La Calcio Lecco 1912 si prepara ad affrontare la FeralpiSalò nella sfida in programma domenica allo stadio “Rigamonti-Ceppi” con calcio d’inizio alle ore 13.30. Un match che evoca ricordi non particolarmente felici per i blucelesti, considerando che proprio la sconfitta subita all’andata contro i gardesani costò la panchina all’allora allenatore Francesco Baldini. La squadra oggi guidata da mister Federico Valente arriva all’appuntamento con un rinnovato slancio, frutto dei quattro punti conquistati nelle ultime due uscite di campionato. Questo recente miglioramento ha riacceso un po’ dell’entusiasmo sopito tra i tifosi lecchesi – almeno 2.500 persone allo stadio con la Curva Nord esaurita -, che vedono nella sfida di domenica un’opportunità notevole per compiere un significativo balzo in avanti in classifica. Il nuovo corso tecnico iniziato con l’arrivo di Valente sembra aver dato nuova linfa al gruppo: i blucelesti puntano a sfruttare il fattore campo per ottenere una vittoria che sarebbe fondamentale nel percorso di risalita. La FeralpiSalò, tra le compagini più in palla del momento, si presenterà a Lecco con l’intenzione di confermare quanto di buono fatto vedere contro il Padova.
Verso Lecco-FeralpiSalò, l’intervista prepartita di mister Federico Valente
Mister, avete una grandissima responsabilità anche verso la zona alta:
«La FeralpiSalò ha qualità e propone un gioco molto interessante, abbiamo cercato delle soluzioni per dar loro fastidio. Facciamo bene a concentrarci sui noi stessi, con una mentalità forte chi arriva deve venire qua».
Ha recuperato Marrone:
«Sono contento, anche Mendoza ha recuperato prima del previsto. Il gruppo si sta impegnando a fare quello che richiediamo: in difesa, anche tenendo conto dei diffidati, c’è i rischio che qualcuno salti e bisogna essere tutti pronti. Non mi sembra di dover cambiare qualcosa dietro, dare continuità è importante ma riavere Luca ti dà un sicurezza enorme. È importante per la squadra».
Il -4 alla Triestina rimette in gioco tutti:
«Prima di tutto guardo a noi stessi, statisticamente ci mancano dei punti per la salvezza: fare 44-45 punti rappresenta il nostro obiettivo. Dobbiamo fare i nostri punti, prima li facciamo e meglio è: sento delle penalizzazioni da tutte le parti, ma penso al nostro lavoro».
Come “mentalità batte qualità” con la FeralpiSalò?
«Si scende in campo per vincere il primo duello e poi anche il secondo in tutte le fasi di gioco. La fase di non possesso sarà decisiva domenica, accettare il loro palleggio è la base: scendiamo un cuore grande con i tifosi dietro di noi a spingerci».
Dovessi togliere due elementi…
«Hanno avuto fuori dei giocatori forti con il Padova e hanno vinto 1-0: non sempre le assenze sono decisive, ci sono giocatori che prendono questa opportunità per farsi vedere. Potrei citare dieci giocatori, io mi concentro sulla nostra preparazione che è indipendente dai singoli».
Hai martellato sin da subito:
«Vedere gli allenamenti è importante, anche per i tifosi perché so che può nascere una simbiosi. Chi guarda i nostri allenamenti sa che io chiedo ritmo e qualità partita sin dal primo passaggio: in partita non puoi andare piano, idem quando ti alleni. Mercoledì sono stato anche morbido (ride, ndr): io sono critico se non c’è l’atteggiamento, non è una cosa negoziabile e non riguarda Battistini, Anderson o un giovane. La percepiscono come una cosa positiva per loro stessi come singoli e come gruppo. Noi ci alleniamo sempre così, l’intensità rimane sempre quella».
“Ci sono giocatori che corrono e altri che fanno la differenza”, dice Ancelotti:
«Nella sua squadra tutti corrono, Vinicius jr va a difendere sulla linea di fondo come Bellingham e Mbappè. Chi non corre non va da nessuna parte e non vince».
Come prosegue l’apprendimento?
«Li stiamo anche sovraccaricando, ma è normale. Soddisfatto? No, sinceramente mai. C’è sempre qualcosa da migliorare e questo ti spinge sempre in avanti: vedo il loro impegno, questa è la cosa di base».