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Baldini, ritorno a Trento: «Li conosco a memoria. Contento del mio Lecco»

Il tecnico bluceleste ha vissuto la seconda metà del passato campionato in Trentino, conducendo la compagine alla qualificazione ai play off

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Tempo di lettura 3 minuti

Fine mercato, la liberazione di ogni allenatore. Per mister Francesco Baldini il momento coincide con la vigilia di Trento-Lecco, prima gara esterna della stagione 2024/2025 che si disputerà a Padova. Il tecnico bluceleste conosce per filo e per segno la prossima avversaria, allenata nella seconda parte della passata stagione prima di approdare al “Rigamonti-Ceppi”. Aquile contro Aquile: quelle lariane devono dare continuità al successo di misura ottenuto contro la Clodiense al debutto, mentre quelle trentine sono chiamate a ributtare indietro la negatività derivante dal 3-0 incassato proprio all’Euganeo. Punto anche sul mercato con Baldini, che finalmente ha in mano la rosa definitiva con la quale poter lavorare.

Verso Trento-Lecco, l’intervista alla vigilia di mister Francesco Baldini

Mister, si torna a Trento:
«A Trento sono rimasti tanti giocatori ai quali sono legato, abbiamo fatto una cavalcata storica che ci ha portato per la prima volta ai play off. Conosco pregi e difetti, stiamo preparando la partita nel migliore dei modi».

Domani qualche nuovo acquisto?
«Per ambizioni e programmi della società sono contento. La squadra è finalmente a completa disposizione, mi rendo conto che ho giocatori a livello di carattere: il percorso di Sipos sarebbe stato diverso senza infortunio, a Catania ha fatto 7-8 gol da prima alternativa di Moro; Rocco, se guardiamo i gol delle ultime tre stagioni, sono veramente tanti. Chi ha il gol nel Dna lo ha sempre».

Trovate una squadra che sta bene in campo:
«Forse sono più brevilinei di noi, sono più strutturati in difesa. La loro rapidità è una preoccupazione che ho, vedo i ragazzi star meglio giorno dopo giorno: per la nostra struttura sarà così. Loro sono collaudati, ragazzi che conoscono alla perfezione i loro limiti. L’allenatore lo conosco molto bene, ci siamo scontrati per la prima volta dieci-undici anni fa e ha idee molto propositive facendo attaccare con molti effettivi, lavorano bene con le catene esterne del 4-3-3. Di contro, sono convinto che possiamo fare la nostra buona partita trovando degli spazi in ripartenza».

Ci sarà un leader in questa squadra?
«Dipende cosa s’intende per leader: per i tifosi che segna i gol? Penso che questa squadra ha dei leader: Battistini, Lepore, Celjak… Ci sono tanti esempi di persone giuste che possono esserlo. Non serve un unico leader in una squadra, il gruppo lo deve diventare: quando avete vinto i play off non ve n’era uno solo».

Rientrata l’emergenza difesa?
«Rientrata con Stanga, Celjak non è ancora disponibile per un problema all’adduttore e perché vogliamo perderlo per più tempo: sembrava fosse una questione breve, ma si è dovuto fermare dopo due allenamenti; niente di grave, ha fatto la risonanza ma non vogliamo perderlo. Abbiamo più tranquillità rispetto alla scorsa settimana».

Su Gunduz:
«Si deve mettere in condizione al 100%, poi può fare anche il play perché un accentratore di gioco. La mezz’ala la può fare tranquillamente, oltre alla trequarti. Ci sono delle sfaccettature».

Chi gioca in attacco?
«Zuberek non l’abbiamo al 100%, ha fatto del lavoro differenziato. Galeandro mi è piaciuto quando è entrato e sta dimostrando di esserci sempre, Tordini è entrato di prepotenza nell’azione del gol, ho Sipos che ieri ha fatto tutto l’allenamento con noi. Ho varie soluzioni».

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