Capitolo tre per la stagione 2024/2025. Il Lecco approccia la gara interna con il Lumezzane con la consapevolezza di dover dare continuità alla positiva partenza in campionato – 4 punti in 2 partite -, ma anche di poter migliorare sensibilmente sotto il profilo del gioco, molto figlio di una condizione fisica che nel corso dei primi appuntamenti è stata logicamente approssimativa. Mister Francesco Baldini potrebbe operare qualche cambio di formazione – e le poche informazioni vanno versa questa direzione -, dovendo anche tenere conto di coloro che sono usciti acciaccati dai primi appuntamenti stagionali. Dall’altra parte del campo ci sarà una delle bestie nere della storia moderna bluceleste, per quanto questo possa contare dopo aver passato 6 anni abbondanti senza incrociarsi.
Verso Lecco-Lumezzane, l’intervista alla vigilia di mister Francesco Baldini
Come si sfata un tabù?
«Conosco i risultati, ma non le prestazioni. Lo si sfata con una prestazione importante, consapevoli che il Lumezzane può essere una bestia nera e deve aumentare la concentrazione. Loro vengono da una sconfitta in casa ma non hanno fatto male da perdere 2-0. La prestazione deve essere importante, in crescita».
Tante buone indicazioni da Padova, ma Di Gesù trequartista non ha convinto:
«In questo periodo le valutazioni comprendono tutto: infortuni, scelte tecniche, tante cose… Di Gesù è una mezzala, lo so benissimo, noi allenatori non sveliamo mai tutti i retroscena di una scelta e ci sono tante sfaccettature. In casa mi ha dato la certezza che può fare anche quello. Ogni allenatore cerca di mandare in campo i giocatori più forti che ha: ho pensato che Ilari, Frigerio e Di Gesù dovessero giocare insieme, ma le soluzioni sono tante compresa quella di rimettere Di Gesù a metà campo. Potrò anche allargare gli esterni e giocare con il 4-3-3, cerco di mettere in campo la squadra che possa essere sempre più vincente per poi cambiare a gara in corso. Di Gesù era andato anche alla conclusione in quella posizione, ha caratteristiche che possono piacermi. Frigerio ha giocato mezzala destra, poi l’ho messo sottopunta. Se penso alla nostra squadra che ha terzini capaci di mettere buoni palloni posso pensare anche a un trequartista fisico che possa inserirsi bene. Sono più per un trequartista alla Pellegrini della Roma: Di Gesù e Frigerio hanno caratteristiche diverse da un Tordini. Gunduz non è ancora al top».
Che partita dobbiamo aspettarci da due singoli che possono darvi tanto in termini di gol come Frigerio e Ilari?
«I gol sono frutto anche di un certo posizionamento che ha avuto la squadra contro il Trento, che era di una compattezza incredibile. Abbiamo lavorato sui 28 metri, ma eravamo molto lontani dalla porta e così si fa fatica ad arrivare in area. Ho chiesto il coraggio di alzare il baricentro, avvicinando il più possibile i nostri attaccanti all’area. I margini di crescita – penso a Sipos, ma anche a livello di squadra – ci siano e si può fare bene. Ilari molto intelligente, ci punto tanto perché ha un’intelligenza nel muoversi in campo e trovare gli inserimenti diversa da tanti altri giocatori di categoria: in quel senso è di categoria diversa, poi non chiedetemi perché non ha fatto un’altra carriera… Nella seconda partita ha fatto meno bene che nella prima, ma a livello di occupazione degli spazi e dei movimenti non ne sbaglia una. Mi aspetto gol da lui, da Frigerio, anche da Di Gesù. Diventano poi importanti. Ilari è anche un ex, ho voluto tenerlo e lui è stato molto contento».
Il Lumezzane è da colpaccio esterno?
«Il modulo è un 4-3-3 fondamentalmente, lo abbiamo studiato e lo conosciamo bene come squadra. Ha Monachello che è bravo a proteggere palla, dobbiamo limitare le punizioni dal limite perché poi Taugourdeau fa paura. Ma poi penso molto alla nostra di squadra, la partita la deve fare il Lecco. Dobbiamo alzare il baricentro, non abbassarci se passiamo in vantaggio».
Su Rocco:
«È un ottimo ragazzo, volenteroso, ma non a posto di condizione, come spesso capita quando ci sono giocatori svincolati o ai margini delle squadre. Ha trovato subito la conclusione a Padova ma in settimana ho dovuto rallentare su di lui perché si è affaticato. Serve un lavoro mirato perché non possiamo perderlo, dobbiamo avere un po’ di pazienza perché adesso non ha tutta la partita. Deve lavorare tanto ma noi siamo qui per lui. Ha il gol nel suo Dna, lo ha dimostrato subito, ma dobbiamo essere molto bravi a gestirlo. Domani è a nostra disposizione».
Qualche problemino in attacco c’è.
«Mendoza è in Nazionale ed è uno che può cambiare la partita, Zuberek non è al 100% per la caviglia, di Rocco ho appena detto. Nessuno mi vieta di far giocare Tordini, Sipos e Galeandro insieme ma poi avremo poche soluzioni a gara in corso. Celjak ancora out, ma ha iniziato a lavorare. Gunduz ha un fastidio al ginocchio, oggi lo rivalutiamo. Stanga è al 100%».
Matteo Bonacina
Benedetta Panzeri