Il pomeriggio di sabato 28 dicembre è stato quello della ripresa per la Calcio Lecco 1912. Archiviata l’alba del girone di ritorno vissuta a Chioggia e percorsa la settimana di ferie obbligate, la squadra si è radunata al “Rigamonti-Ceppi” con una rosa ancora corta anche se si intravedono spiragli di fine emergenza in fondo al tunnel: se non sarà per il Trento (5 gennaio), per la sfida esterna di Lumezzane (12 gennaio) qualche volto noto si dovrebbe rivedere in campo. Assenze multiple che hanno portato Giorgio Galli al centro della difesa per due partite di fila in attesa del rientro di Billong: ora che il centrale francese ha fatto rientro in Francia, la prospettiva di rivederlo stretto tra Celjak e Stanga a inizio 2025 è tutt’altro che remota. Questo stando al gruppo attuale, ovviamente. Intanto il classe ’96 ha concesso un’intervista proprio a ridosso della seduta d’allenamento.
L’intervista di Giorgio Galli
Giorgio, pausa che ci voleva o no?
«Pausa che ci voleva, soprattutto sperando di recuperare qualche elemento in questi giorni e di lavorare bene sul campo per poi farsi trovare pronti all’inizio del campionato. L’ultimo periodo non è stato sicuramente i migliori, quindi ci voleva».
È ancora presente l’amaro in bocca dopo la vittoria buttata via a Chioggia?
«Sicuramente, perché avrebbe potuto essere una vittoria importante su un campo sicuramente difficile, che ci avrebbe potuto dare anche un po’ più di morale per lavorare meglio. In questi giorni, però, oltre a questo dobbiamo comunque pensare adesso a dare il massimo per cambiare un po’ i risultati, le prestazioni e cercare di migliorarci».
Quanto vi dà fastidio il calciomercato che si sta per aprire?
«Sicuramente si leggono e si sentono tante voci. La cosa che dobbiamo fare è quella di cercare di isolarci un po’ e cercare di pensare a noi come squadra e come gruppo per poter lavorare bene, per non farci coinvolgere da quello che può succedere all’esterno. Sicuramente non è facile, perché il mercato si sa che condiziona un po’».
Quanto può essere importante il vostro lavoro per ricompattare lo spogliatoio?
«Sicuramente avere un gruppo che si conosce e già coeso può dare sicuramente una mano sia a noi personalmente che ai più giovani. Quindi, cercando di ripartire da quello, si possono porre le basi per fare queste partite che ci mancano nel migliore dei modi».
Gli infortunati sono ancora parecchi: come la vivete?
«Si sa che siamo in difficoltà a livello di infortuni e a livello numerico, però non cerchiamo di fasciarci la testa su quello. Cerchiamo di farci trovare pronti con chi c’è a disposizione, anche se c’è da fare un altro ruolo, e quindi noi cerchiamo di non cercare colpe o colpevoli per quanto riguarda gli infortuni. Andiamo avanti, combattiamo e pensiamo a fare il massimo sul campo».
Credete in questa rosa?
«Noi ci crediamo e ci abbiamo sempre creduto. Magari c’è stato un periodo nel girone d’andata in cui abbiamo fatto più fatica e nel quale i risultati non arrivavano, però ci abbiamo sempre creduto e continuiamo a crederci. Sicuramente».