biglietteria a cambiare la posizione economica della società Calcio Lecco, parlassimo di altre piazze del sud con 20mila persone sarebbe un altro discorso. Voglio il loro parere nella scelta delle magliette, li abbiamo convocati per questo».

È in buoni rapporto con Percassi?
«Certo, se paghi sei amico di tutti (ride, ndr). Abbiamo il problema che siamo antagonisti, ma di certo se ci saranno delle opportunità di collaborazione le coglieremo perché abbiamo solo da imparare».

Questione stadio:
«C’è un progetto molto innovativo, ma c’è bisogno di soldi e dovrebbe pensare di farla il Comune. Delle attività immediate da fare sono state individuate: la piattaforma e i bagni per i disabili beneficiano del finanziamento comunale, inoltre vogliamo fare degli interventi sulla tribuna centrale, d’onore e l’hospitality. Il tabellone promesso l’abbiamo già comprato, stiamo valutando un cambio di posizione. Abbiamo già avuto la conferma per la permanenza dei led, manterremo i 240 metri nonostante la richiesta di 100 da parte della Lega Pro. Abbiamo un problema legato all’alimentazione delle varie componenti, l’obiettivo è comunque quello».

Sulle tempistiche legate a squadra e ritiro:
«Da lunedì allenatore e direttore sportivo saranno qui tutti i giorni, non possiamo aspettare molto altro. Abbiamo già gli alloggi per loro e per lo staff che arriva con Baldini. Al diesse abbiamo indicato cinque nominativi e siamo arrivati a Baldini. Contratti? Sono biennali per tutti, ci diamo almeno due anni di tempo per poter risalire perchè l’obiettivo è sempre quello».

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