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Mercato chiuso, Minadeo: «Il budget era adeguato, siamo andati oltre. Ionita? Magari! C’è ancora un posto»

Il direttore sportivo bluceleste ha chiuso il calciomercato a notte inoltrata con l’ingaggio di Rocco: diciassette compravendite e due rinnovi, il monte ingaggi è stato ridotto

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Tempo di lettura 5 minuti

Diciassette operazioni tre entrate e uscite, oltre a due rinnovi. In casa Lecco la campagna compravendite dell’estate 2024 è stata sicuramente più intensa di quello che si potesse pensare all’inizio: tra gli obiettivi c’era anche quello legato alla riduzione del monte ingaggi, indubbiamente centrato, oltre alla volontà di non smobilitare: la cessione di Buso garantirà un indotto importante nel tempo – 700mila euro con pagamento dilazionato -, inoltre rimane libero uno slot nella lista del 23 giocatori da consegnare alla Lega Pro che potrebbe essere riempito da uno svincolato qualora ci fosse la giusta opportunità. E sì, il pensiero di molti va verso Artur Ionita, liberatosi sul fil di lana: ipotesi non esclusa a monte dal diesse Antonio Minadeo, che ha parlato a lungo in una conferenza stampa dedicata interamente al tema. L’ultimo colpo? Quello del suo ex capitano Daniele Rocco, anche lui svincolato e arrivato in piena notte dopo un breve inseguimento per Davide Diaw: il Monza avrebbe coperto l’alto ingaggio, ma il giocatore ha preferito non scendere in Serie B; inoltre l’ultimo Lecco-Bari gli è costato un’ernia al disco, non proprio un bel segnale per un atleta.

Minadeo spiega il mercato del Lecco

Direttore, tanti nomi per l’attacco e alla fine arriva Rocco. Forse un ripiego?
«Ripiego no, di nomi se ne fanno tanti e non ho problemi a parlare di tutte le sfaccettature. Rocco è stata sempre stata una strategia tenuta nascosta perché era svincolato: abbiamo fatto sondaggi e cercato incastri economici, quando non è più stato possibile farne l’ho tirato fuori da dietro la lavagna. Il nome di Lecco ha reso possibile tenerlo in attesa, ha accettato le nostre condizioni: l’anno scorso ha fatto 15 gol, non 14, ed è arrivato dietro Lescano; speriamo si ripeta».

Prima del finale la campagna acquisti era deludente:
«Il discorso dei grandi nomi va rivisitato: abbiamo trovato 21 giocatori sotto contratto, 14 sono rimasti e 7 sono partiti, altri 8 sono stati acquisiti. Rispetto all’inizio, ieri non hanno battuto ciglio quando a mezzanotte siamo andati oltre quanto preventivato per permetterci di convincere Rocco e Sipos ancora senza uscite. C’è stato del fuori budget e va detto. Fra qualche anno in questa città la famiglia Aliberti potrà garantire un futuro roseo, magari con qualche nome in più: per ora stanno facendo i passi che ritengono efficaci».

Ionita?
«Magari, posso dire questo. La decisione comporta tante sfaccettature. Io sono umile e dico che dovrebbe decidere lui di venire a Lecco: il target economico e di carriera è difficilmente approdabile nella società Lecco, per quanto il calcio riservi sorprese. Il ragazzo è eccezionale e intelligente, sa come deve comportarsi».

A livello di mediani la rosa è ristretta:
«Abbiamo giocatori forti, per la mediana sono contentissimo visto che abbiamo anche Ceola uscito dal vivaio. Se servisse un giocatore in più, la società non si tirerà indietro».

Di Carmine?
«Abbiamo parlato con giocatori che nemmeno v’immaginate, sondaggio e chiacchiericcio si sprecano. Vale anche per Vertainen e Russo, situazioni però più concrete: avevamo degli accordi il giorno prima che il giorno dopo sono stati disattesi».

Sulla difesa e i mancati obiettivi:
«Abbiamo voluto tenere Louakima e ha fatto un passo economico verso la società per rimanere. Sono tutti giocatori intercambiabili, siamo riusciti a dare al mister due giocatori per ogni ruolo con una possibile alternativa valida. Non siamo riusciti a completare una cessione, una in particolare: non siamo prepotenti, è il gioco delle parti».

Via degli elementi all’improvviso:
«Tutti quelli che sono rimasti l’hanno fatto per volontà, chi è andato via l’ha fatto per sua volontà. Poche società hanno rifiutato in Serie C delle cifre notevoli: la prima offerta per Buso è stata rimandata indietro, ma lui aveva l’ambizione di andare in Serie B. Crociata non poteva rimanere per questioni d’ingaggio e carriera, Melgrati ci ha chiesto la cessione, Bianconi idem. Qualcuno è andato via per scelta tecnica come Pinzauti a Ardizzone, ragazzi eccezionali che hanno fatto la storia del Lecco: Lorenzo lo ringrazio personalmente per il comportamento avuto».

La scommessa personale è Mendoza?
«Scommessa collettiva, il progetto è anche quello di ripulire dai vecchi contratti e di ringiovanire. Siamo stati al momento giusto nel posto giusto e l’abbiamo fatto nostro».

Sul budget:
«Ieri ho avuto un fuori budget che non aspettavo di avere. Congruo? Lo era. Abbiamo abbassato il monte ingaggi, c’è anche un contorno che abbiamo trovato. Sento parlare di Buso: la somma è diluita nel corso degli anni, il riscontro economico non c’è stato ieri. Quella rimane una risorsa del Lecco Calcio. Caporale è stato pagato? Sì, giusto. In Serie C già togliere un calciatore senza costi è una vittoria: in questa categoria cerchiamo di fare quello che fanno i colleghi più importanti, personalmente devo imparare ancora tanto ma non prendo mai in giro nessuno».

Sulla questione portieri:
«Dalmasso è rimasto, lavorerà con Fall e Furlan».

Questione rinnovi:
«Sì, sono già stati avviati dei contatti con i ragazzi. Anche alla proprietà piacerebbe vedere della positività».

Questa è una rosa che…
«Non voglio dire cagate alle persone. Nessuno può fissare un obiettivo, vogliamo dare soddisfazioni alle persone perché nessuno può ergersi a fenomeno a Lecco. Sono la persona meno portata per parlare, ho la fortuna di non seguire i social e non essere mediatico: sono di un’altra generazione, la mia educazione è quella del marciapiede».

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