Una grande soddisfazione. Magari non per il piazzamento o per il tempo realizzato, ma perché, come lui stesso ha scritto, «ho messo il cuore in ogni colpo in acqua».
Kwadzo Klokpah, atleta della Canottieri Lecco appena rientrato da Parigi dove ha preso parte alla finale della paracanoa KL3, si è raccontato in un lungo post sui propri canali social, svelando le proprie emozioni.
«Soddisfatto di quanto fatto»
«È stata una stagione difficilissima in particolare quando è venuto a mancare il mio allenatore (Giovanni Lozza, storico allenatore della Canottieri Lecco) a pochi mesi dalle Paralimpiadi, ho dovuto cambiare in corsa metodo di allenamento con un altro allenatore e conciliare l’attività sportiva con quella lavorativa – ha scritto il derviese – La fatica è stata tanta, le giornate in barca iniziavano a pesare, ma non mi era possibile mollare, c’era troppo in ballo e troppe persone che si stavano dando da fare per aiutarmi a portare avanti questo sogno. Ho concluso la mia seconda Paralimpiadi al decimo posto e posso dire che sono soddisfatto per tutto quello che è stato fatto».
Kwadzo ha ringraziato la famiglia, la fidanzata e le persone che gli sono state vicine nel percorso a cinque cerchi. «È stata una bellissima avventura ed è stato bellissimo averlo condiviso con dei compagni di squadra valorosi ed uniti – ha spiegato – A breve finirà la stagione estiva con i Campionati italiani e dopo di essi si lavorerà per il futuro». Infine, un bel messaggio rivolto al suo Paese, l’Italia: «Sii fiera, grata, riconoscente e orgogliosa dei tuoi atleti paralimpici, perché loro come altri e forse un po’ di più, danno il cuore e il sangue per riuscire a emergere e gridare “ci sono anche io”».