Una panoramica a 360° sul mondo Basket Lecco. Coach Massimo Meneguzzo è tornato a trovarci negli studi di LCN Sport e Leccochannel, qualche anno (e una sede nuova) dopo rispetto all’ultima volta, e con una situazione profondamente diversa. Allora la squadra bluceleste era l’ammiraglia della nostra pallacanestro e militava con successo in Serie B, oggi è costretta a barcamenarsi sugli insidiosi campi della Divisione regionale 3 con un manipolo di ragazzini cui Meneguzzo sta cercando di trasmettere i suoi ideali di basket, lavorando per un domani glorioso che potrebbe essere anche più vicino dei sei anni che lo separano dalla fine del suo contratto.
«Stiamo ricostruendo la mentalità»
Meneguzzo ha spaziato fra tanti argomenti, a cominciare dal bilancio di questi primi sei mesi dal suo ritorno. «I numeri sono importanti, c’è una base di qualità su cui lavorare, con alcuni ragazzi interessanti – ha spiegato – L’Under 19 disputa due campionati, il loro di categoria e la Dr3, con due sedute e mezzo di pesi, due partite e quattro allenamenti a settimana. Anche l’Under 17 è importante. L’unica nota negativa è che la federazione ha tolto la categoria Gold, per cui a volte ci troviamo a giocare tanti contro pochi. Stiamo ricostruendo la mentalità, ciò che è mancato. Molti ragazzi non sono stati abituati a essere allenati in una certa maniera».
Una struttura importante
Il Lecco è stato costretto a ripartire dalla Dr3, ma con una struttura di alto livello. «Ho riportato qui il mio preparatore atletico Angelo Castagna. Non ho potuto riportare Ivano Perego perché impegnato a Calolzio, con cui sta facendo benissimo, quindi Giorgio Invernizzi e Filippo Toniolo, che ci dà una mano per la foresteria, dove sono occupati due posti su cinque disponibili. Stiamo costruendo, tenendo presente che ogni due squadre delle giovanili c’è un preparatore fisico, un allenatore e un assistente. Abbiamo una struttura importante, con un fisioterapista che guarda i ragazzi due volte a settimane».
Per Meneguzzo quest’anno la novità di una categoria nuova, poiché in Dr3 non ha mai allenato. «Un impatto forte – ammette – C’è un solo arbitro, squadre con una fisicità forte, data dall’età molto più alta di quella dei tuoi giocatori. Proprio per questo gli arbitri a volte sono nell’occhio del ciclone. Alcuni ragazzi stanno pagando dazio, altri reagiscono in maniera positiva».
«L’estate scorsa? Eravamo pronti alla C»
L’orizzonte è comunque lungo. «Spero di bruciare le tappe: speravamo di avere già una C o una B interregionale quest’anno, ma non avendo una squadra Senior ci è stata negata. Con la rielezione del presidente Gianni Petrucci confidiamo di poter tornare al passato, quando si potevano comprare i diritti, oppure che ci possano essere riconosciuti i meriti di quanto stiamo facendo. Noi, lo scorso 15 luglio, avevamo una squadra pronta per un certo tipo di campionato, con due americani che avrebbero lasciato l’università, più altri tre elementi. Poi la doccia fredda e ci siamo dovuti guardare intorno, per fortuna trovando questo gruppo di giovani».
Si potrà tornare in tempi brevi ai fasti del passato? «Con i giocatori che avevamo individuato avremmo potuto tornare ai tempi di Mascherpa, Balanzoni e gli altri. Chissà, magari i Todeschini e i Cacace, che vivono nel Lecchese, potrebbero fare da chioccia ai giovani. Ma tutti devono avere la voglia di sostenere quattro o cinque allenamenti a settimana. Servono le chimiche giuste. I rapporti con i miei ex giocatori e con chi doveva arrivare sono sempre aperti».
«Lavoriamo per non ripetere gli errori»
Il bilancio della Dr3 è buono: «Veniamo da due vittorie, però come ho già detto ai giocatori, e come mostro loro nei video perché è giusto rivedere i nostri errori, spesso ci siamo trovati in vantaggio di 10-15 punti e non è possibile arrivare alla fine punto a punto. Dobbiamo maturare esperienze ed essere pronti a non ripeterle».
Incontentabile Max: se i ragazzi che hanno la fortuna di averlo come allenatore lo capiranno, potranno andare lontano.
