Il conto non si è mai fermato. Alle 17.30 di domenica saranno 455 giorni senza vittorie esterne per il Lecco, che andrà a riprovarci sul campo di una Triestina rigenerata dalla cura Tesser-Delli Carri ma pure con le scorie della sconfitta con l’Atalanta U23 (3-1) e la (probabilmente non preventivata) partenza del forte mediano Vallocchia verso Terni da gestire. Dal canto suo la squadra di Volpe non vice dal lontano 6 dicembre, giorno del poco veritiero pokerissimo rifilato al Caldiero Terme (5-2) al “Rigamonti-Ceppi”. Su entrambi i fronti il calciomercato ha cambiato gli equilibri interni, sconfessando parzialmente le scelte fatte in estate per quelle che sono indubbiamente le due grandi deluse e deludenti del girone A di Serie C: solo il campo dirà se saranno in grado di tirarsi fuori dai periodi dai rispettivi periodi di notevole sofferenza riuscendo quantomeno a salvare senza patemi la categoria. Non quello che tutti – tifosi e non – si aspettavano, ma la concreta realtà offerta dalla classifica.
Verso Triestina-Lecco, l’intervista di mister Gennaro Volpe
Mister, scontro da retrocessione e chi l’avrebbe detto?
«I nomi contano poco, il campo ha detto che queste squadre sono andate sotto le aspettative, più loro di noi per quanto hanno speso. I punti peseranno molto e bisognerà affrontare questa partita nel miglior modo possibile: siamo consci della situazione e del momento».
Fuori casa vi manca la spinta giusta?
«La cosa ha radici più profonde, non si vince fuori casa da quasi un anno e mezzo. Non ci si può limitare a un fatto di tifo e non tifo perchè abbiamo sempre avuto supporto: l’aspetto caratteriale è importante. Bisogna aumentare personalità e metterci un pizzico di presunzione: il trend va assolutamente cambiando, facendo una partita attenta e concentrata trovando solidità dietro per evitare di prendere gol. Abbiamo vissuto una situazione drammatica in quel reparto: la bella notizia è che saranno tutti disponibili per la prima volta, Battistini compreso. I nuovi hanno bisogno di adattamento al metodo di lavoro e pure al campo, ma di tempo non ce n’è».
Sene subito in campo?
«È arrivato da poco, ha grandi potenzialità ma gli manca il ritmo partita. Si è integrato bene con il gruppo, come tutti i nuovi arrivati che hanno voglia di dare una grande mano: sarà sicuramente con noi e farà sicuramente della partita, non so dire se dal primo minuto o a gara in corso».
Stanno caricando molto la partita:
«Tutte le partite devono avere un valore assoluto, diventano sempre meno come i punti. Ci stiamo preparando bene, la società ci è stata molto vicina soprattutto nell’ultimo periodo trasmettendoci fiducia e tranquillità. Conosciamo benissimo il valore della partita e che servirà una prestazione importante per fare dei punti: dobbiamo essere carichi pure noi, il valore della gara per noi è lo stesso».
Sei tornato a fare l’allenatore?
«Adesso mi sento un allenatore, finalmente ho i ranghi completi, ci sono grande disponibilità e voglia con l’aumento del ritmo. Il direttore ha fatto tantissime operazioni in un tempo molto limitato grazie alla società che ha dato le disposizioni per poterle fare. Il calcio è un continuo ricominciare e ti dà sempre delle opportunità per ripartire da zero: nessuno è rimasto passivo di fronte all’inerzia negativa. Lo spirito dev’essere quello di venerdì, con dei miglioramenti perché le partite dobbiamo vincerle ma lì ci siamo stati per tutti e novanta i minuti».
Aspetti ancora qualcosa dal mercato?
«Sono contento della rosa a disposizione, i nuovi arrivi sono stati tutti condivisi. Con le uscite di Rocco e Zuberek l’obiettivo potrebbe essere quello di aggiungere un altro attaccante: giovane o esperto? Avremmo bisogno di un profilo più navigato, cercheremo di capire le proposte del mercato».
Galeandro o Mendoza?
«Caratteristiche diverse, anche Sane potrebbe giocare. L’obiettivo è quello di andare a fare i punti, la strategia può variare anche in base all’atteggiamento della Triestina che ha bisogno di punti. Dobbiamo essere bravi, belli stretti e compatti».
Su Battistini:
«Non partirà dal primo minuto, ma è a disposizione per uno spezzone di gara».
Martic potrebbe essere usato a centrocampo?
«Sa fare più cose, la priorità è quello di sfruttarlo dietro. Al momento giocherà lì, ma può essere anche in mezzo al campo dove ha fatto delle buone cose».



















