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Giudici guarda FeralpiSalò-Lecco: «Mi preparo per il ritorno. Difficile adattarsi alla categoria. Gennaio? Tanta confusione».

L’ex capitano ha alzato al cielo la Coppa vinta grazie alla promozione in Serie B del 2023: sei mesi dopo è stato spedito alla FeralpiSalò e lì è rimasto anche dopo la retrocessione. Ora, però, è costretto a guardare dalla tribuna

Luca Giudici alza la Coppa del 2023 LCN SPORT
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Tempo di lettura 4 minuti

Luca Giudici questo FeralpiSalò-Lecco se lo sarebbe voluto godere dal campo. Poco, ma sicuro. Invece, dovrà stazionare sulla tribuna dello stadio “Lino Turina” a causa di un serio infortunio che l’ha recentemente portato sotto i ferri e lo terrà fuori ancora per un po’. Ex capitano bluceleste da 120 presenze, 11 gol e 20 assist – roba che proprio proprio non si compra al supermercato -, a gennaio 2024 è stato spedito sull’altro lago, quello del Garda, all’interno di uno scambio con Parigini che di proficuo ha avuto poco. Con i gardesani, sotto la nuova gestione Diana, ha iniziato segnando un gol in 6 partite disputate, poi la malasorte gli ha imposto uno stop doloroso. Il legame con la sua città rimane evidentemente forte per svariate ragioni: l’abbiamo intervistato in occasione del match in programma domenica alle 17.30, tornando indietro nel tempo di una decina di mesi.

Verso FeralpiSalò-Lecco, parla l’ex capitano Luca Giudici

Luca, andiamo verso FeralpiSalò-Lecco:
«Mi aspetto una partita equilibrata, importante per entrambe: è un momento fondamentale della stagione, in cui si decide che campionato si andrà a fare e quali saranno gli obiettivi. Mi aspetto una partita tirata, magari anche nervosa, tra due squadre forti sia come singoli che come gruppo. Potrebbe vincerla chi riuscirà a sbloccarla, magari anche solo con un’occasione, potrebbe bastare un gol».

I tuoi ricordi:
«Il più bello è sicuramente quello della finale Playoff, il ritorno, che ha permesso al Lecco di andare in Serie B. Abbiamo sempre fatto abbastanza fatica, i precedenti a memoria sono a favore della Feralpi (ride, ndr). Ricordo forse una vittoria a Lecco per 1 a 0, con gol di Iocolano… A Salò abbiamo portato via solo un punto due anni fa, pochi momenti felici con la Feralpi».

Diana dopo Zaffaroni, il tuo papà calcistico:
«Sono due persone molto diverse, con caratteri opposti, entrambi allenatori preparatissimi. Zaffaroni lo conosco molto bene, è quello che mi ha un po’ creato in modo completo. Il calcio è questo, c’è un allenatore e due settimane dopo può essere che i risultati gli vanno contro e si cambia. Bisogna adattarsi subito a una nuova persona, in questo caso in una nuova categoria, ma Diana per me è un top per questa categoria; ha un carattere diverso, ma è anche utile e piacevole per un giocatore cambiare perché ognuno insegna cose diverse in modo diverso ed è un modo per apprendere».

Ti dispiacerà non ritrovare tanti senatori in campo:
«Battistini, Galli, Buso, Ilari, ma anche Celjak e Checco Lepore… Sarebbe stato un piacere affrontarli sul campo, ma rimanderemo al girone di ritorno. Abbiamo vissuto qualcosa di straordinario, un gruppo fatto di persone importanti. Siamo ancora in contatto, mi hai visto con Buso ma qualche giorno fa ho incontrato anche Battistini e Galli, con loro rimarrà qualcosa di profondo che durerà nel tempo».

Torniamo a gennaio 2024 e a una rivoluzione tutt’altro che proficua:
«Non mi va di entrare nel merito, ma sicuramente si è sbagliato qualcosa. I risultati stavano arrivando, ma a gennaio la situazione era già parecchio confusa e c’è stato un calo di rendimento che secondo me poi ha poi dato una spinta a questa rivoluzione. Erano settimane confuse anche all’interno del gruppo, le decisioni non erano tanto chiare e probabilmente anche la comunicazione dirigenza-giocatori non è stata delle migliori, si poteva gestire meglio. Però non è la prima e non sarà l’ultima volta che capitano queste cose nel calcio. Non ne ho mai parlato ma è inutile dire che mi è dispiaciuto lasciare in quel modo. Sono stato fortunato a trovare un’alternativa validissima come la Feralpi, ma come persona, come lecchese, per il percorso che ho avuto non è stato bello. Poi è il nostro lavoro e dobbiamo accettarlo. Io ho avuto la fortuna di sposare un progetto serio e importante».

Dura la vita delle retrocesse:
«Negli anni si è sempre visto che l’adattamento alla categoria nuova è sempre complicato, soprattutto quando arrivi da una retrocessione. La Feralpi e il Lecco hanno un po’ rivoluzionato ma mi sembra che entrambe abbiano tenuto un blocco di “vecchia guardia” da cui ripartire. Normale che ci vogliano delle partite, delle settimane prima di riadattarsi alla categoria, per ingranare… Adesso però penso sia arrivato il momento di trovare una propria identità, noi siamo sulla strada giusta. Il momento è importante perché è quello in cui si definiscono gli obiettivi del campionato».

Matteo Bonacina
Benedetta Panzeri

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