Il Giro di Lombardia è uno spettacolo e il padrone è sempre e solo uno: Tadej Pogacar. Il fuoriclasse della UAE, neocampione iridato, lo ha rifatto: dopo avere messo in bacheca in questa stagione Liegi-Bastogne-Liegi, Giro d’Italia, Tour de France, Campionato del mondo, lo sloveno si è preso anche la ‘Classica delle foglie morte’, la quarta consecutiva.
Un palmàres clamoroso per qualunque atleta, assurdo da realizzare in una sola stagione. Come se non bastasse, Pogacar ha firmato lo storico poker di Lombardia consecutivi, cosa riuscita soltanto al mito Fausto Coppi (dal 1946 al ’49).
L’attacco sulla Colma di Sormano
Il fuoriclasse del ciclismo moderno ha divertito e si è divertito, infiammando la corsa e il pubblico, come sempre numeroso e ammirato da cotanto spettacolo. Pogacar è scattato a -6 chilometri dalla vetta della Colma di Sormano, penultima erta dopo il Ghisallo e prima del San Fermo della Battaglia. Staccati subito Remco Evenepoel e tutti gli altri rivali, ripresi in un attimo i fuggitivi di giornata. A Como ha rifilato più di tre minuti a Evenepoel, terzo un ottimo Giulio Ciccone.
Il pubblico lecchese, assiepato a bordo delle strade, ha potuto sostenere prima la ventina di corridori nella fuga, quindi il gruppo compatto che è transitato da Calolzio fino a Onno. E ha sognato insieme a Pogacar, come ormai abitudine.