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Lecco, 2025 ancora senza punti. Arriva il Novara, Volpe: «Dobbiamo preservare storia e blasone. Sui fuori rosa…»

Il tecnico bluceleste deve ancora trovare il punto di un 2025 iniziato malissimo e che passerà attraverso un trittico complesso. La prima sfida sarà contro un’avversaria storica

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Cambiare marcia urgentemente, senza “se” e senza “ma”. Il Lecco ha l’obbligo di tornare a fare punti contro un Novara che in stagione è stato in grado di fare più o meno qualsiasi cosa: partita malissimo, la squadra di mister Gattuso ha trovato via via solidità, fermando il Vicenza e dando noia anche alla capolista Padova, incassando 3 sconfitte nelle ultime 16 gare. Insomma, al “Rigamonti-Ceppi” arriverà un avversario sulla carta ruvido e non lontano dal quarto posto difeso dall’Atalanta U23. I blucelesti di Volpe, invece, sono reduci dalla scoppola di Lumezzane e stanno vedendo mutare in maniera profonda la rosa con l’allegata rinuncia a vari senatori: l’ennesima settimana complessa di un’annata iniziata sotto una cattiva stella così com’era successo nel 2024.

Verso Lecco-Novara, l’intervista alla vigilia di mister Gennaro Volpe

Conferenza anticipata dal messaggio del presidente Aliberti:
«Abbiamo scelto il silenzio come forma di rispetto nei confronti di chi, come noi, ha a cuore la Calcio Lecco 1912: dopo sabato, abbiamo ritenuto opportuno e necessario chiuderci tutti in un doveroso momento di riflessione».

Mister, che periodo è stato?
«Settimana costruttiva, ci siamo concentrati solo sul campo perché sappiamo l’importanza della partita di domani. Bisogna guardarsi dentro e farsi un esame di coscienza, sto cercando di fare del mio meglio senza risparmiarmi per trovare delle soluzioni: Lecco è storia, blasone e passione e noi dobbiamo preservare queste cose».

Dei giocatori sono, di fatto, finiti fuori rosa:
«Ho poco da spiegare, sono state fatte delle scelte che vanno rispettate. Si è deciso di fare dei cambiamenti, on si poteva proseguire su questa strada e si guarda avanti: conta solo la Calcio Lecco, nella vita bisogna guardare avanti. Nello sport e nella vita fallire è non provare».

Tornando a Lumezzane, come hai visto i nuovi?
«C’è poco da commentare, il risultato basta. Non c’è tempo, sono arrivati elementi nuovi che vanno integrati ma abbiamo bisogno di gente che combatte e lotta: è un momento particolare, difficile e bisogna essere bravi a mantenere dritta la barra in questa tempesta. La nave arriverà in porto, ammaccata ma ci arriverà».

Come vivete la situazione insieme alla società?
«Sono sereno, sto cercando soluzioni senza prendere alibi. Non ne voglio più, la società sta prendendo giocatori giovani e funzionali: sta a me metterli in condizione il più velocemente possibile. Si parla senza sapere e si giudica senza comprendere, questo è tipico di questo ambiente: quando perdo gioisco e quando vinco soffro, questa maglia mi è entrata dentro. Mi sto concentrando sulla squadra, sappiamo che domani la partita varrà 11».

Trovate il Novara, squadra ruvida:
«Sono costruiti per stare nelle prime 7-8 posizioni della classifica. Al di là dell’avversario che troveremo di fronte, dovremo riportare in campo orgoglio, dignità, voglia di non essere passivi, cose finora non viste. Dobbiamo crescere tanto, lo dobbiamo prima di tutto a noi stessi».

Da fuori non si capisce se la squadra ha fame:
«Probabilmente non sono stato bravo io a trasmettere questi valori. Se non mettiamo rabbia, fame e cattiveria per portare a casa il risultato, si farà sempre fatica: questa squadra ha valori che possono venire fuori, ma prima serve quella parte lì. La società sta facendo tutto ciò che può fare per rinforzare la squadra e supportare questa maglia, i tifosi devono essere orgogliosi di questa proprietà – e lo saranno – perché sono persone serie: si parte sempre con speranze e ambizioni, poi ci si scontra con la realtà e le difficoltà che ci sono lungo un percorso: nel calcio non c’è pazienza e si tende a essere disfattisti, la garanzia del Lecco è la famiglia Aliberti che non sta rimanendo passiva. La piazza di Lecco ha tutto per essere protagonista oggi, domani e nel prossimo futuro».

Più Battistini o Marrone?
«Marrone è disponibile, Battistini no e non sarà convocato. Marrone non gioca da tanto, fare il centrale è diverso dal fare il braccetto e al momento non può avere quelle corse: l’eventuale impiego può essere al centro della difesa».

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