Ci sono le sensazioni e ci sono i numeri, evidentemente legati indissolubilmente. Entrambi dicono la stessa, identica cosa: il 2024 della Calcio Lecco è stato terribile. Del resto solo così si può definire un periodo lungo 40 partite e in grado di portare in dote la miseria di 7 vittorie e l’82,5% di gare non vinte – 9 pareggi e 24 sconfitte -, Coppa compresa. I blucelesti sono stati la peggiore compagine per distacco della Serie B e rappresentano una delle grandi delusioni della Serie C, “vantando” un secco -35 alla voce differenza reti: che questo anno solare se ne vada in archivio è, sempre sportivamente parlando, solamente positivo.
Mai così tante sconfitte
Lo studio effettuato da Lanfredo Birelli per LCN Sport parla chiarissimo: in termini percentuali solo in tre occasioni – 1967, 1999 e 1980 – il Lecco ha fatto peggio, prendendo in considerazione le sole partite di campionato, mentre in termini assoluti non sono mai state incassate così tante sconfitte; 23 volte da “zero punti” in 39 occasioni, pari al 59% delle partite giocate. Che dire delle vittorie in trasferta? Zero anche qua, dato peggiore di sempre, che va a braccetto con quelli del 1962 e del 1925. La media punti esterna – 6 pareggi – è la terza peggiore nella storia delle partite che mettono in palio tre punti, la quarta in termini assoluti. Se non altro il rendimento interno è tornato a essere in linea con quello degli anni precedenti, ma è pure evidente che – nonostante i 1.951 abbonati – s’inizino a vedere gli effetti con i primi buchi vuoti anche nella pancia della Curva Nord. Ecco perché il mercato di gennaio dovrà servire per dare una prima rimescolata al mazzo della rosa, aprendo la finestra e facendo uscire un po’ dell’aria viziata e stantia che si annusa nitidamente quando si assiste a una gara dei blucelesti. Compito, questo, affidato alla proprietà Aliberti, al diesse Antonio Minadeo – da tempo finito al centro della critica – e a mister Gennaro Volpe, direttamente responsabili del comparto tecnico del Lecco: più che nomi altisonanti, a loro è chiesta la profusione di una mentalità diversa in un gruppo che si è via via appiattito.