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Nuovo “Rigamonti-Ceppi”, dall’idea al confronto: passi in avanti

I professionisti Ceppi, Faravelli e Rigamonti hanno ricevuto il mandato per il rifacimento dell’impianto. Le ultime sul percorso

L'idea per il nuovo "One for all stadium" di Lecco BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Il 12 aprile 2024, nella bella cornice della Canottieri Lecco, veniva presentata l’idea del nuovo stadio “Rigamonti-Ceppi”. Ai tempi la realtà era ancora quella della Serie B, abbandonata da lì a poche settimane dopo un girone di ritorno da mani nei capelli: oggi il momento sportivo è decisamente diverso, ma a piccoli passi l’idea del “One for all stadium” sta diventando un progetto. All’inizio della stagione 2024/2025 il nuovo presidente Aniello Aliberti e l’imprenditore Paolo Valassi – che ha coordinato i lavori di adeguamento agli standard richiesti da Federazione e Commissione provinciale di vigilanza per il campionato cadetto – hanno sottoscritto un accordo di programma legato proprio allo sviluppo dell’ultracentenario impianto di via don Pozzi per renderlo un centro d’aggregazione polifunzionale e sostenibile anche grazie alle ricadute sul tessuto sociale.

Dopo gli incontri sostenuti con l’amministrazione comunale negli ultimi mesi, più di recente è stato dato mandato ai professionisti Ceppi, Faravelli e Rigamonti per procedere con la programmazione (prima fase) e la progettazione preliminare (seconda fase) del rifacimento complessivo dello stadio e dell’intera area: le linee guida di questa prima fase sono quelle viste poco meno di un anno fa, ovvero – per sommi capi – ampliamento della capienza, copertura integrale, realizzazione di uffici e nuovi spazi che permettano al “Rigamonti-Ceppi” di essere vissuto tutto l’anno e non solo per due giorni al mese. Ghislanzoni Gal e Circolo della Scherma, presenti nella vicina palazzina, sono viste come risorse e non come dei coinquilini scomodi da sfrattare, così com’è ben marcata la volontà di coinvolgere tutti gli attori – tifosi in primis, ma anche le altre realtà imprenditoriali e sociali del territorio – nella raccolta d’idee.

Primo passo: la Curva Nord

Se la Curva Nord potrebbe essere la prima area abbattuta e ricostruita con dei moduli prefabbricati, come da “Modello Atalanta”, chiaro è che debbano verificarsi delle condizioni precise per rendere sostenibile il progetto: sin da subito sono cruciali gli aspetti legati a destinazione d’uso, volumi e convenzione – da discutere con il Comune –, mentre in seconda battuta terrebbero banco i costi legati all’esecuzione del progetto esecutivo e i tempi effettivi che andrebbero a comporre il cronoprogramma. Parallelamente servono i risultati in campo: Lecco ha solo assaggiato e deve avere l’ambizione di tentare il nuovo salto in Serie B, categoria che permetterebbe di far rendere adeguatamente un progetto di questa portata. Ma, toccato con mano in tutte le potenzialità, quello legato al campionato cadetto dev’essere un obiettivo sostenibile e non un semplice sogno da tenere nel cassetto.

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