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Interviste | Valente: «Pagata una disattenzione». Battistini: «Sconfitta che non ci deve scalfire». Adamo: «Risultato giusto»

I blucelesti sono impermeabili per 85′, poi il lavoro di Bocalon rende tutto facile per l’accorrente Calì dimenticato dalla difesa: tre punti pesanti per la squadra di casa dopo sei sconfitte consecutive

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Tempo di lettura 5 minuti

Lavoro sporco di Bocalon, stoccata facile facile di Calì. L’unica azione degna di nota costruita dal Renate regala una pesante vittoria contro un Lecco che non aveva costruito poi molto di più – bravo Nobile su Sene e Frigerio -: tradotto in termini numerici, uno 0-0 scritto e cancellato da una delle soluzioni più semplici ed efficaci che si possano realizzare un campo da calcio. Rimane un bel punto di domanda sull’energico duello che al 94′ ha visto Kristoffersen cadere a terra: si sono visti dare rigori per molto, molto meno. Foschi lascia il campo con gli occhi lucidi dopo sei sconfitte di fila, Valente si porta dietro pensieri che l’ennesima sconfitta in trasferta ha reso d’attualità dopo la bella vittoria all’esordio. La classifica lascia nove punti di vantaggio sul Caldiero penultimo, ma vede l’aggancio di una Triestina che sta confermando la bontà della cura Tesser al culmine di un turno che si presentava come decisamente favorevole visti i vari scontri diretti proposti dal programma della giornata. Invece, il Lecco si fa anche mangiare tre punti dalla Pro Patria, prossima avversaria al “Rigamonti-Ceppi”.

Renate 1-0 Lecco, l’intervista di mister Federico Valente

Mister, partita brutta decisa da un episodio:
«Fino a quel momento meritavamo di prendere quel punto. Partita non bella, ma il momento della squadra è quello che è: non era facile giocare bene in mezzo visto lo stato del campo, in quella situazione non siamo stati pronti sulla seconda palla. Abbiamo avuto due occasioni, si è vista una partita combattuta e mi dispiace per i ragazzi perché hanno nuovamente provato a fare le cose pensate».

Sottovalutazione del rischio?
«Un momento di disattenzione. Fino a quel momento siamo stati bravi sulle ribattute, rilanciando dalla nostra zona rossa: in una partita è normale l’errore, la reazione è fondamentale e dobbiamo migliorare. Sento che la squadra prova a fare quello che abbiamo in mente, serve del tempo che non c’è. Mi dispiace per l’episodio, lo 0-0 sarebbe stato meritato».

Martic e Marrone saranno della prossima partita?
«Se lo sapessi sarei contento, stamattina hanno fatto dei test e non si sentivano sicuri. Fino all’85’ i ragazzi dietro hanno fatto bene».

Senza vittoria da un anno e mezzo:
«Bisogna proseguire sul percorso iniziato otto giorni fa, lavoriamo su una base trovata e serve tempo per implementare le nostre idee. In 2-3 situazioni siamo riusciti a essere pericolosi, il blocco mentale si risolve anche vincendo in casa: abbiamo lavorato anche su questo aspetto».

Pesata l’assenza di Martic?
«Ognuno ha il suo carattere, non hai undici capitani in campo. Battistini ha condotto la squadra dopo tanto tempo, la grinta di Martic ti dice che lo vuoi in campo. C’è una crescita anche di Stanga, ma di natura non parla e grida: il lavoro è quotidiano, per quanto si vogliano sempre tutti».

Cosa vi è mancato per vincere?
«Se nel primo tempo vai sopra 1-0 la partita cambia completamente. C’è stata intensità da parte nostra, ma del resto anche il Renate voleva fare bene e non si scende in campo da soli: gli episodi hanno girato dall’altra parte a bisogna capirne il motivo per lavorarci sopra».

Renate 1-0 Lecco, l’intervista di Matteo Battistini

Matteo, mancata assistenza:
«Bocalon era di spalle e ho provato a sporcargliela, sulla ribattuta sono arrivati prima loro. Abbiamo perso su uno dei pochissimi duelli e su una delle pochissime palle arrivate a loro».

Tanta rotazione dietro:
«Non facevo una partita da tre mesi e non pensavo nemmeno di fare 90′. In settimana si lavora e si gira, si cerca di trovare l’alchimia: il mister ci chiede delle cose che proviamo a mettere in campo ogni giorno».

Era rigore alla fine?
«Sembrava si potesse dare, la maglia si è allungata un pochino».

Che effetto fa la sconfitta?
«Non ci deve scalfire, da domani mattina si torna al campo per lavorare: abbiamo in testa un obiettivo che vogliamo raggiungere quanto prima».

Come va con il tendine?
«Te lo dico domani mattina, alla fine un po’ di fastidio ce l’avevo. Comincio a vedere la luce in fondo al tunnel».

Renate 1-0 Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi

Il tecnico di casa non si è presentato in sala stampa per un problema di natura famigliare, al suo posto ha parlato il vice Gioacchino Adamo.

Renate 1-0 Lecco, l’intervista di mister Gioacchino Adamo

Mister, vittoria importante che interrompe una striscia negativa da record:
«Ci hanno compromesso la classifica e fatto perdere certezze, pur perdendo al 93′ in tre circostanze. La squadra c’è e vuole ottenere il risultato, è l’ennesima dimostrazione».

La tensione ha inciso molto:
«Abbiamo avuto discreto palleggio, diversamente da altre volte, e abbiamo lavorato su quello. La partita è stata discreta contro una squadra fastidiosa: il risultato è abbastanza giusto, abbiamo rischiato poco su un tiro».

Serve equilibrio nei giudizi:
«Devi sfruttare l’occasione che la partita ti lascia e noi l’abbiamo fatto. Conosciamo le nostre difficoltà e ci lavoriamo».

Da fuori si vede una squadra di qualità, ma frenata:
«Con Esposito miglioriamo molto sotto il profilo del gioco: sta migliorando fisicamente e ci porterà dei vantaggi andando avanti. Della nostra sterilità sapevamo fin dall’inizio, nonostante i risultati: dipende da tanti fattori, a volte si sono sbagliati anche dei gol facili. Chiaramente se un attaccante non segna per tante partite poi va chiaramente in difficoltà. Oggi la gara è stata buona, abbiamo provato a giocare diversamente da altre volte».

Cambio modulo:
«Dopo le quattro sconfitte di fila ci siamo messi 3-5-2 e ci ha dato delle soluzioni. Nonostante queste sei sconfitte non abbiamo cambiato, abbiamo fatto un mercato adatto per questo assetto. Stiamo valutando un po’ di cose e pian piano le sistemiamo: il cammino è da alti e bassi, ma la classifica è veritiera».

Batti il Lecco e torni in città:
«Mi è strano come ogni volta giocarci contro. L’ho seguito e tifato, questo è un anno di transizione come dopo ogni retrocessione: ora non c’è grande chiarezza, non si vede spesso un così grande cambiamento a gennaio. Ma guardo in casa mia visto che sono qui da 15 anni».

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